
Il Sindaco fuori dal Comune.
By Fabrizio Gareggia

Il Sindaco fuori dal Comune.Jan 27, 2021

Draghi: il re dei numeri senza numeri. | E. 019 S. 02
Se c’è una cosa con la quale Mario Draghi non dovrebbe avere problemi sono i numeri. Eppure per formare questo governo sono proprio i numeri che traballano. Alla fine una maggioranza verrà fuori. Il Partito Democratico e Italia Viva sono già a bordo. Il Movimento 5 Stelle che, in questi due anni e mezzo si è fatto andare bene di tutto, dice di non voler sostenere Draghi, ma la paura delle elezioni vincerà ogni resistenza.

Governo Draghi dopo Conte. Non ci fanno votare. | E. 018 S. 02
Renzi non è riuscito a far passare il MES, quindi l'Europa ci impone Draghi. Tutti giubilano, ma per l'Italia potrebbe essere la fine.

Quale soluzione per la crisi di governo? | E. 017 S. 02

Riforma del catasto. Mazzata sulla casa, ce lo chiede l’Europa | E. 016 S. 02
Al via da lunedì il nuovo sofware per la riclassificazione degli immobili che porterà all'aumento dell'IMU, dell'IRPEF e delle Imposte di Registro

Paolo Gentiloni premier: il conte per sostituire Conte | E. 015 S. 02
Paolo Gentiloni, conte di Filottrano, potrebbe tornare dall'esilio dorato di Palazzo Berlaymont per entrare a Palazzo Chigi e sostituire Giuseppe Conte

I cinesi entrano nel gruppo Poste Italiane | E. 014 S. 02
Luci ed ombre per l'ingresso dei cinesi nel Gruppo Poste Italiane che gestisce la raccolta del risparmio privato per lo stato e ha una capillare ramificazione nel recapito della corrispondenza.

Alan Friedman scuse fasulle. Un altro tweet su Melania | E. 012 S. 02
Dopo aver definito Melania Trump una escort, il giornalista statunitense si scusa pubblicamente. Una battuta infelice la definisce, ma ci sarebbe un altro tweet di agosto 2020.

Conte: la corsa contro il tempo per salvare il governo | E. 011 S. 02
Chiunque pensa che la fiducia ottenuta in Senato abbia chiuso la partita si sbaglia. I 156 voti ricevuti da Conte grazie ai senatori a vita, ai voltagabbana e a gente come Ciampolillo, sono serviti solo a rimandare la resa dei conti.

Crisi di Governo, oggi al Senato | E. 010 S. 02
Il Presidente del Consiglio è accreditato di 155 voti, su una maggioranza assoluta di 161. Nel computo dei suoi sostenitori ci sono anche i senatori a vita e tutti i nuovi acquisti che sono riusciti a raccattare. Vediamo i possibili scenari.

Crisi di governo ultimissime del 18 gennaio | E. 009 S. 02
Crisi di governo ultimissime: oggi Conte alla Camera, poi la crisi passerà al Senato. L'ombra dei servizi e della massoneria sulla caccia ai voti che dovrebbero salvare il governo.

La guida per salvarsi dalla censura e vendicarsi | E. 008 S. 02
L'elenco dei social e delle app libere per esprimere le proprie idee senza essere censurati, ma soprattutto per vendicarsi di Facebook e Twitter.

Apple e Google bloccano Parler | E. 007 S. 02
Come nella Germania nazista o in Corea del Nord: chi non si allinea viene cancellato. Poche ore dopo il ban di del Presidente Donald Trump da parte di Twitter e Facebook, Apple e Google rimuovono dai loro store l'app Parler, accusata di incitare all'odio e alla violenza. Siamo ormai piombati in una dittatura digitale globale.

Ganlin-1, così la Cina modificherà il clima e farà scorta di acqua | E. 006 S. 02
Abbiamo tutti deriso almeno una volta quelli che ci parlavano di scie chimiche. La scienza le ha sempre negate, ma in questi giorni la Cina ha lanciato un progetto chiamato Ganlin-1, cioè “sweet rain” (pioggia dolce), dal nome del primo drone impiegato per modificare il clima e determinare piogge e precipitazioni artificiali.

Troppo facile entrare nel parlamento USA | E. 005 S. 02
I manifestanti pro Trump sono entrati indisturbati nel Parlamento di una superpotenza militare con scene carnevalesche che si sono trasformate ben presto in tragedia. In Italia è già cominciata la caccia ai sovranisti, ma il malessere del popolo non si liquida con il solito storytelling di sinistra.

La follia del politically correct uccide Mr. Bean | E. 004 S. 02
Anche Mr. Bean si arrende, ormai l'ironia è vietata. Dalla pasta fascista all'Amen sessista. I nuovi teorici del politically correct cancellano la nostra cultura, da Omero a Grease, e riscrivono la storia.

Monopattini pericolosi, la Francia si compra Fiat e gli aggressori del rider napoletano finiscono dentro | E. 003 S. 02
Il rapporto ASAPS dice che i monopattini sono pericolosissimi. Mentre la Francia si compera FCA, gli aggressori del rider napoletano, picchiato e derubato, finiscono in carcere. Speriamo ci restino.

Riapertura scuole: in arrivo la tempesta perfetta? | E. 002 S. 02
Quando riapriranno le scuole? A quattro giorni dal 7 gennaio, data prevista per l'apertura si moltiplicano i dubbi sulle riaperture, ma la Azzolina insiste: «Non possiamo arrenderci ora, il 7 gennaio si torna a scuola».

Saviano: falso dire che ho fatto soldi sputtanando Napoli | E. 001 S. 02
Roberto Saviano oggi su Il Fatto Quotidiano rilascia un'intervista nella quale si scaglia contro chi lo accusa di essersi arricchito romanzando la camorra. Un po' ha ragione, perché si è arricchito anche con provocazioni eclatanti e con l'odio per Salvini.

L'incredibile Bellanova dà del somaro a Bagnai | Ep. 63
Il Prof. Bagnai sale in cattedra e offre al Senato un intervento che passerà alla storia per efficacia e chiarezza, ma soprattutto per la passione di chi rivendica uno scatto d'orgoglio per una nazione piegata ai diktat dell'Europa che ci ha ridotto in braghe di tela. La Bellanova va fuori di testa e gli dà dell'ignorante.

Italia23: il nuovo partitino che salverà Conte | Ep. 62
Italia23, il partito che nasce come un gruppo di esperti della società civile impegnato nell’analisi e nella soluzione di problemi complessi, specie in campo politico-economico. Ma i problemi di chi? Degli Italiani, di Conte o di qualche "responsabile"?

Merkel: "Affankulo l'Europa" | Ep. 61
Sapete perché la campagna vaccinale rischia di fallire? Perché a gestire il nostro Paese ci sono degli incapaci. Non è colpa di nessun altro fuorché loro, ma arrivano addirittura a prendersela con il maltempo.

Ecco le prove: la Cina ha mentito al mondo sul coronavirus | Ep. 60
Il New York Post e ProPublica smascherano il governo cinese: 3200 direttive e 1800 pro-memoria per manipolare e censurare l'informazione sul coronavirus.

Beneficenza? Solo se sei di sinistra | Ep. 59
Salvini non può fare beneficenza. La beneficenza in Italia è riservata ai comunisti e agli antifascisti.

Palazzo Chigi come il set del Grande Fratello | Ep. 58
Dominare l'informazione per gestire il potere, questa è la mission di Rocco Casalino. Super stipendio da 169 mila euro all'anno per comandare a bacchetta la propaganda di regime e raccontare la storia inventata del Governo peggiore della storia repubblicana d'Italia.

Buon Natale | Ep. 57
La luce del Natale per riscoprirci Cristiani ed esserne orgogliosi in un mondo che cambia, avvolto dalle tenebre del nichilismo e della paura.

Domenico Arcuri, l'antipatico | Ep. 56
Domenico Arcuri. Sconosciuto ai non addetti ai lavori fino a qualche mese fa, in poco tempo è diventato un volto tristemente noto agli Italiani. Capacità di spesa illimitata, poteri straordinari, risultati scadenti: il ritratto perfetto di un manager di stato con gli appoggi giusti.

PROF. GILESTRO: La variante inglese del Sars-Cov2 | Ep. 55
La variante inglese del coronavirus spiegata dal Dott. Giorgio Gilestro, professore associato dell'Imperial College di Londra. Come si è sviluppato e che caratteristiche ha? Tante domande e risposte per capire di più sulla mutazione del virus scoperta in inghilterra.

Report OMS: chi ha chiesto di farlo sparire? Clamorosa rivelazione del ricercatore che si oppose a Guerra. | Ep. 54
Il report dell’OMS sull’Italia è stato pubblicato e poi immediatamente rimosso perché conteneva verità scomode, prima fra tutte quella del mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale. Chi ha preteso che quel rapporto venisse ritirato?

Gli acquisti cinesi di Arcuri | Ep. 53
Da Marzo ad oggi Domenico Arcuri ha gestito la struttura commissariale che ha la responsabilità di acquistare i materiali necessari ad affrontare l'emergenza COVID. Una valanga mostruosa di soldi spesi con procedure in deroga, delle quali si conosce ben poco. Arcuri ne risponde solo a Conte.

Nuova variante COVID Inghilterra | Ep. 52
Boris Jhonson ha annunciato il lockdown per l'impennata dei casi di contagio in Inghilterra. La nuova variante del coronavirus sarebbe più contagiosa del 70%. Il vaccino è ancora efficace?

La BCE bacchetta l’Italia: “Il cashback è una misura sproporzionata”. | Ep. 51
«Il Cashback di Stato è una misura sproporzionata che penalizza troppo il contante». Questa in sintesi la contestazione della BCE che ridicolizza il nostro piccolo khmer rosso a capo del Ministero delle Finanze.

Pescatori di Mazara liberati, nonostante Casalino | Ep. 50
Dopo 108 giorni di sequestro, i pescatori di Mazara del Vallo trattenuti a Bengasi sono stati liberati. Conte, Di Maio e Casalino genuflessi di fronte al generale Haftar che fa il prepotente grazie all’amico Erdogan.

Piano pandemico nazionale e tasso di mortalità. | Ep. 49
L'Italia ha un tasso di mortalità tra i più alti al mondo e il doppio degli Stati Uniti. Il mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale è una delle cause. L'incompetenza di Speranza e i tagli alla spesa sanitaria imposti dall'UE hanno fatto il resto.

De Benedetti: l'Europa non consentirà a Salvini di governare. | Ep. 48
Se vincesse Salvini durerebbe «l'espace d'un matin». Così De Benedetti da Lilli Grüber sull'ipotesi di una più che probabile vittoria del centrodestra in caso di elezioni. Che dire, forse non serviva De Benedetti per confermare questa tesi, ma ormai la sinistra non tenta neanche più di mentire.

Comincia l'espropriazione | Ep. 47
Dopo il via libera al MES la sinistra mostra il suo vero volto: patrimoniale, imposta di successione e cartelle esattoriali. Nel momento più difficile per l'Italia arriverà il colpo di grazia per consegnare il nostro risparmio privato alle casse di Bruxelles.

Il modello Italia: allo sbaraglio contro il virus | Ep. 46
Il mistero del piano pandemico vecchio di 15 anni, l'omertà dell'OMS, lo scaricabarile penoso di Speranza, le bufale di Conte. Quasi due milioni di contagiati e sessantacinquemila morti. Ecco il "modello Italia".

Di Maio e Scanzi a 90° minuto: è bufera | Ep. 45
Di Maio e Scanzi alla trasmissione 90° Minuto condotta da Enrico Varriale per celebrare Paolo Rossi e Diego Armando Maradona. La solita marchetta politica dell'inossidabile Varriale. Cambiano i governi eppure lui è sempre lì, pronto a fiutare i cambiamenti e a schierarsi con il potente di turno.

