Skip to main content
Spotify for Podcasters
SustainabiliTALKS© 
(Canale Italiano)

SustainabiliTALKS© (Canale Italiano)

By Exsulting

Per favorire una transizione efficace alla sostenibilità e all'economia circolare nell'industria e nella società.
Il formato DIALOGHI SOSTENIBILI esplora le nuove frontiere e le sfide che processi e modelli di business sostenibili pongono alle imprese e al sistema economico. Nei Dialoghi il CEO di Exsulting, Federico Fioretto, incontra di volta in volta protagonisti della transizione in conversazioni costruttive e sfidanti.
Nel formato SOSTENIBILITÀ IN PRATICA, sono esperti e tecnici a fornire, in un ideale confronto attorno a un tavolo, consigli e soluzioni pratiche alle imprese.
Available on
Google Podcasts Logo
Pocket Casts Logo
RadioPublic Logo
Spotify Logo
Currently playing episode

Sostenibilità e Moda: un binomio possibile? Ecco il 13° episodio dei SustainabiliTALKS©

SustainabiliTALKS© (Canale Italiano)Sep 29, 2021

00:00
54:26
Batterie, l'Italia all'avanguardia: 48° SustainabiliTALKS©

Batterie, l'Italia all'avanguardia: 48° SustainabiliTALKS©

Batterie, l'Italia all'avanguardia è il titolo del 48° episodio dei SustainabiliTALKS© di Exsulting, il podcast italiano che parla di sostenibilità in modo strategico e visionario.


L'Italia ha una lunga tradizione di ricerca e innovazione tecnologica. I nostri Politecnici non sono secondi a nessuno, almeno ancora per un po'.


La protagonista di questo episodio, Silvia Bodoardo, costituisce un esempio luminoso di questa lunga tradizione.


Silvia è professoressa di ingegneria chimica al Politecnico di Torino, dipartimento di scienza applicata DISAT. Membro del Centro Inrterdipartimentale Energy Lab Center, a capo dell'Elettrochemistry Group del PoliTO e della formazione per il progetto Battery 2030+ EU.


È considerata una delle 20 scienziate che hanno rivoluzionato il mondo della ricerca.

La principale attività di ricerca di Silvia Bodoardo si svolge nel gruppo di Elettrochimica del Politecnico di Torino.

Nel corso degli anni, la ricerca si è concentrata su diverse linee di ricerca nel campo della chimica fisica e in particolare dell'elettrochimica, studiando e progettando in particolare nuovi materiali per diversi tipi di generatori di energia elettrochimica.


In questa conversazione con il CEO di Exsulting Federico Fioretto, Silvia fa il punto sullo stato dell'arte nello sviluppo degli accumuli di energia elettrica. Sfata anche alcuni miti e bufale molto diffusi.


In sostanza, usciremo da questa esperienza di ascolto del podcast con una visione molto più precisa di cosa accade e cosa ci aspetta nel prossimo futuro nel mondo delle batterie e degli altri accumuli di anergia elettrica.

Sep 19, 202347:37
La sostenibilità di Bitcoin: 47° SustainabiliTALKS

La sostenibilità di Bitcoin: 47° SustainabiliTALKS

Quanto è energivoro Bitcoin? Quanto è sostenibile questa tecnologia? Non abbiamo per caso inventato un modo stupido di sprecare energia preziosa e contribuire in modo determinante al riscaldamento del pianeta? Queste alcune delle domande che molti di noi si pongono rispetto al Bitcoin, la prima e più conosciuta delle cosiddette "criptovalute". Oggi, nell'ultima puntata dei SustainabiliTALKS© di Exsulting prima della pausa estiva affrontiamo proprio questo tema spinoso. Non si può negare che Bitcoin sia una tecnologia, con la sua sottostante blockchain, che caratterizza i nostri tempi. E, scopriremo insieme, come sia poco conosciuta. Oltre a essere da quanto dice l'ospite molto più sostenibile di quanto ci si aspetterebbe. Ma per comprendere questo passaggio inaspettato bisogna guardare il mondo bitcoin con uno sguardo totalmente diverso. Ospite del CEO di Exsulting Federico Fioretto in questa puntata è Valerio Dalla Costa, manager, fondatore di Villaggio Bitcoin e autore dell'omonimo libro. Buon ascolto

Jun 21, 202351:00
Editoria e finanza etica: abbinamento possibile. 45° SustainabiliTALKS©

Editoria e finanza etica: abbinamento possibile. 45° SustainabiliTALKS©

Editoria e finanza etica sono i temi di questa puntata dei SustainabiliTALKS© di Exsulting.