Toninelli, un uomo, un perché | Ep. 44
Toninelli passerà alla storia per le sue dichiarazioni strampalate, un mix esilarante di strafalcioni. Sul caso Gregoretti ha raggiunto il suo vertice assoluto.

App Immuni, perché è un flop pericoloso? | Ep. 43
con Giorgio Taverniti e Vincenzo Iovino - Nelle intenzioni del Governo l'App Immuni doveva riuscire a tracciare i potenziali casi di contagio ed impedire la seconda ondata. E' stato un flop pazzesco: i contagi sono quadruplicati. Tra rischi per la privacy, segnalazioni inaffidabili e il rischio del replay attack, il cyberattacco che potrebbe mandare in tilt una nazione intera.
Ne parliamo con due esperti: Giorgio Taverniti, al quale ho chiesto il suo punto di vista sui rischi per la Privacy e per le anomalie di funzionamento del bluetooth e il Dott. Vincenzo Iovino, ricercatore dell'Università di Salerno che ha scoperto diverse vulnerabilità dell'app Immuni.

Il decreto salva-suoceri | Ep. 42
Se una norma come questa l'avessero fatta Berlusconi o Salvini sarebbe scoppiato il putiferio. A scriverla però è stato Conte e va tutto bene, perché se cade Conte ad andare a casa saranno in tanti. Quindi nessuno parla.

Ciao Paolo | Ep. 41
Paolo Rossi, sembra passato solo qualche anno, ma in realtà ne sono passati quasi 40. Una vita. Paolo Rossi, quel 1982, quell’estate in cui l’Italia era grande.

Lo sciopero della vergogna | Ep. 40
Nel momento più difficile per l'Italia i sindacati organizzano lo sciopero generale per il settore pubblico. Io sono sicuro che sarà un flop, perché i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni non si faranno strumentalizzare.

I voltagabbana | Ep. 39
Di Maio e Renzi domani voteranno regolarmente la riforma del MES. Quando gli interessi personali valgono più della dignità.

Banche ed Europa | Ep. 38
Da Gennaio entrerà in vigore la nuova direttiva EBA: con uno scoperto di più di 100 euro si finisce in centrale rischi e ti vengono revocati i finanziamenti. Grazie Europa! Intanto la francese BNL già applica la direttiva in Italia.

Cade o non cade? | Ep. 37
Il 9 dicembre il Parlamento dovrà votare un documento sulla riforma del MES e il risultato è tutt'altro che scontato. Mentre Mattarella lancia un segnale ai grillini, nel M5S sale la tensione. Nel frattempo, nel centro-destra, molti guardano con sospetto alcuni deputati forzisti che potrebbero salvare Conte se i conti non dovessero tornare.

Mantengono i mafiosi | Ep. 36
Il Movimento 5 Stelle ha qualche problema con i mafiosi: prima li scarcera, poi li mantiene con il reddito di cittadinanza, che ci costa 9 miliardi di euro all'anno. Così si pagano la campagna elettorale con i nostri soldi, anche se continuano a vantarsi di non percepire finanziamenti pubblici.

2 euro in più per gli infermieri | Ep. 35
2 euro al giorno, tanto vale la mirabolante gratifica economica che il governo riconoscerà agli infermieri. Nel frattempo niente rivalutazione per i pensionati e i sindacati fanno sciopero (!) per il mancato rinnovo contrattuale dei dipendenti della pubblica amministrazione. Nella finanziaria hanno messo soldi che ancora non esistono e si vocifera che sia stato istituito un fondo di 1,2 miliardi per i rimborsi ai parlamentari.

Conte salva il Natale? | Ep. 34
Conte continua con questa retorica sciocca del Natale per coprire il disastro del suo governo: dopo Cotticelli e Zuccatelli salta anche il nuovo commissario alla sanità calabrese Gaudio, silurato perché i 5 Stelle vogliono Strada che già dice di non volerlo fare.
Nel frattempo Arcuri sbaglia i numeri e fa infuriare i medici sul campo: la situazione è tragicomica visto che il commissario Arcuri è quello che dovrebbe ampliare le terapie intensive.
Il disastro è anche sulla finanziaria, in estremo ritardo e sulle zone gialle, arancioni o rosse. Per non scontentare i governatori amici si è perso tempo e adesso la situazione è fuori controllo in Campania e Lazio (incredibilmente ancora giallo). Intanto Orban blocca il recovery fund per non sottomettersi alla dittatura del pensiero unico franco-tedesco...e pensare che il nostro governo stava già spendendo i soldi che non arriveranno, almeno per il momento.
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#conte #natale #disastro

Saviano stai zitto! | Ep. 33
La morte di un bambino di sei mesi che affoga in mare è una sconfitta, da qualunque parte la si guardi. E’ un fatto atroce sul quale bisogna riflettere, non speculare come fa #Saviano che prende la palla al balzo per dare la colpa a #Salvini e alla #Meloni.
Ma la morte del povero Youssef è la dimostrazione che l’accoglienza indiscriminata non salva le vite umane, ma anzi le mette in pericolo.

Il "modello" Campania | Ep. 32
La sanità campana è al collasso. A maggio De Luca parlava di "modello" Campania, a suo dire, sinonimo di efficienza e rapidità di decisione. La verità è che gli ospedali non riescono più a curare i malati, nell'inerzia più totale del Governo e con il silenzio assordante di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
#modello #campania #DeLuca

Tagliare l'IVA per far ripartire l'economia. | Ep. 31
La proposta della Lega di tagliare le aliquote IVA è l'unico strumento realmente in grado di far ripartire i consumi.

Vaccino Pfizer: "Efficace al 90%". | Ep. 30
Un annuncio come quello della Pfizer non può che mettermi di buon umore.
Sapere che uno dei 200 vaccini in corso di sperimentazione, in fase 3, cioè quella più avanzata e prodromica alla commercializzazione è in questo periodo la notizia più attesa.
La Pfizer, in collaborazione con Biontech, ha reso noti i dati sulla sperimentazione del suo vaccino, che sarebbe efficace in oltre il 90% dei casi.
Ora si aprono nuovi scenari che impatteranno non solo in ambito sanitario, ma anche geopolitico e molte domande restano ancora senza risposta: quello che sappiamo al momento è che ne verranno prodotte 1,3 miliardi di dosi entro la fine del 2021, mentre entro la fine di quest’anno si conta di vaccinare circa 50 milioni di persone.
Benissimo, attendiamo con le dita incrociate e facciamo tutti il tifo per Pfizer.
Ora però dobbiamo farci alcune domande. La prima: perché questo annuncio arriva adesso? Cioè voglio dire, perché arriva dopo le elezioni del Presidente degli Stati Uniti e non prima?
Sicuramente se la Pfizer e la FDA avessero diffuso questa notizia prima l’esito del voto sarebbe stato molto diverso: i risultati della sperimentazione e, soprattutto, di questa accelerazione nella ricerca di un vaccino, sono il risultato dell’operazione Warp Speed voluta da Trump che avrebbe potuto rivendicarli potenziando la sua campagna elettorale. Nessuno lo dice, ma grazie a questo piano la Pfizer ha beneficiato di un contributo di 2 miliardi di dollari.
Il risultato sarebbe stato, per altro, di valenza sicuramente straordinaria se visto in chiave geopolitica perché avrebbe dimostrato chiaramente che le politiche di Donald Trump sono efficaci per arginare lo strapotere della Cina, una vittoria del mondo libero sulla più grande e temibile dittatura comunista di tutti i tempi.

Giannini ridicolo: "La sconfitta di Trump è come Liberazione per tutti noi" | Ep. 29
Il direttore de La Stampa Massimo Giannini in un delirio di gioia dalle colonne del suo giornale parla di Liberazione per la vittoria di Biden. Gentiloni si abbraccia da solo, Renzi che sbava, Zingaretti eccitato come un bambino al luna park e via a scendere con tutto il "polit buro" pronto a scodinzolare con la lingua di fuori per la sconfitta di Trump. Ma Trump è agguerrito e può ancora vincere. #giannini #trump #biden #liberazione

Per Trump, Biden è il presidente dei media | Ep. 28

Macron chiude le frontiere per bloccare i migranti dall'Italia ! Ep. 27
«Vediamo chiaramente che le azioni terroristiche possono essere condotte da persone che usano i flussi migratori per minacciare il nostro territorio. Dobbiamo rafforzare i nostri controlli, per ragioni di sicurezza nazionale».
Questa è la dichiarazione del Presidente francese Macron che ha chiesto la sospensione del trattato di Schengen, dopo gli attentati di Parigi, Nizza e Vienna.
L'Italia è ormai diventata pericolosa per non aver regolato l'immigrazione clandestina, tanto che oggi Austria e Francia presidiano militarmente le loro frontiere.
Da gennaio 2020 l'immigrazione clandestina è aumentata del 300% rispetto al 2019: 30.000 immigrati, dei quali quasi 13.000 sono di nazionalità tunisina, provenienti cioè da un paese nel quale le condizioni economiche non giustificano un flusso migratorio così cospicuo.
Ma il nostro Governo non fa nulla per fermare gli sbarchi e con questa inerzia incentiva il nuovo traffico di schiavi, nel quale si mescolano delinquenti e jihadisti che sono praticamente liberi di andare ovunque.
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Come andrà a finire negli USA? | Ep. 26
Nel momento in cui registro questo podcast non sappiamo ancora il nome del prossimo presidente degli stati uniti.
Anche le informazioni che arrivano sono molto confuse, sia perché il metodo di voto è piuttosto complesso e diverso da quello al quale noi siamo abituati, sia perché si sente forte la coloritura propagandistica dei media tifosi di Joe Biden che, nell’ansia di poter incoronare il loro candidato, evitano alcune informazioni che, invece sono molto importanti, non solo per capire quello che è successo e sta succedendo, ma anche quello che probabilmente accadrà nei prossimi giorni.
Questa tornata elettorale è stata caratterizzata da un imponente ricorso al voto per corrispondenza che viene presentato dai media come una cosa normale, ma non è così. In precedenza era possibile votare per posta, ma solo alle persone che si trovavano fuori dalla propria residenza o ad anziani, persone con disabilità, malati e carcerati.
Quest’anno i democratici, attraverso decine di ricorsi in tribunale hanno ottenuto l’estensione del voto per corrispondenza a tutti gli aventi diritto, senza alcun limite.
Però proprio questa modalità di voto è quella che ha creato maggiori problemi: da un lato perché le schede sono state recapitate agli elettori con molti errori e poi perché le schede votate non sono state recapitate ai seggi entro il 3 novembre.
Alcuni stati hanno addirittura consentito che potessero essere considerate valide le schede pervenute da tre a 9 giorni dopo la data dell’election day e hanno accettato le schede senza timbro o con timbro illeggibile. E’ evidente che se non si può controllare la genuinità di una scheda elettorale la possibilità di brogli è più che evidente.
Ed è proprio questo che Donald Trump sta denunciando e molti si stanno chiedendo quante schede salteranno fuori senza timbro postale. Si segnalano anche numerosi casi di voti regolarmente espressi da persone decedute e ci sarebbero più schede votate nelle urne di quanti non siano gli elettori registrati ed aventi diritto. In alcuni seggi si è arrivati ad avere un’affluenza del 200%, quindi ogni elettore ha votato due volte!
Ci sono altri due elementi che rendono questa situazione molto opaca: da un lato, infatti, con la scusa del Covid, è stato impedito a molti osservatori di accedere ai locali dove si sta svolgendo lo spoglio e, dall’altro, in alcuni stati il conteggio dei voti è stato sospeso mentre Trump era saldamente in testa, in attesa che venissero recapitate le schede elettorali per posta sebbene le urne fossero già chiuse da tempo. Questo, ovviamente, per non chiudere le operazioni di voto e dover dichiarare la vittoria di Trump.
Su tutto questo scende anche la gravissima censura dei social networks che si è abbattuta su Trump, impedendogli di fatto di contrastare quella narrazione che vorrebbe il presidente come un usurpatore del ruolo che spetterebbe invece a Biden, presentato da sempre dai sondaggisti come sicuro vincitore con percentuali bulgare. Le urne hanno detto il contrario, ma è sicuro che i sondaggi possano aver scoraggiato tanti elettori di Trump a recarsi alle urne credendolo ormai un candidato perdente.
Quali sono gli scenari per il futuro? In questa situazione è evidente che risulta ormai difficile impedire il piano dei democratici per riprendersi la Casa Bianca, visto anche il sostegno incessante dei media e di alcune corti territoriali.
Per Trump l’unica possibilità è il ricorso alla Corte Suprema che potrebbe annullare l’esito del voto se i brogli di cui si parla in queste ore fossero documentati e provati.
Di sicuro di queste elezioni ricorderemo che non c’è stata nessuna onda blu, semmai solo un’onda marrone, maleodorante e melmosa.
#elezioni #usa #biden #trump #chi #vince

DPCM Novembre: da domani si chiude. | Ep. 25
Il solito ennesimo caos, fatto di indiscrezioni, rinvii e smentite, scelte ingiustificabili ed illogiche con show finale di Conte che non si fa mancare la passerella in orario tg.
Se devo essere sincero, comincio a non sopportare più la sua voce e il suo incedere scivoloso, quasi che non riesca a trattenere i denti in bocca. Adesso, dopo aver capito che i sondaggi stanno crollando, ha anche un tono supplichevole ed ha perso quel piglio da dittatorello che distribuiva avvisi e sanzioni. Veramente fastidioso.

Attentato a Vienna: la Jihad in casa nostra | Ep. 24
Attacco a Vienna: il bilancio dell’attentato è di quattro morti e 13 feriti, di cui 7 in pericolo di vita. L’Austria intensifica i controlli alle frontiere e schiera l’esercito ai valichi. Il Primo Ministro Kurtz: “Non è un conflitto fra Cristiani e Musulmani, né fra Austria e migranti, ma fra civiltà e barbarie“. In ogni caso dobbiamo imparare a difenderci e a difendere i nostri confini, avviando un dialogo con l'Islam moderato per contrastare gli integralisti. #attacco #vienna

Conte parla alla Camera dei Deputati | Ep. 23
Conte parla alla Camera dei Deputati, ma non dice nulla di nuovo: chiede collaborazione al centro destra, senza troppa convinzione e senza voler discutere in Parlamento, ma solo in un tavolo di confronto. L'emergenza è nazionale, ma si vuole regionalizzare i provvedimenti restrittivi, con una strategia che tende solo a scaricare le responsabilità sui governatori di scelte impopolari. #conte #parla #camera

Chiusi in casa e senza soldi? | Ep. 22
Il Governo sta valutando una nuova stretta e il lockdown è ormai questione di tempo. Presi di mira ancora una volta ristoranti, bar, parrucchieri ed estetisti, non si esclude il coprifuoco dalle 21.00 e la chiusura delle regioni o di importanti città. Nel frattempo il centrodestra rifiuta l'ipotesi di una cabina di regia e denuncia l'immobilismo del governo che è arrivato impreparato alla seconda ondata di contagi. Niente soldi dall'Europa, ancora divisa sul recovery fund, mentre il decreto ristori assegna pochissime risorse alle attività chiuse. #lockdown #coprifuoco

Terapie intensive in ritardo per colpa di Arcuri | Ep. 21
Terapie intensive in Italia, sono in ritardo per colpa del Commissario Arcuri. Non regge la difesa che vorrebbe attribuire alle regioni la responsabilità per la mancata attuazione del piano di ampliamento delle terapie intensive. Da Luglio, infatti, Arcuri ha atteso fino ai primi di ottobre per avviare le procedure di gara, perdendo tempo prezioso. Segui il mio podcast su: 🔸Spotify: https://spoti.fi/3fZAGWt🔸Apple: https://apple.co/3i0dJnw🔸Google: https://bit.ly/31e1yxQ #terapie #intensive # italia #arcuri #podcast

Lockdown Italia e Decreto Ristori | Ep. 20
Oggi parliamo del possibile (probabile) nuovo lockdown e del decreto ristori.
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Mattarella convoca il Consiglio Supremo di Difesa | Ep. 19
Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, composto dai vertici civili e militari dello Stato. Cosa sta accadendo in Italia e nel mondo?
Sul fronte internazionale preoccupa la situazione USA dove la prossima settimana si svolgeranno le elezioni presidenziali in un clima di tensione fortissima. La Cina cresce e tenta di esportare la sua dittatura economica attraverso i vaccini già distribuiti con le sperimentazioni in Africa. Francia e Turchia ai ferri corti sul fondamentalismo islamico.
In Italia continuano gli scontri e le proteste: ieri sera la capitale è stata messa a ferro e fuoco da teppisti che nulla hanno a che vedere con le legittime proteste dei cittadini.
Intanto Conte vara il decreto ristori, fatto più di propaganda che di aiuti reali.

Io sto con i ristoratori! | Ep. 18
E' giusto far chiudere i ristoranti alle 18 oppure no?
La scelta del governo di far chiudere bar e ristoranti dopo le 18 ha sollevato fortissime proteste che provengono sia dal mondo produttivo che dalla politica. Anche pezzi della maggioranza hanno mostrato grande insofferenza per questo provvedimento che appare irragionevole nel contesto attuale dell’epidemia.
In molti hanno sottolineato come la chiusura sia immotivata, visto che le fonti di contagio sarebbero da individuare in altre e più pericolose situazioni, prima fra tutte quella del trasporto pubblico locale. Sui social e nei telegiornali si vedono foto e video di pullman pieni ben oltre l’80%, dove il rispetto delle misure di sicurezza è impossibile, contrariamente a quanto accade nei bar e nei ristoranti.
Ciononostante il governo ha chiuso queste attività e non ha detto o fatto nulla per quanto riguarda i trasporti, sebbene l’arrivo della seconda ondata fosse stato pronosticato da tempo.
In questi mesi i gestori dei bar e dei ristoranti hanno operato in sicurezza, dopo essersi adeguati alle misure imposte dal governo e hanno investito tempo e risorse. Con i bar e i ristoranti aperti la diffusione dell’epidemia è stata comunque tenuta sotto controllo.
La ripresa dei contagi è salita vertiginosamente dopo che a metà settembre sono state riaperte le scuole e le persone sono tornate al lavoro dopo le ferie estive. Questo testimonia chiaramente come le fonti di contagio siano da ricercare altrove.
Ma soprattutto emerge chiaramente come chi doveva attivarsi non l’ha fatto, scegliendo di perdere tempo prezioso e di sprecare risorse preziose che ora avrebbero potuto fare la differenza.
Mi domando perché non si sia investito in un potenziamento del trasporto pubblico o perché, piuttosto che acquistare i famosi banchi a rotelle e distribuire bonus per cose inutili - i monopattini sopra ogni altra cosa - non si sia potenziata la didattica a distanza. Si è voluto tenere il punto sulla riapertura delle scuole, quando evidentemente non era possibile garantire la sicurezza - non tanto all’interno delle aule - ma proprio negli spostamenti da e per la scuola.
Quello che appare chiaro è un errore di strategia che rischia di costarci molto caro: in questi mesi di epidemia evidentemente il governo non ha compreso alcuni elementi fondamentali che avrebbero consigliato scelte diverse.
Prima fra tutte quella di non bloccare il nostro Paese, ma di potenziare la sanità, la ricerca e tenere al sicuro le persone più a rischio. E’ risaputo che il virus è più pericoloso per gli anziani, ma noi chiudiamo dentro casa i giovani.
Ora siamo tutti in attesa di vedere se il governo terrà fede all’impegno preso pubblicamente di compensare adeguatamente le attività che devono rimanere chiuse, anche se è difficile credere nelle parole di Conte, visto che ancora oggi centinaia di migliaia di persone devono ancora ricevere la cassa integrazione di marzo.
Per oggi è tutto, vi ricordo che potete seguire questo podcast su Spotify e su tutte le principali piattaforme di podcast. Se volete scrivermi è sufficiente cercarmi su Facebook, Instagram o twitter. Se invece state vedendo questo podcast su YouTube non dimenticate di iscrivervi al canale per ricevere tutti gli aggiornamenti.
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DPCM Conte del 24 Ottobre 2020 | Ep. 17
Il testo del nuovo DPCM del 24 ottobre 2020 (Testo Ufficiale): bar e ristoranti chiusi dopo le 18. Palestre e piscine chiuse, a scuola dopo le 9 e didattica a distanza almeno per il 75% delle lezioni.
Il testo completo su https://fabriziogareggia.com/2020/10/25/dpcm-conte-24-ottobre/

Carne senza carne: l'ultimo affronto della UE al Made in Italy | Ep. 16
Hamburger, salsiccia, bistecca. Voi pensate alla carne, ma ben presto potreste ritrovarvi nel piatto un intruglio di sostanze vegetali a basso costo che della carne hanno soltanto il nome.
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Coprifuoco, Papa Bergoglio, licenziamento Covid a pagamento | Ep. 15
Coprifuoco in Lombardia, Lazio e Campania mentre Bergoglio apre alle unioni civili e il Governo pensa ai licenziamenti a pagamento. La Azzolina se ne frega del virus e oggi parte il concorso per gli insegnanti con migliaia di candidati.

Ep. 14 - L'ennesimo DPCM
Il Governo sforna l'ennesimo DPCM che, come al solito, pone più dubbi che soluzioni. A distanza di una settimana da un altro analogo provvedimento Conte riesce solo a dare qualche raccomandazione in più, ma restano irrisolte tutte le criticità che hanno contribuito alla ripresa dei contagi: trasporto pubblico, attività commerciali e movida.
In questa fase l'unica novità sta nel coinvolgimento delle istituzioni locali alle quali spetterà l'adozione di provvedimenti più restrittivi. In realtà si tratta solo di uno scarico di responsabilità senza strumenti adeguati.
Lo scontro in seno alla maggioranza sulle misure da adottare è ormai evidente e questo logoramento comporta un grave deficit di autorevolezza dell'esecutivo che si riverbera nella generalizzata sfiducia degli italiani sulle misure sanitarie ed economiche che dovrebbero consentirci di superare la crisi.