In effetti, negli ultimi anni il mondo dell'editoria e del giornalismo in particolare ha subito un tracollo di qualità e credibilità che lo ha minato in profondità. Lo testimoniano i numeri della stragrande maggioranza dei giornali. I quali ormai si sostengono soltanto grazie a contributi pubblici e qualche residuo di pubblicità di grandi corporation. Con il che la loro indipendenza, e la loro etica, sono gravemente compromesse.

Questa è una domanda alla quale probabilmente non esiste a oggi una risposta univoca. Ma certamente assistiamo a uno sforzo da parte di alcune componenti sane del mondo finanziario di qualificarsi per comportamento etico. Abbiamo ospitato anche ai SustainabiliTALKS© alcune di questo voci. 

Per esempio negli episodi 39, con Francesco Bicciato, direttore del Forum Finanza Sostenibile, e 15 con Luciano Balbo, CEO di Oltre Venture. Sono voci eccellenti, ancora minoritarie, ma meritevoli di essere ascoltate per il loro sforzo di riportare l'etica al centro dei movimenti e degli impieghi di capitale.

La stessa domanda l'abbiamo posta anche all'ospite di questo 45° episodio.

In questo episodio il CEO di Exsulting, Federico Fioretto, ospita Luca Testoni, co-fondatore e direttore responsabile di Eticanews ed ESGBusiness Review. Oltre alla testata, primogenita iniziativa, oggi è alla testa di ET Group, una piccola galassia di informazione e servizi legati ai temi della Finanza Etica.

Abbiamo quindi ovviamente esplorato con il giornalista Luca Testoni il tema del potenziale etico del mondo finanziario ascoltando qualche interessante risposta.

Ma ancor più interessante è stato parlare con l'imprenditore Luca Testoni dell'impresa che ha fondato e di un modello di business editoriale sostenibile. E soprattutto capace di tutelare in modo robusto la propria indipendenza, fornendo servizi di qualità.

Le risposte che ci ha dato nel corso dell'episodio sono molto interessanti prima di tutto sul tema del rapporto tra editoria e finanza etica. Sollevano intanto un po' lo spirito sulla possibilità di vedere giornalismo serio e affidabile in un campo spesso corrotto o quantomeno inattendibile.

Sono anche risposte interessanti per ogni imprenditore che voglia assicurare la sostenibilità finanziaria della propria impresa. Anche se operante in un campo molto difficile e maturo.

Jun 06, 202351:42
Persone al centro e persone centrate: 46° SustainabiliTALKS©

Persone al centro e persone centrate: 46° SustainabiliTALKS©

In questo episodio il CEO di Exsulting, Federico Fioretto, colloquia con il monaco benedettino camaldolese Natale Brescianini. In realtà l'ospite ama definirsi "diversamente monaco" e in effetti, oltre alla sua appartenenza a un ordine religioso molto antico, è certified coach specializzato in coaching aziendale. Il tema della conversazione è quello dell'aspetto sociale della sostenibilità. In particolare di come e quanto sia reale la centralità della persona nelle organizzazioni oggi. E l'ospite sottolinea acutamente la necessità, oltre a mettere al centro le persone, di avere "persone centrate". Spiegando poi meglio cosa si intenda. Un incontro molto interessante, di profonda apertura sulla ricerca di senso nella vita lavorativa e dell'impresa stessa. Ancora un passo in direzione di una visione globale, pragmatica e profondamente umana della sostenibilità. Buona visione

May 24, 202337:11
Si può fare moda sostenibile? 44° SustainabiliTALKS© con Marina Spadafora

Si può fare moda sostenibile? 44° SustainabiliTALKS© con Marina Spadafora

Si può fare moda sostenibile, o meglio cosa è necessario per una moda sostenibile, è il tema di questa puntata dei SustainabiliTALKS© di Exsulting.

L'ospite

In questo episodio il CEO di Exsulting, Federico Fioretto, ospita Marina Spadafora Fair Fashion Ambassador e una delle voci più autorevoli nel mondo per la rivoluzione sostenibile ed etica nella moda.

Icona dell'alta moda internazionale, Marina Spadafora attualmente è impegnata come Fair Fashion Ambassador. Tuttavia Marina ha una lunga e prestigiosa carriera nella moda. A parte il brand che portava il suo nome, ha lavorato come stilista per marchi di grande prestigio come FerragamoPrada e Miu Miu. È stata direttrice creativa di Auteurs du Monde, brand di moda etica di Altromercato e di Cangiari, il marchio di alta moda etica di GOEL, oltre a essere professore di moda in varie accademie in giro per il mondo. Ha ricevuto importanti premi internazionali, tra cui il "Women together" delle Nazioni Unite.