Ep. 13 - GOVERNO SCARICABARILE
Di chi è la colpa? Sempre di qualcun altro. Dei medici, delle regioni, degli indisciplinati, dei bar e delle parrucchiere. È sempre colpa di qualcun altro, purché nessuno si permetta di accusare il Governo che in questi mesi ha inanellato una serie di insuccessi sulla pelle dei cittadini e delle imprese.
Questa storia comincia nel mese di Gennaio: le notizie che arrivano dalla Cina sono allarmanti. Gli esperti mettono in guardia Conte che il 31 gennaio proclama lo stato di emergenza sanitaria nazionale, salvo poi rimanere inerte fino a marzo, quando ormai il virus aveva già infettato migliaia di italiani e iniziato la sua corsa che avrebbe causato la morte di migliaia di italiani ed un disastro economico senza precedenti.
Si sarebbe potuto fare di più e prima? Assolutamente si, ma di fronte ad una pandemia così estesa, con un virus nuovo del quale non si sa nulla, sono comprensibili gli errori o le sottovalutazioni. Non scusabili, ma comprensibili.
Sin dai primi giorni Conte mostra subito di che pasta è fatto: un imbonitore di se stesso, vanitoso e superbo. A chi gli chiede se l’Italia è in grado di affrontare questa pandemia lui risponde tronfio: “Tutti i cittadini Italiani devono stare sereni e tranquilli. L’Italia ha adottato una serie di misure tra le più efficaci in Europa e nel mondo”. Era il 31 gennaio.
Qualche giorno dopo i virus è già fuori controllo e, dal primo caso di Codogno inizia il lungo calvario del nostro Paese. Evidentemente il Governo ha sottovalutato il pericolo, ma inizia subito lo scaricabarile: la colpa per Conte e per i suoi giornali amici è dei medici che non hanno saputo gestire i primi casi. Da queste dichiarazioni del Presidente del Consiglio parte l’indagine sui sanitari lombardi.
Non passa molto tempo che la situazione si dimostra in tutta la sua gravità: il virus corre e le chiacchiere non ne arrestano la diffusione. Per questo il Governo istituisce due zone rosse, dalle quali è impossibile entrare od uscire, in alcuni comuni del Lodigiano in Lombardia e nel Comune di Vo’ Euganeo nel Veneto. Resta escluso dai provvedimenti restrittivi la zona di Alzano e Nembro, nella ricca e produttiva Val Seriana.
La Regione e l’Istituto Superiore di Sanità chiedono al Governo l’attivazione della zona rossa anche in quest’area, ma il Governo rimane inerte fino all’8 marzo. Su questa vicenda c’è un’indagine della Procura di Bergamo che accerterà le responsabilità per le migliaia di morti e per la sofferenza di tanti cittadini, ma nel frattempo Conte ha già individuato il responsabile: la Regione Lombardia.
E poco conta che solo qualche giorno prima, il 24 febbraio per la precisione, il Premier aveva richiamato all’ordine il Governatore delle Marche, diffidando gli altri ad agire autonomamente con misure restrittive senza l’approvazione del Governo: «Non bisogna andare in ordine sparso».
Le regioni sono anche i bersagli designati quando ci si rende conto che l’INPS di Tridico è in tremendo ritardo sull’erogazione della cassa integrazione: centinaia di migliaia di lavoratori sono senza stipendio per il lockdown imposto dal 9 marzo in tutta Italia, ma i soldi non arrivano. Alcuni imprenditori riescono ad anticipare la cassa ai propri dipendenti, ma ben presto le risorse finiscono e nel frattempo i ritardi dell’INPS si fanno ancor più evidenti e incomprensibili.
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Ep. 12 - L'EUROPA VUOLE TASSARCI LA PRIMA CASA
Mentre i soldi del Recovery Fund sembrano sempre più un miraggio, nonostante fossero stati annunciati con grande enfasi dal Premier Conte, l'Europa mostra già il suo vero volto, chiedendo all'Italia di mettere subito mano alla riforma fiscale.
L'obiettivo è quello di spostare la tassazione dai redditi ai patrimoni: quindi si chiede la reintroduzione dell'IMU sulla prima casa e l'alleggerimento del costo del lavoro attraverso l'introduzione di nuove tasse patrimoniali. La ricetta non è nuova, ne abbiamo avuto una dimostrazione pratica con il Governo Monti che, oltre ad essere diventato famoso per aver lasciato senza lavoro e senza stipendio circa 50.000 persone con la riforma "Fornero", finì per deprimere la nostra economia a tal punto da distruggere una importante fetta del nostro tessuto produttivo e imprenditoriale.
In un momento come questo, nel quale l'Italia sta attraversando una crisi economica epocale, con i consumi al minimo storico, misure fiscali di questo genere costituiscono un vero e proprio colpo di grazia alla nostra economia: famiglie e imprese non hanno risorse per sostenere un nuovo aumento della pressione fiscale.
Di fronte a queste richieste si può dare una duplice interpretazione. La prima: vogliono distruggere la nostra economia per poter completare quel disegno originario di deindustrializzazione del nostro Paese, vera spina nel fianco di tante economie europee e mondiali. La seconda: dietro la minaccia di una catastrofe fiscale vogliono costringerci ad accettare il MES.
In questo secondo caso, tuttavia, se l'Italia abboccasse all'amo la fine non sarebbe tanto diversa, anzi, forse sarebbe ancor più dolorosa. Il meccanismo europeo di stabilità (o Fondo Salvastati) infatti, una volta attivato, avrebbe la possibilità di costringerci ugualmente ad una serie di riforme fatte di nuove tasse e tagli alla spesa sociale, attraverso una cessione di sovranità pressoché totale.
Insomma, l'impressione che si ha in questo momento è che l'Italia sia in guerra, con dei generali che si sono venduti al nemico e che presto sarà occupata dai propri avversari.
Per questo, oggi, il valore della resistenza torna di grande attualità e appare l'ultimo appiglio per non soccombere definitivamente.

Ep. 11 - IL MONDO CROLLA E LA CINA CRESCE
Mentre il mondo attraversa una gravissima crisi sanitaria ed economica legata alla pandemia la Cina ha debellato il virus ed è l'unico paese nel mondo che chiuderà questo 2020 con un PIL in crescita dell'1,9%. In questo periodo di difficoltà inoltre la Cina sta ampliando il suo dominio anche in Europa con la Via della Seta e con l'acquisizione della concessione sul Porto di Taranto.
Nel frattempo a Prato la comunità cinese chiede classi senza italiani per evitare che i loro figli siano contagiati dai nostri.
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Ep. 10 - LE DICHIARAZIONI DI PALAMARA
Le dichiarazioni rilasciate da Luca Palamara alla trasmissione Mediaset “Le Iene”, andata in onda il 13 ottobre scorso, sono dirompenti.
Io mi sarei aspettato che questo fosse l’argomento di apertura di tutti i giornali e telegiornali, ma evidentemente i nostri media si sono addormentati e non hanno potuto seguire la trasmissione e il servizio realizzato da Antonino Monteleone.
Luca Palamara è stato radiato dal CSM ed è stato individuato come unico responsabile di un sistema di potere che determina le nomine in Magistratura, ma le intercettazioni chiariscono – e lo stesso Palamara conferma – che questo sistema è la prassi consolidata attraverso la quale si sono determinate tutte le nomine per le procure più importanti d’Italia.
Possibile che sia solo Palamara il colpevole?
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Ep. 09 - Chi ha la partita iva è un incosciente!
In Italia avere la partita iva è da incoscienti: questo governo non ama gli imprenditori, gli riserva un trattamento di sfavore non solo nel regime fiscale e nella burocrazia asfissiante, ma lo bersaglia con l'Agenzia delle Entrare Riscossione che, da domani, riprenderà l'invio delle cartelle esattoriali e la riscossione coattiva. Dall'altro lato nessun aiuto è arrivato alle attività: i seicento euro sono risultati insufficienti e la potenza di fuoco dei tanti decreti, annunciati in pompa magna da Conte, non si è mai vista. Ad oggi, per erogare i fondi promessi, mancano ancora il 70% dei decreti attuativi. Quindi niente soldi, chi ha la partita iva deve arrangiarsi.
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Ep. 08 - L'Italia abbandona i marinai sequestrati in Libia
Da oltre 40 giorni gli equipaggi di due pescherecci di Mazara del Vallo sono sequestrati dalle autorità libiche che rispondono al maresciallo Khalifa Haftar. Tra questi ci sono otto italiani e le famiglie stanno chiedendo con forza un intervento risolutivo del Governo che, al momento non sembra essere in grado di sbloccare la situazione.
I libici hanno arrestato i marinai con false accuse di traffico di stupefacenti e hanno offerto la loro liberazione in cambio del rilascio di quattro scafisti libici condannati a 30 anni di carcere in Italia per la morte di 49 migranti, attualmente detenuti nel nostro paese.
Secondo Edward Luttwack l’Italia non sta muovendo un dito per riportare a casa i nostri marinai nonostante ne avrebbe ogni possibilità. E possiamo credergli, basta vedere come stiamo subendo l’immigrazione clandestina e questo spregevole ricatto.
Tra l’altro la richiesta di Haftar di barattare i marinai con degli scafisti assassini avvalora ancor di più la tesi secondo cui i flussi migratori verso l’Italia risponderebbero ad una strategia ben organizzata contro il nostro Paese.

Ep. 07 - Un nuovo DPCM contro il virus cinese
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Contro il virus cinese un altro decreto è stato firmato nella notte: tante regole di dubbia efficacia che contribuiscono ad alimentare il disorientamento delle persone e il clima di terrore che rischia di far saltare la nostra economia e la tenuta sociale del Paese.
Nel frattempo Conte si dimostra responsabile e ai giornali amici dichiara che si opporrà fermamente ad ogni ipotesi di lockdown e si affida ad annunci rassicuranti.
Evidentemente il monitoraggio dei social networks, dove le persone più o meno possono esprimersi liberamente, deve aver messo in guardia il governo per il clima di insofferenza verso questa politica degli annunci e del terrore alla quale non si accompagnano scelte realmente efficaci. Più ragionevolmente, nella scelta di questa strategia - fatta di puro allarmismo - devono aver pesato anche gli avvertimenti dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, secondo il quale a forza di spaventare le persone l’economia si è di nuovo bloccata e proprio nel momento più sbagliato: entro giovedì a mezzanotte, infatti, Gualtieri dovrà spedire a Bruxelles la NADEF, cioè la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, regolarmente approvata dal Parlamento: ma Conte non ha i numeri.
Ufficialmente perché ci sono almeno una decina di senatori in quarantena, ma è lecito ritenere che sul provvedimento ci siano le solite grandi manovre di una maggioranza affarista nella quale ognuno alza la posta per far contare il proprio voto.
Insomma, la strategia di Conte è chiarissima: spaventare gli Italiani e far apparire irresponsabile chiunque si permetta di opporsi a questa deriva autoritaria fatta di norme irragionevoli, quasi impossibili da far rispettare. I parlamentari che metteranno a rischio la vita di questa armata Brancaleone saranno accusati di aver messo a rischio la nostra salute.
Nel frattempo, però, da venerdì l’Agenzia della Riscossione avrà il via libera per notificare nove milioni di cartelle esattoriali, che andranno ad aggiungersi alle rateizzazioni sospese, e gli esattori del fisco potranno tornare a spremere i contribuenti con i pignoramenti delle case e degli stipendi e con i fermi amministrativi.
Nel frattempo, però, l’Italia è bersagliata ogni giorno da sbarchi di clandestini sganciati sulle nostre coste dai trafficanti di schiavi, solo ieri sono stati oltre novecento.
Nel frattempo stiamo regalando il Porto di Taranto ai Cinesi che colonizzeranno l’economia del trasporto merci nel Mediterraneo, con una decisione che ci mette in rotta di collisione diretta con gli Stati Uniti.
Insomma, saremo costretti a rispettare le regole di una dittatura che sembrano più indirizzate ad evitare una sommossa popolare che un’epidemia. Viene da chiedersi fino a quando la rabbia e la disperazione dei cittadini potranno essere tenute a bada con il divieto di andare al bar dopo le 21. Io credo non per molto. La tensione sociale che si respira in queste ore è davvero preoccupante e l’inettitudine dei giallorossi è benzina sul fuoco.
Cosa pensate che succederà alle migliaia di italiani che perderanno il posto di lavoro o la loro impresa, che verranno tartassati dal fisco che si accinge a portargli via la casa, o ai tanti precari della scuola che anziché essere stabilizzati saranno costretti a fine mese a fare un maxi concorso gomito a gomito con i neolaureati, senza che i loro anni di lavoro siano stati adeguatamente valorizzati. Come reagiranno gli italiani di fronte a questa nuova invasione di immigrati clandestini che andranno ad affollare le periferie delle nostre città già rese invivibili dal degrado e dalla delinquenza? Cosa accadrà quando gli italiani si renderanno conto che i fondi europei, i duecento miliardi sbandierati dal Conte, non arriveranno se non con il contagocce e dopo aver integralmente smantellato il nostro stato sociale e dopo esserci fatti colonizzare?