Le sfide del tempo

In questa conversazione si affronta il tema delle sfide sociali e ambientali cui il mondo della moda è confrontato ai nostri giorni e le possibili soluzioni. Con lo spirito brillante e la viva intelligenza di una donna che il mondo della moda lo conosce come le sue tasche e lo guarda con un occhio spietato, eppure amorevole.

Abbiamo parlato di diversi temi, tutti cruciali. L'eccesso di produzione del mondo della moda, con milioni di capi che vengono prodotti solo per essere gettati al fine di non svalutare il brand. Oppure comprati per essere usati solo una o due volte, a volte nemmeno mai, e finire a rifiuto.

Abbiamo parlato del problema dei materiali accoppiati, che rende difficile lo sviluppo di filiere pienamente circolari. Così come della confusione che attanaglia il cliente quando deve districarsi tra claim veri o fasulli rispetto alla sostenibilità di un capo.

Modelli di business

Oltre all'evoluzione delle normative europee sull'ecodesign. che rendono ormai obbligatorio tener conto rispetto ai prodotti della loro durata e delle modalità di riciclo, abbiamo toccato anche il tema caro a Exsulting dei modelli di business. Infatti cominciano a vedersi modelli di servitizzazione, che vanno dal mercato dell'usato a quello del noleggio di abiti. Molto interessanti.

Proprio il cambiamento dei modelli di business sarà probabilmente una delle trasformazioni più rilevanti che dovrà attraversare questo mondo.

Junk: un documentario scandalo

Tra gli argomenti trattati abbiamo anche parlato del documentario "Junk- armadi pieni", con la qualificata partecipazione e supervisione di un precedente ospite dei SustainabiliTALKS© di Exsulting: Matteo Ward. Qui trovi il 17° episodio con la sua intervista.

Si tratta di un documentario inchiesta per stomaci forti, perché porta agli occhi dei profani, di noi consumatori, l'orrore del fast fashion e della moda insostenibile. Disponibile per ora su Sky.

May 10, 202332:14
Orchestrare supply chain circolari: 43° SustainabiliTALKS© - speciale tesi

Orchestrare supply chain circolari: 43° SustainabiliTALKS© - speciale tesi

In questo episodio si inaugura la serie di inviti a neolaureati che hanno discusso tesi particolarmente innovative e interessanti dal punto di vista della sostenibilità o dell'economia circolare. Si tratta di una iniziativa di Exsulting per favorire giovani particolarmente brillanti e appassionati dei temi cari anche a noi.


L'ospite di questa puntata è Claudia Ermini, laurea con massimo dei voti ed encomio solenne sia nella triennale che nella magistrale in ingegneria gestionale, co-relatore il prof. Mario Rapaccini, già ospite dei SustainabiliTALKS© e della Bottega della Sostenibilità.


Claudia è sustainability & innovation specialist di Rifò, impresa giovane e dinamica specializzata nella confezione di abiti tratti da materia seconda proveniente proprio da abiti. Dunque seconda vita dignitosa, a volte più che nella prima esistenza, ai capi di vestiario scartati che sono uno dei problemi dell'industria del tessile - abbigliamento.


Claudia spiega i processi di orchestrazione della supply chain circolare che ha sperimentato nel corso della ricerca per la sua tesi e, ormai, applica come manager di Rifò.


Buon ascolto, e buona e felice carriera sostenibile a Claudia.

Apr 26, 202335:38
Innovazione intelligente: 42° SustainabiliTALKS©

Innovazione intelligente: 42° SustainabiliTALKS©

In questo episodio il CEO di Exsulting, Federico Fioretto, ospita Luigi Ranza, Innovation Consultant di Ciaotech - PNO. PNO è forse il maggiore gruppo europeo di supporto all'innovazione e da alcuni anni partner di Exsulting.

Nella conversazione vengono toccati i temi chiave che l'impresa deve considerare per affrontare lo sviluppo di innovazione orientata alla sostenibilità in modo efficace ed efficiente.

Non solo riguardo agli interessantissimi finanziamenti disponibile sia da parte del'Europa che dell'Italia. Parliamo anche di Tech Intelligence, di come porsi nei riguardi di partnership internazionali e di come supportare l'impresa nel portare al mercato i propri prodotti o servizi. Buon ascolto!

Apr 12, 202339:23
L'impresa al centro: 41° SustainabiliTALKS©

L'impresa al centro: 41° SustainabiliTALKS©

In questo episodio il CEO di Exsulting Federico Fioretto ospita Bernardo Ferrero Zendrini.