Ep. 06 - Caos COVID e regna la paura. Intanto il Governo prova a salvarsi con l'aiuto del CTS.
In settimana il voto sul Nadef e sul Recovery Plan: serve la maggioranza assoluta che non c'è per i tanti parlamentari giallorossi in isolamento. Il Comitato Tecnico Scientifico corre in aiuto di Conte: la quarantena passa da 14 a 10 giorni e per uscire dall'isolamento basterà un solo tampone.
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Ep. 05 - Torna il Covid e il Governo è impreparato.
La seconda ondata di Covid-19 sembra essere arrivata anche in Italia e con essa torna anche l'impreparazione del Governo, incapace di assumere decisioni efficaci per fronteggiare il diffondersi dell'epidemia.

Ep. 04 - PALAMARA RADIATO PARLERÀ?

Ep. 03 - CONTE SENZA MAGGIORANZA

Ep. 02 - IUS SOLI: UNA PROPOSTA DI DESTRA

Ep. 01 - L'IPOCRISIA DELLA SINISTRA
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Migranti in fuga
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Salvini Open Arms: è giusto processarlo?

Azzolina e i banchi a rotelle
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Italexit di Paragone, ha ragione Donadel?

Accordo UE: ecco perché il PD gongola!

Accordo sui fondi UE: l'Europa si mangia l'Italia

Chiesa bruciata in Francia: nuovo atto anti-cristiano?
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Clandestini scappati dalla quarantena.
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Buongiorno, oggi parliamo di un fatto di cronaca accaduto in un piccolo comune della campagna umbra, a pochi chilometri da Foligno e Perugia che tuttavia assume una dimensione nazionale perché è emblematico di come l’Italia stia gestendo l’immigrazione clandestina in un momento in cui sarebbe necessaria la massima attenzione per i rischi legati al coronavirus.
I fatti: a Gualdo Cattaneo, un piccolo comune umbro, l’altro ieri erano stati smistati 25 immigrati clandestini provenienti da Agrigento, ricoverati in un ex agriturismo per trascorrere i 14 giorni di quarantena.
Subito dopo, simulando una partitella di pallone, 23 di questi si sono allontanati facendo perdere le loro tracce. Di questi, al momento solo due sono stati rintracciati, per gli altri si teme che abbiano ricevuto assistenza e copertura dalla criminalità locale dove gli immigrati gestiscono ormai totalmente i settori più redditizi del malaffare come droga e prostituzione.
Questo fatto presenta diversi aspetti comuni a tanti altri episodi che si sono verificati in questi giorni, ma che ricorrono quasi sempre nella gestione dei migranti e che chiaramente dimostrano come sia necessario da un lato ripensare ad un modello di gestione dell’immigrazione che fa acqua da tutte le parti e che più che essere una risorsa per l’Italia la sta tirando a fondo.
Dall’altro però è arrivato il momento di spazzare via questa ipocrisia che giustifica l’accoglienza indiscriminata con la solidarietà che si deve a chi sconta nel paese di origine situazioni tali da giustificare la protezione internazionale.
Infatti i 25 migranti di questa brutta storia sono di origine tunisina e non mi sembra che in Tunisia ci sia la guerra, né che le condizioni del Paese nordafricano siano tali da giustificare la protezione internazionale.
In Italia oggi le frontiere sono chiuse per alcuni paesi, siamo stati capaci di impedire ai turisti americani di sbarcare in saredegna, ma per i migranti non c’è nessuna limitazione e solo un incosciente non direbbe che questo flusso costante e indiscriminato potrebbe far scoppiare nuovamente l’incubo del lockdown agevolando nuovamente la diffusione incontrollata dell’epidemia con conseguenze esiziali sul nostro Paese.
Poi c’è tutta la partita della gestione dei migranti e della mancanza di rispetto per le comunità locali, costrette a subire le decisioni prese a Roma senza essere in alcun modo coinvolte e, come nel caso di Gualdo Cattaneo, essere informate con una email dello smistamento a cose fatte.
Per non parlare poi dei comuni siciliani che sono letteralmente invasi e sopraffatti da centinaia e centinaia di migranti che sbarcano ogni giorno.
I sindaci non sono assolutamente considerati, devono subire questo stato di cose nonostante la legge li individui come autorità responsabili di garantire la sicurezza e la salute delle loro comunità. Senza informazioni e senza condivisione si rende praticamente impossibile ogni controllo e capite bene che questa situazione non può assolutamente continuare così com’è.
Per questo serve un’iniziativa forte dei sindaci che devono rivendicare il loro ruolo e la loro autonomia decisionale. Ne va della stessa sopravvivenza delle comunità locali che oggi non sono in grado di sostenere l’impatto di flussi...

Autostrade, facciamo i conti.
Oggi voglio specificare meglio perché i vari Di Battista, Di Maio, Toninelli, Casalino e Conte siano veramente fuori strada.
Di Battista ha esultato dicendo che il Governo ha preso a schiaffi i Benetton; Di Maio, il voltagabbana per eccellenza, ha rinnegato le promesse fatte ai familiari delle vittime dicendo: “Non é la revoca, ma la revoca non è un grido di battaglia del Movimento 5 Stelle”. Poi continua blaterando di “abbassamento delle tariffe” e “più sicurezza per gli Italiani”. Toninelli sta ancora festeggiando come un ragazzino che ha fregato la professoressa. Conte sfrutta la frase ad effetto coniata dal guru Casalino: “noi pensiamo agli interessi degli Italiani e non facciamo chiacchiere”.
Insomma, con la faccia di bronzo la raccontano come gli pare, ma il conto di questo vero e proprio naufragio lo pagheremo noi cittadini e non c’è niente da festeggiare.
Allora, l’operazione prevede il passaggio di Autostrade dai Benetton allo Stato con l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti nel capitale di ASPI. Costo dell’operazione: 3 miliardi di euro dei quali 2 finiranno ad Atlantia e quindi ai Benetton, i quali potranno intascare un altro miliardo dalla vendita del pacchetto azionario residuo dopo il collocamento in borsa.
Altri 9,5 miliardi di debiti sono l’eredità di Benetton ai nuovi soci di Autostrade: loro si toglieranno di mezzo, liberandosi dal debito e dalle garanzie prestate. Quindi il conto sale a 12,5 miliardi di euro a favore di Benetton. Altro che schiaffi, caro Di Battista.
Ma non è finita qui. Perché Autostrade dovrà realizzare un piano di manutenzioni straordinarie di 14.5 miliardi in cinque anni: Benetton si lava le mani anche di questo pesante impegno che graverà sui nuovi azionisti.
Tirando le somme, a questo punto siamo a 27 miliardi, 4 in più di quanto ci sarebbe costato revocare la concessione pagando le penali previste. Direi che è proprio un bel risultato, complimenti ai geniali politici che hanno messo a punto l’operazione, per fortuna che Conte pensa agli interessi degli Italiani, verrebbe da dire che gli interessi di cui parla sono quelli sull’ennesimo debito che da privato diventa pubblico!
Direte voi: “Ci consoleremo con il taglio dei pedaggi sbandierato da Di Maio”. Altra balla colossale: primo perché tra i nuovi soci entreranno anche fondi di investimento il cui unico obiettivo è quello di pagare i dividendi, quindi non accetteranno mai che la redditività di Autostrade cali. Sulla stessa linea peraltro è anche il Ministro dell’economia Gualtieri, che chiarisce senza mezzi termini: “Aspi manterrà una redditività adeguata”, necessaria per ripianare il debito.
Tradotto: niente taglio dei pedaggi, gli automobilisti devono continuare ad essere taglieggiati per coprire il debito che ereditiamo dai Benetton.
Insomma, da qualunque parti la si guardi, questa operazione ha un solo nome: disfatta.
Che non è solo economica e finanziaria, ma anche morale ed etica: lo Stato avrebbe dovuto pretendere giustizia per i morti del Ponte Morandi, non costruire una exit strategy lastricata d’oro per chi ha causato 43 vittime e un danno d’immagine all’Italia di proporzioni epocali.
Sono veramente disgustato.
A domani.
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Torre Parnasi: per Zingaretti e Raggi danno erariale da 90 milioni.
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I soggetti coinvolti sono tutti professionisti che, nella loro attività, hanno avuto rapporti con la Lega, ma da qui a dire che il partito fosse coinvolto ce ne corre, visto che i commercialisti notoriamente hanno centinaia di clienti. Per altro l’incremento di prezzo sarebbe stato giustificato da ingenti lavori di ristrutturazione eseguiti prima della vendita alla Film Commission.
Sono certo che si concluderà tutto in un nulla di fatto, ma di questa indagine immagino che i giornali seguiranno ogni minimo sviluppo, come sempre accade quando sono in campagna elettorale.
Ciò di cui si parla meno è una situazione ben più grave che tocca direttamente Nicola Zingaretti e Virginia Raggi, per il Palazzo della Provincia di Roma che avrebbe causato, secondo la Corte dei Conti, un danno all’erario di 90 milioni di euro.
90 milioni di euro dilapidati in un affare fallimentare che ha scassato i conti della Provincia di Roma, vale a dire l’acquisto di un palazzone di 32 piani, inagibile e inutilizzabile, costruito sui terreni di Luca Parnasi, l’imprenditore finito a processo per associazione a delinquere e corruzione per la vicenda del nuovo stadio della Roma.
L’operazione venne realizzata attraverso la costituzione di un fondo immobiliare, peraltro irregolarmente - secondo quanto si legge nelle carte degli inquirenti - nel quale sono confluiti 20 immobili di pregio della Provincia di Roma ed altri immobili della città metropolitana, che ha poi provveduto materialmente ad acquistare il palazzone.
Secondo il quadro accusatorio della magistratura contabile il fondo sarebbe stato gestito in conflitto di interessi da BNP Paribas che risultava contemporaneamente anche gestore della SGR che controllava la torre Parnasi; una gestione costata 90 milioni di euro per acquistare un immobile stimato 263 milioni di euro.
Risultato: il patrimonio immobiliare di Provincia e Città Metropolitana sarebbe stato venduto all’incanto per coprire le perdite stratosferiche della gestione.
Ora il paragone tra le due situazioni viene quasi naturale e ci sono differenze macroscopiche: per 400 mila euro, se l’affare riguarda un commercialista che avrebbe tra i suoi clienti anche la Lega, l’indagine vale la prima pagina dei telegiornali e dei giornali che terranno compagnia agli italiani in questa calda e strana estate.
Se il buco è di 90 milioni di euro e riguarda il segretario del Partito Democratico, nonché Presidente della Regione Lazio e il Sindaco grillino della Capitale d’Italia, basta un trafiletto in 13ma pagina, da vedere se si è particolarmente attenti.
Mi sono sentito in dovere di richiamare la vostra attenzione su questo, con l’avvertenza che la presunta illegittimità di un comportamento non può valere come scriminante per la presunta illegittimità di un...

Autostrade, Benetton vince su tutta la linea.

Immigrazione clandestina, su Facebook il "tour operator" dei migranti.

La trattativa: la revoca delle concessioni autostradali in cambio del MES

Soros, il ritorno delle sardine e l'ingorgo ligure.

Pieni poteri per Giuseppe Conte
L’estensione dello stato di emergenza fino al 31 dicembre non c’entra niente con il coronavirus, ma è solo un modo di rinviare il più possibile il momento in cui dovrà lasciare Palazzo Chigi.
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Draghi: Chigi o Quirinale?
Conte punta a prorogare lo stato di emergenza per non essere mandato a casa, il Partito Democratico spinge per una legge elettorale proporzionale per impaludare l'Italia e il Movimento 5 Stelle vuol mettere le mani su una candidatura di prestigio per il Quirinale o per un governo tecnico.
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Ragazzi morti a Terni
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Oggi voglio commentare con voi la notizia drammatica di due ragazzi di Terni che si sono spenti nel sonno dopo aver assunto, a quanto sembra, un mix letale di alcool e droga. Il pusher che aveva venduto ai ragazzi la sostanza stupefacente è stato immediatamente arrestato e le indagini sono in corso.
Su questa notizia non mi sento di aggiungere altro al cordoglio e alla vicinanza che voglio testimoniare alle famiglie dei due ragazzi.
Ma questo fatto, nella sua crudezza, nella sua tragicità riaccende i riflettori sulla necessità di un contrasto serio all’uso di droghe, una lotta che deve essere la priorità non solo per le Istituzioni, ma anche per la società civile.
In Italia si muore troppo spesso per droga, quasi un morto al giorno. Siamo al terzo posto in Europa per consumo di cannabis, al quarto posto per consumo di cocaina e la diffusione delle droghe sintetiche è ormai fuori controllo.
L’età della prima assunzione si è abbassata drasticamente come testimonia il fatto di Terni e questa piaga può colpire chiunque.
Ora io credo che il dibattito sulle droghe non possa essere usato per fare propaganda politica, anzi penso che un tema così serio dovrebbe essere ai primi posti nell’agenda di tutte le forze politiche. Tuttavia, devo riscontrare con grande rammarico che si parla ancora oggi di legalizzazione della droga come strumento di contrasto alla diffusione degli stupefacenti, sulla base di un assurdo teorema in base al quale il consumo di queste sostanze sotto il controllo dello Stato servirebbe a mitigarne gli effetti negativi, sottraendo alla malavita un business lucrosissimo.
La mia posizione personale è che questa non sia la strada giusta: anzi ritengo che il vessillo della legalizzazione sia utilizzato in maniera strumentale da una certa area politica che tende a sgretolare ogni forma di regolamentazione in ogni ambito, come se il caos e l’autodeterminazione potessero regalare a tutti la libertà.
Una posizione folle, che tra l’altro viene fortemente contrastata da chi si impegna da sempre nella lotta alle dipendenze, spesso senza alcun sostegno pubblico.
Il tema è tornato di stretta attualità solo 15 giorni fa quando di fronte all’ennesimo tentativo di introdurre la legalizzazione degli stupefacenti, in particolare della cannabis per uso personale, ad opera di alcuni parlamentari di +Europa e Movimento 5 Stelle.
Proposta giustamente bocciata senza appello dal centro-destra che ha fatto proprie le parole di Giampaolo Nicolasi, capostruttura della Comunità Incontro di Amelia, che io vi ripropongo per la loro lucidità: “Appare surreale – afferma Nicolasi - che in una fase drammatica come l’attuale, la politica e le istituzioni discutano nuovamente di legalizzazione anziché puntare su un approccio preventivo da condividere a livello sociale. Tra l’altro in nessuna manovra finanziaria la politica ha tenuto conto del terzo settore e di chi lotta contro le dipendenze”.
Secondo il procuratore che sta conducendo le indagini la cosa sconcertante è la dimestichezza dei ragazzi, anche giovanissimi, con...

Ponte di Genova, ennesima bugia di Conte
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#ponte #genova #morandi

Decreto semplificazioni, salvo intese
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Leon Lucarelli, contro Salvini un attacco premeditato.
Arma di distrazione di massa o nuovo influencer per aizzare i giovani contro la Lega?
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Leclerc non si inginocchia
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Episodio 40: Conte, a settembre la tempesta perfetta.
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Non si può rinviare tutto per sfuggire al proprio destino. Prima o poi bisogna fare i conti con tutte le contraddizioni di questa maggioranza che si è raccolta intorno a Conte solo per impedire al centrodestra di vincere le elezioni e governare come vuole il Popolo Italiano.
A settembre, insieme alle elezioni regionali, questa maggioranza sgangherata ed incapace dovrà decidere sullo sforamento del deficit e sul Recovery Plan, con mille dossier aperti e mai definiti: Ilva, concessioni Autostrade, Alitalia, decine e decine di nomine, riforma della giustizia, semplificazioni.
Ed a settembre l’Italia arriverà nella peggiore condizione di sempre, con una crisi economica terribile che sta portando al fallimento decine di migliaia di imprese, il settore turistico semi-distrutto, con le famiglie in grave affanno per la mancanza di soldi, la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Chiaramente questi sono i frutti di un’incapacità che non è del tutto involontaria: il disastro al quale stiamo assistendo è una strategia voluta e costruita a tavolino per impedire agli italiani di esprimersi democraticamente, perché il voto chiesto a gran voce sin dall’estate del 2019 è stato impedito con una manovra di palazzo.
Allora si è deciso consapevolmente di impedire l’ascesa di Salvini e della Lega, costruendo un’alleanza innaturale tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. L’obiettivo era quello di una campagna elettorale perpetua di due forze politiche decotte che non sarebbero mai state in grado di affrontare le urne senza essere spazzate via senza appello.
In questi pochi mesi gli unici provvedimenti adottati sono stati solo degli spot elettorali o qualche mancetta per cercare di carpire il consenso. Il Movimento 5 Stelle si è quasi completamente annullato perché da una chiusura anticipata della legislatura è quello che ha più da perdere, quindi ha accettato di tutto.
Il Partito Democratico dal canto suo ha tentato di recuperare il proprio elettorato con i soliti cavalli di battaglia: regolarizzazione dei clandestini, roboanti annunci sul contrasto all’evasione declinata come lotta al contante per i soliti amici banchieri, lotte sui diritti civili condite da un’insopportabile ipocrisia.
Nel frattempo però la consapevolezza della necessità di un radicale cambiamento negli Italiani, anziché essere sterilizzata dai vari bonus bebè, monopattino, vacanze è aumentata. Volevano recuperare consensi, li hanno persi del tutto e a settembre esploderanno.
Ma è proprio in questi momenti che gli Italiani devono temere di più, perché nel momento di maggiore difficoltà, quando sono con l’acqua alla gola, PD e M5S diventano più pericolosi e cominciano infatti a parlare di legge elettorale proporzionale.
L’obiettivo è quello di far finire l’Italia in una palude di ingovernabilità e di compromessi indicibili e chi se ne frega se la gente muore di fame.
Settembre è vicino e non è facile immaginare i possibili scenari, con un’Europa che ci guarda affondare senza muovere un dito, con il mondo che brucia nelle...

Mes, cos’è e come funziona. Ma soprattutto perché dobbiamo rifiutarlo.
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Il MES è un tema di grande attualità in questi giorni: da un lato perché condizionerà il futuro del nostro Paese e, dall’altro, perché sta creando forti contrapposizioni tra le forze politiche sia nel centro-destra che nel centro-sinistra.
Si è creato, infatti, un asse tra Partito Democratico e Forza Italia che non è del tutto inedito e che, purtroppo è legato a brutti ricordi per il nostro Paese: il Governo Letta nel 2013 e il Patto del Nazareno che ha garantito a Matteo Renzi di governare, ad esempio.
Prima di affrontare i risvolti politici di questo dibattito, è necessario spiegare bene cos’è il MES, perché la propaganda sta fornendo informazioni inesatte che vorrebbero farci credere come questo prestito sia immune da rischi, ma soprattutto che sia l’unica soluzione possibile.
Il Fondo Salvastati può erogare all’Italia un prestito pari al 2% del suo PIL a condizioni economiche di particolare vantaggio, ma ha delle forti limitazioni - che vengono definite condizionalità. Alcune di queste sono proprie del MES, altre sono legate alla misura specifica predisposta per fronteggiare l’emergenza COVID-19.
Tra le prime, vi è sicuramente la possibilità di essere obbligati a “programmi di aggiustamento macroeconomico”. In altre parole l’Italia verrebbe sottoposta ad una “sorveglianza rafforzata” sui conti e, in caso di valutazioni negative sulla nostra capacità di rimborso, potrebbero imporre misure simili a quelle adottate in Grecia.
Veniamo ora agli aspetti negativi, che per la verità sono molto maggiori dei benefici e che si possono condensare nella sostanziale perdita della sovranità economica dell’Italia.
Il prestito è soggetto alla legge lussemburghese, quindi nell’ipotesi di dissoluzione dell’area euro, non potremmo ridenominare il debito in lire, ma soprattutto il credito del MES è un credito privilegiato.
Questo significa che il MES dovrà essere rimborsato per primo su tutti gli altri creditori, con l’effetto di trasformare tutti i titoli del nostro debito pubblico come “subordinati” e, perciò di minor valore.
Per quanto riguarda le condizionalità per la specifica misura predisposta per contrastare l’emergenza coronavirus, all’Italia il MES può prestare complessivamente circa 36 miliardi, dei quali 14 miliardi e mezzo sono stati versati da noi. Quindi appare ingiustificabile prendere a prestito i nostri soldi.
Ma il nodo cruciale sta nella propaganda che si sta facendo su come potremo spenderli, perché PD e Forza Italia, oltre a negare incredibilmente l’esistenza di vincoli e condizionalità, le stanno sparando grosse su quello che potremo fare con questi soldi.
Si parla infatti di eliminare l’IRAP, digitalizzazione del settore sanitario, aumentare gli stipendi di medici e infermieri, aumentare il numero degli specializzandi. Queste sono tutte fake news perché l’unica destinazione del MES è coprire i costi sanitari diretti ed indiretti dell’emergenza COVID-19 Si dice anche che...

Proteste a Hong Kong, che succede?
Questo non è proprio un buon momento per cani e gatti. I primi ogni anno vengono torturati, massacrati e cucinati in Cina, a Yuilin dove si celebra un festival dell’orrore che il mondo preferisce non vedere. Non è un buon momento neanche per i gatti, che potrebbero finire arrostiti per strada come è capitato qualche giorno fa in un piccolo paese toscano.
Il mondo sembra proprio andare al contrario: infatti mentre la copertura mediatica per le proteste negli Stati Uniti è totale, sui disordini di Hong Kong sembra che ci sia un colpevole disinteresse dei nostri media.
Intanto parliamo dei fatti.
La Cina è un regime autoritario, dittatoriale e liberticida, con costanti mire espansionistiche, dove i diritti non sono riconosciuti che sta cercando di annientare ogni forma di dissenso e di autonomia da Hong Kong.
L’ex colonia britannica, tornata sotto il controllo cinese nel 1997, ha tuttavia mantenuto un autonomia particolare, con un sistema politico e istituzionale proprio che tuttavia cesserà nel 2047.
Il regime comunista cinese tuttavia non vuole attendere fino al 2047 ed lo ha già dimostrato alla fine del 2019, quando sono iniziate le proteste per una legge che avrebbe consentito al governo di Pechino di poter incriminare chiunque, anche per crimini politici o di opinione e poterne chiedere l’estradizione.
Gli scontri sono stati repressi nel sangue dalla polizia. Evidentemente, in un mondo ipocrita come quello in cui viviamo la violenza della polizia statunitense viene stigmatizzata dagli inginocchiatori seriali e suscita l’indignazione globale, mentre quando bisogna prendere posizione contro la Cina, evidentemente, nessuno ha il coraggio di dire nulla.
In questi giorni la Cina ha di nuovo alzato il livello dell’aggressione: è stata infatti adottata una legge che prevede pene pesantissime contro i dissidenti, che reprime il dissenso come nelle peggiori dittature e che ha già portato a centinaia di arresti.
Il fatto peggiore di questa legge è che punisce anche i reati commessi al di fuori da Hong Kong e da non residenti: quindi ognuno di noi potrebbe essere incriminato e
Il premier britannico Boris Johnson ha approntato un piano per fornire 3 milioni di passaporti britannici ai cittadini di Hong Kong e la residenza. Tuttavia le minacce cinesi non hanno tardato ad arrivare: il ministro degli Esteri Zaho Lijian ha chiarito che se non tornerà sui suoi passi, l’Inghilterra “ne dovrà sopportare le conseguenze”.
In tutto questo l’Europa tace, ormai appiattita sulla linea della Germania che vede nella Cina il futuro e negli USA il passato, che rimette in discussione l’alleanza Transatlantica e si inginocchia di fronte allo strapotere di una nazione con un miliardo e mezzo di abitanti in mano ad una dittatura comunista.
Altro che via della seta.
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#HongKong #protesta

Audio Berlusconi, un'ingiustizia.
Le parole del magistrato sono inequivocabili: si parla di una sentenza decisa “a priori” e “guidata dall’alto”. E’ la seconda volta in poco tempo che mi capita di sentire cose del genere e il richiamo è ovviamente alle intercettazioni del caso Palamara su Matteo Salvini e l’altro sulla mancata nomina del Dott. Di Matteo al DAP.
A questo punto è un imperativo per chiunque domandarsi chi possa esserci sopra la Cassazione, il CSM e il Ministro della Giustizia per imporre sentenze, coprire l’uso politicizzato della magistratura e determinare le nomine ai vertici della giustizia.
Comunque restiamo ai fatti, che come vi dicevo sono preoccupanti.
C’è un aspetto di questa vicenda che appare particolarmente interessante: secondo il giudice Franco, nei confronti di Berlusconi sarebbe stata fatta una “porcheria” perché il procedimento venne incardinato nella “sezione feriale” della Cassazione.
Questo è un nodo cruciale della vicenda: il processo a Berlusconi fu rapidissimo, diversamente da quanto accade per tutti gli altri processi in Italia. Il primo grado si concluse con una condanna nell'estate del 2012 E l'appello nel maggio del 2013. Tre mesi dopo arrivo la sentenza della cassazione: complessivamente poco più di due anni per I 3° di giudizio E la sentenza definitiva.
Il giudice naturale per Berlusconi sarebbe dovuto essere la terza sezione della cassazione competente per i reati tributari. Invece, adducendo presunti rischi di prescrizione dei reati, si decise di incardinare il procedimento di fronte alla sezione feriale.
Secondo alcuni commentatori, tra i quali Federico Punzi di atlanticoquatidiano.it , la terza sezione della cassazione non sarebbe stata sufficientemente affidabile per arrivare alla condanna di Berlusconi, in quanto nel processo Mediatrade, identico a quello sui diritti tv, aveva assolto l'ex premier E quindi si temeva che la sezione avrebbe potuto seguire il proprio precedente facendo saltare i piani di chi voleva Berlusconi condannato e fuori dalla politica.
Questa impostazione trova riscontro nelle parole del giudice Franco che testualmente definì la sezione feriale come un “plotone di esecuzione”, ma soprattutto afferma che il presidente della Repubblica fosse a conoscenza di questa “porcheria”.
I fatti vanno poi inquadrati nel contesto politico di quei giorni: Nel’estate del 2013 Berlusconi riesce a negare la vittoria piena alla coalizione di centrosinistra guidata da Bersani che ottiene circa il 30%. Il Porcellum gli attribuisce la maggioranza alla Camera, ma al senato no. Berlusconi commette allora l’errore di fidarsi del PD, appoggiando la rielezione di Napolitano e consentendo il via libera al governo Letta con la presenza di ministri di Forza Italia.
Questo errore gli costò carissimo: con il solo 30% dei voti il PD portò a casa il Quirinale, Governo e, dulcis in fundo, la condanna di Berlusconi e la sua espulsione dalla politica grazie all’applicazione retroattiva della legge Severino.
Ricordare questa storia fa bene a tutti, ma in primo luogo dovrebbe essere un monito per Berlusconi e Forza Italia: non si scende a patti con il PD perché vincono sempre loro. Spero che la lezione sia utile quando approderà in Parlamento la risoluzione sul MES.
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Salvini contestato a Mondragone
Chi cerca di parlare di legalità, quando si affronta il tema dell’immigrazione clandestina e dello sfruttamento del lavoro nero viene contestato. Questo è il segno evidente del cortocircuito nel quale stiamo vivendo.
In piazza il solito gruppetto di facinorosi organizzato dai centri sociali e tanta gente che era l’ì per ascoltare Salvini, esasperata da una situazione di degrado che rende invivibile la città.
Ed è il metodo classico della sinistra: chi non la pensa come loro deve tacere, con ogni mezzo, che siano attacchi sui social, contestazioni e disordini di piazza, denigrazione e violenza fisica e verbale.
Ma oltre a questo c’è evidentemente di più, perché contrastare l’immigrazione irregolare significa anche stroncare un mare di soldi che finiscono nelle tasche della criminalità organizzata che oggi conta sull’accoglienza per accrescere le proprie ricchezze e finanziare gli altri settori di attività, come lo spaccio di droga, la prostituzione, l’estorsione.
Padre Zanotti, il prete indagato per lo scandalo dell’accoglienza di Bergamo ha chiarito che i migranti sono un dono di Dio, come dargli torto: possono farli vivere in condizioni disumane, ammassati come bestie, farli lavorare con turni massacranti e senza pagarli. E fruttano un mare di soldi.
E’ chiaro quindi che chi si oppone deve essere attaccato, è un razzista a prescindere e non può parlare.
Questi sono i democratici, questi sono i buoni.
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Perché Berlusconi è favorevole al MES?
L’argomento che tutti usano per giustificare questa scelta è che questo prestito sarebbe senza condizionalità da un lato e che, dall’altro offrirebbe un tasso di interesse più basso rispetto al BTP.
Nessuno spiega il perché, ma il motivo è piuttosto evidente: il MES è un credito privilegiato e quindi essendo garantito più di ogni altro credito riesce riesce a scontare un tasso minore. Proprio in questo però c’è un ulteriore aspetto della sua pericolosità per il nostro Paese che potrebbe essere costretto a ripagare il debito cedendo il proprio patrimonio.
Adesso comunque questa motivazione non regge: al momento, infatti, i tassi di interesse che noi potremmo pagare su un’emissione di BTP sono i più bassi di sempre e, soprattutto, se vengono acquistati dalla BCE sono a tasso zero.
In tutto questo la posizione incomprensibile non è quella del PD, che da sempre vuole sterilizzare il pensiero di questi italiani rozzi che quando votano li spediscono sempre all’opposizione: con il MES, ogni governo, anche uno ipotetico con Salvini Premier sarebbe legato mani e piedi.
Quella che è veramente incomprensibile è la posizione di Forza Italia, che sembra voler distruggere se stessa e il fronte del centrodestra in un colpo solo, con effetti difficilmente prevedibili sulle maggioranze che reggono tante regioni e comuni italiani.
Il MES non è senza condizionalità e non lo sarà fino a quando non ci sarà un provvedimento che ne modificherà il trattato istitutivo ed il regolamento. RImane la sorveglianza rafforzata, rimane il sistema automatico di valutazione della solvibilità del Paese debitore e la possibilità di imporre provvedimenti di austerity come quelli che la Grecia ha dovuto subire: taglio della spesa sociale, della spesa sanitaria, della spesa per l’istruzione.
Ci sono ragioni anche di dignità che sconsiglierebbero a Berlusconi di appiattirsi sulle posizioni della Merkel: forse non ricorda che proprio la Merkel e Macron insieme al Presidente Napolitano lo costrinsero alle dimissioni nel 2011. Lo spread schizzò da 173 a 540 punti, senza alcun cambiamento nei fondamentali economici italiani. Forse non ricorda le letterine di Jean Claude Trichet. Forse non ricorda quel 23 ottobre 2011, quando al termine del Consiglio Europeo, nella conferenza stampa di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy scoppiano a ridere quando un giornalista chiede loro se hanno fiducia nel premier italiano.
Noi ricordiamo bene cosa successe dopo: arrivò Mario Monti, con la Fornero, gli esodati e manovre fatte solo di tasse e tagli, così abbiamo iniziato lentamente a morire.
Personalmente credo che Forza Italia stia sbagliando, specialmente quando lega il suo voto sul prossimo sforamento di bilancio all’approvazione di una risoluzione favorevole all’attivazione del MES.
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MES: ennesimo rinvio, ma prima o poi dovremo decidere.
Ma non è questo il motivo per il quale il Premier eviterà questo argomento nella risoluzione che si voterà tra qualche giorno in vista dell’imminente Consiglio europeo.
Nonostante la ferma opposizione di Lega e Fratelli d’Italia, nonostante i dissidenti del M5S Conte sa di poter contare sull’appoggio di Forza Italia, apertamente schierata ad aderire al cappio europeo.
Quindi, se il problema non sono i numeri, quale potrebbe essere il motivo per cui affrontare l’argomento MES in Parlamento è un tabù?
La risposta è piuttosto semplice ed ha a che fare con le elezioni regionali a settembre. Infatti, in un momento in cui lo scontro politico, anche a livello regionale, si basa su temi di politica nazionale, un voto sul MES adesso fornirebbe a Salvini e Meloni un vantaggio elettorale enorme.
Ma soprattutto, includere nel perimetro delle forze politiche che sostengono il governo Forza Italia, seppur su un singolo e circoscritto argomento, manderebbe in frantumi quel sottile filo che tiene insieme il Movimento 5 Stelle, determinando come conseguenza l’immediata sfiducia del Governo.
Serve ancora tempo. Nonostante i sondaggi sbandierati dal regime su un gradimento di Conte alle stelle, la realtà è che tra la gente il Premier ed il suo governo sono malvisti: mancano i soldi promessi per le imprese, le domande sulla cassa integrazione inevase sono ancora un milione, non ci sono ancora risposte chiare sulle riaperture e la ripresa dell’anno scolastico rischia di trasformarsi in un disastro annunciato.
Nonostante questo stato di cose, agli Italiani il MES ancora non va giù perché sanno bene che si sta parlando di sottomettersi alla Germania. Un esempio lo abbiamo avuto con la recente visita della Merkel che, non essendo riuscita a trattenersi, è già venuta in visita alla colonia a dare ordini.
Conte, ha provato a rimediare: “sul MES decidiamo noi, senza imposizioni esterne”, ma egli stesso sa bene che lui non è in grado di resistere, né vuole resistere.
Basta dare uno sguardo al PNR, il piano nazionale delle riforme, sul quale sta lavorando il Ministro Gualtieri e che dovrà essere trasmesso all’Unione Europea per poter accedere ai prestiti che saranno erogati grazie al Recovery Fund: un piano di rientro debito/pil in 10 anni. Tradotto: Gualtieri vuole mettere nero su bianco che l’Italia in 10 anni rientrerà nei parametri europei.
Questo significa strangolare gli italiani con una pressione fiscale ancora maggiore e taglio della spesa pubblica non solo per gli investimenti, ma anche per l’erogazione di servizi.
Ecco che si avvera il progetto di quelli che per farci digerire il MES invitavano a cambiargli nome.
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Vitalizi: al Senato torna un privilegio odioso

Mondragone, la rivolta. Bergamo, la mangiatoia.
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Mondragone, cittadina campana nel casertano, ieri ha fatto da sfondo ad una vera e propria rivolta: tra gli immigrati bulgari, che vivono da anni in un quartiere degradato fatto di palazzoni fatiscenti, scoppia un focolaio di coronavirus. Le autorità impongono la zona rossa, ma i bulgari se ne fregano e vanno tranquillamente al lavoro nei campi dove la manodopera sfruttata e il caporalato sono la norma.
I cittadini esasperati scendono per le strade a protestare e serve l'intervento dell'esercito per riportare la calma.
Bergamo, città del ricco nord, epicentro dell'epidemia in Italia, diviene lo scenario per un sordido e lucroso business dell'accoglienza. Le intercettazioni restituiscono un quadro desolante in cui un centro di accoglienza gestito dalla Caritas, attraverso espedienti, riesce a trattenere i migranti per più tempo del dovuto per guadagnare e gonfiare i conti. La Prefettura sembra fosse informata di tutto e, nelle intercettazioni del vice Prefetto Coretti, si leggono le pressioni ricevute dalla politica per coprire il malaffare.
Mondragone e Bergamo, cos'hanno in comune?
Il filo che lega nord e sud è la triste realtà del fenomeno migratorio in Italia. Dai proclami roboanti dei buonisti di sinistra, tutti solidarietà e amore, l'immigrazione si rivela per quello che è: illegalità, degrado, sfruttamento, malaffare, sperpero di denaro pubblico.
Questa ipocrisia ha nomi e cognomi ed una precisa collocazione politica: il Partito Democratico di De Luca e Gori.
De Luca, noto per le fritturine di pesce, cabarettista della politica, ha attaccato tutto e tutti per dire che lui è bravo e la sua Campania è la Campania Felix, dove tutto funziona e il mondo è più bello che altrove. La realtà ci dice, invece, che De Luca è uno tutta forma e niente sostanza perché non ha risolto nessuno dei gravi problemi della sua meravigliosa regione.
Gori, sindaco PD, bello e buono, come un eroe greco che dapprima sfidava il coronavirus a suon di ristoranti e aperitivi e adesso declina se stesso nel ruolo del campione sconfitto e fiero. Sotto ai suoi occhi si è consumata una truffa gigantesca che la magistratura ha fatto emergere e che per anni è stata coperta dal buonismo della sinistra.
La realtà è diversa, l'immigrazione irregolare in Italia ha un costo sociale ed economico altissimo che aggrava le sofferenze del popolo e alla quale occorre da subito porre rimedio.

PIL in calo del 12,%, una catastrofe. (integrale)

PIL in calo del 12,%, una catastrofe.

Niente pieni poteri per il ministro Gualtieri.

Arrivano i turisti!

Imbratteranno anche la Pietà di Michelangelo?

Cala il sipario sugli Stati Generali: Conte si prepara a fare le valigie.
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Palamara: "Non ho agito da solo".
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Palamara espulso dall'ANM. Basta così?

Il finanziamento occulto delle ONG
In nome della trasparenza non si può chiedere alle ONG chi le finanzia. Questo è il principio espresso dalla Corte Europea che ha dichiarato illegittima una legge del 2017 voluta dal premier Ungherese Viktor Orban.
Una decisione accolta dal giubilo delle varie organizzazioni che potranno continuare a contare su un fiume di denaro sulla cui provenienza nessuno potrà più azzardarsi a chiedere niente.
E questo è un grave problema democratico perché spesso chi paga ha un ascendente fortissimo sulla linea politica e di azione di queste ONG, spesso attive in vere e proprie battaglie eversive contro gli Stati sovrani, come nel caso della ONG Sea Watch resasi famosa grazie alla “Capitana” Carola Rakete che, come tutti sanno, forzò un blocco navale dello Stato Italiano dopo aver imbarcato a pochi chilometri dalle coste libiche oltre cento migranti.
Per capire meglio la situazione spieghiamo cosa imponeva la legge e cosa ha deciso la Corte.
Nel 2017 il Parlamento Ungherese approva una legge in base alla quale le ONG che operano sul territorio dello stato sono obbligate ad iscriversi ad un registro, dichiarando espressamente quanti e quali finanziamenti ricevono dall’estero se le somme ricevute superano una certa soglia.
L’intento di Orban è chiaro e condivisibile: evitare che vi siano interferenze straniere nella politica nazionale. Questo principio vige in tutti gli ordinamenti giuridici ed è applicato con particolare riferimento ai partiti politici che, ovviamente, non dovrebbero ricevere finanziamenti da potenze straniere.
Se i soldi vengono da gente come Soros tuttavia e sono diretti a organizzazioni che formalmente non sono partiti politici i soldi possono circolare liberamente. Questo è quanto stabilisce la Corte di Giustizia Europea.
Secondo i giudici di Bruxelles la legge ungherese introduce una differenza di trattamento tra i movimenti nazionali e transfrontalieri. Ma soprattutto dissuade le persone fisiche o giuridiche stabilite in altri Stati membri o in paesi terzi dal fornire un sostegno finanziario alle organizzazioni interessate. Inoltre - si legge nella sentenza - “la legge sulle ong può creare un clima di diffidenza nei confronti delle associazioni e fondazioni”.
Avete capito bene: guai a guardare nei conti delle ONG, che sono libere di agire indisturbate oltre i confini nazionali senza dover rispettare le leggi dei singoli stati e senza dover rendere conto del loro operato, nascondendo chi effettivamente le finanzia.
Il problema è serio, perché queste organizzazioni il più delle volte sono veri e propri movimenti politici che interferiscono negli equilibri interni degli Stati e le disponibilità economiche sulle quali possono contare costituiscono una distorsione della democrazia.
Ad esempio, vi ricordate la recente sentenza di un Tribunale italiano sulla Fondazione Open di Matteo Renzi: ciò che rende applicabile la normativa sul finanziamento pubblico ai partiti anche alle fondazioni è l’attività svolta in concreto: se la fondazione svolge attività politica è di fatto un partito e deve dichiarare con la massima trasparenza i finanziamenti ricevuti.
Ecco, questa regola secondo la Corte Europea non si applica alle ONG.
La decisione è gravissima, perché legittima l’esistenza di organizzazione di fatto politiche che operano al di sopra degli ordinamenti giuridici e contro governi nazionali democraticamente eletti.
Il cappio dell’Unione Europea si stringe ancor più forte sugli stati membri: da un lato attraverso strumenti come il MES in grado di commissariare le politiche economiche e sociali dei governi, dall’altro attraverso le ONG che sono partiti politici a tutti gli effetti e che da oggi possono operare al soldo dei nuovi padroni del mondo e delle lobbies...

Villa Pamphili come il Club Bilderberg
C’è una grande differenza tra la monarchia e la repubblica parlamentare, una differenza talmente evidente che chiunque può comprenderla: nella monarchia la parola del sovrano è legge, nella repubblica parlamentare la volontà del popolo è legge.
Nella monarchia il sovrano può autonomamente impegnare lo stato, nella repubblica parlamentare lo stato si impegna solo con un voto democratico del parlamento, nel quale siedono i rappresentanti del popolo, democraticamente eletti.
Nella monarchia il sovrano si contorna di nobili e consiglieri, scelti in base al proprio arbitrio per avere una platea allineata e giubilante ed esilia i dissidenti dalla sua corte. Nella repubblica parlamentare il dibattito politico si completa nella reciproca legittimazione di maggioranza ed opposizione che, nel rispetto dei propri ruoli, porta ad una sintesi quanto più possibile rappresentativa della volontà dei cittadini alla quale sono vincolati i rappresentanti del Governo.
Qualche tempo fa ho preannunciato che il vero rischio di questa pandemia, una volta avviata alla soluzione l’emergenza sanitaria, non sarebbe stato solo il rischio di una catastrofe economica e sociale per il nostro Paese, ma anche l’attacco alle Istituzioni e alle regole della nostra democrazia.
In questi giorni abbiamo la prova tangibile che le previsioni si stanno avverando: sul fronte economico, infatti, oltre al milione di lavoratori ancora oggi senza cassa integrazione (a distanza di 4 mesi) le stime sul calo del fatturato delle imprese italiane rilevato rispetto ad aprile 2019 parla di un meno 49% e così anche quello degli ordinativi. In definitiva le imprese non solo hanno perso la metà del fatturato, ma perderanno ancor di più in futuro, avendo perso anche la metà delle commesse.
Il sostegno economico, la poderosa potenza di fuoco, il bazooka promesso da Conte e rimbalzato sui profili social degli esponenti del governo con proclami roboanti, nessuno lo ha visto. Di tutte le misure promesse contenute in 13 decreti legge si è persa traccia, così come dei decreti attuativi necessari per renderle operative.
Insomma, delle brioches promesse da Conte e dal suo codazzo non c’è traccia.
Sul fronte democratico ci troviamo messi ancora peggio. Basti pensare che lo stesso senatore a vita Mario Monti, il peggior Presidente del Consiglio che la storia repubblicana ricordi, l’uomo dei poteri forti, affonda gli stati generali con poche righe: “Avendo abbracciato la via delle porte chiuse, forse bisognerebbe imitare Bilderberg sul piano della qualità e della rapidità del dibattito”. E se lo dice lui che è pratico non possiamo non crederci.
Conte si comporta come un sovrano: non fa votare alcun atto di indirizzo al parlamento e sarebbe un obbligo di legge prima di una qualsiasi riunione del Consiglio Europeo, ma soprattuto va in Europa a fare di testa sua.
La cosa tragicomica è che uno dei massimi rappresentanti dei poteri forti europei gli fa la ramanzina senza badare troppo ai modi: il parlamentino di Villa Doria Pamhili, la corte dei miracoli (o meglio dei miracolati) di Conte non ha prodotto nulla di rilevante. Quindi Giuseppi si siederà al Consiglio Europeo senza la legittimazione del Popolo Italiano e senza idee di una qualche consistenza, proprio per portare avanti una trattativa sul ricovero fund che egli stesso definisce ancora in alto mare.
Insomma, un dramma su tutta la linea, mentre il dibattito politico è indirizzato dalla propaganda di regime sulle ciliegie di Salvini, su qualche lapsus, non si parla più di razzismo né delle rivolte statunitensi. Oggi le priorità sono la liberalizzazione delle droghe leggere e le tragiche avventure dei ministri pentastellati: una che vuole distruggere le scuole paritarie e che si inventa una stupidaggine al giorno per la ripresa...

La censura del politicamente corretto.

CONTE: il pavone in fuga dalla realtà.

Bye bye Beppe

Alla fine arriva Dibba

Siete tutti razzisti a vostra insaputa!

LIVE ORE 11.00 DEL 22 MAGGIO 2020

Una notte movimentata nella Cannara del '500

Recovery fund:l'Italia è al capolinea?

Bagnai: Conte esperimento malriuscito!

Zingaretti e le mascherine fantasma costate 35 milioni di euro.

Eurobond e Mes: l'On. Virginio Caparvi spiega la posizione della Lega

Marco Andreoli, sipario!

Come riacquistare la forma fisica? Ce lo spiega Leonardo Mercuri.

Calcio, cucina, vini e Cannara: Roberto Damaschi.

Ridere non è peccato: Mauro Pantaleoni si racconta.

Giampiero Magrini: arte e musica. Questa è Cannara!

Ottavio Turrioni: la Cannara del dopoguerra, l'insegnamento e la storia di una grande amicizia.
Airport Lounge - Disco Ultralounge di Kevin MacLeod è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100806
Artista: http://incompetech.com/

Una foto e un ricordo. Cannara vista da Paolo D'Antonio.

Sonia, il calcio e il giornalismo.

Ernesto, perbacco!

Ursula o Edi Rama: chi ama l'Italia?