Bernardo è economista della cosiddetta "scuola austriaca", allievo di Jesus Huerta de Soto, il maggiore rappresentante contemporaneo di questa scuola. Vice direttore della rivista accademica "storia libera", fellow del Mises Institute in Alabama e del Catalani Institute svizzero, è coautore, con de Soto, di "pandemia e dirigismo", uscito per IBN nel 2022.

La scuola austriaca propone un modello sociale ed economico basato sostanzialmente sulla tutela della proprietà privata, un libero mercato senza intervento dello Stato. Vede l'imprenditore, e lo spirito imprenditoriale dell'homo sapiens come fondamento e motore della società e della sua evoluzione.Nella puntata esploriamo potenziale e questioni aperte anche alla luce della incipiente crisi finanziaria globale seguita ai massicci Quantitative Easing degli anni recenti.

Mar 29, 202352:21
Il futuro della sostenibilità nel quadro della CSRD: 40° SustainabiliTALKS©

Il futuro della sostenibilità nel quadro della CSRD: 40° SustainabiliTALKS©

In questo episodio il CEO di Exsulting Federico Fioretto ospita Donato Calace, PhD, Senior Vice President Accounts & Innovation Datamaran, membro del VSME Committee di EFRAG e recentemente co-autore del volume "La Sostenibilità è un'impresa" edito da Hoepli.  Nella conversazione abbiamo trattato l'evoluzione del concetto di Materialità, la prossima entrata in vigore della CSRD, cioè la Direttiva sulla rendicontazione di Sostenibilità dell'Unione Europea, che dal gennaio 2024 riguarderà decine di migliaia di imprese europee e non solo.  Infine abbiamo discusso l'applicazione di strategie di sostenibilità basate su tutti e tre i pilastri della stessa: Economico, Ambientale e Sociale.  Buon ascolto

Mar 15, 202353:06
Finanza sostenibile e greenwashing: 39° SustainabiliTALKS©

Finanza sostenibile e greenwashing: 39° SustainabiliTALKS©

Nel trentanovesimo episodio dei SustainabiliTALKS© il CEO di Exsulting Federico Fioretto conversa con Francesco Bicciato, direttore generale del Forum Finanza Sostenibile, oltre che grande esperto del mondo della finanza con una pluridecennale carriera professionale internazionale.

Oltre a esplorare lo stato attuale del mondo della "finanza sostenibile" ad ampio spettro e le sue opportunità per le imprese, la conversazione ha affrontato il tema caldissimo del greenwashing dei prodotti finanziari.

Cosa è possibile fare per evitare il rischio greenwashing? Quali opportunità per le imprese che fanno sul serio? Quale cambiamento culturale e di competenze è necessario affinché la finanza sostenibile esprima tutto il proprio potenziale?

Questi alcuni dei temi trattati. Buon ascolto!

Mar 01, 202335:48
Transizione energetica e opportunità dai Green Jobs: 38° SustainabiliTALKS©

Transizione energetica e opportunità dai Green Jobs: 38° SustainabiliTALKS©

Questa volta, ospite del nostro CEO Federico Fioretto è Marco Gisotti, giornalista e uno dei massimi esperti italiani di Green Jobs. Con lui affrontiamo in questa puntata il tema delle difficoltà di comunicare efficacemente la transizione energetica e le opportunità offerte dallo sviluppo dei cosiddetti Green Jobs.

Ma parliamo anche di ecologismo e cinema e di altri temi caldi sui quali l'ospite ricerca e lavora da decenni.

Buon ascolto


Feb 16, 202349:60
Sostenibilità con umorismo: 37° SustainabiliTALKS©

Sostenibilità con umorismo: 37° SustainabiliTALKS©

Per non smentire la fama dei SustainabiliTALKS© come luogo nel quale si parla di sostenibilità in un modo diverso da tutti gli altri, anche questa volta abbiamo un ospite particolare e inaspettato.

Infatti, ospite del CEO di Exsulting Federico Fioretto, sarà oggi Diego Parassole, noto comico e attore popolarissimo grazie alla sua partecipazione a tante trasmissioni di Zelig e al Maurizio Costanzo Show. Diego è anche autore e protagonista di spettacoli teatrali come "I consumisti mangiano i bambini" o "Saldi di fine futuro", oppure "Il cambiamento climatico sta arrivando e non ho niente da mettermi".

Ma Diego è anche coach, formatore, docente di Brainspeaking e molto altro. Tra cui divulgatore dei temi brucianti della sostenibilità utilizzando la sua vis comica.

Questo gli permette di trasmettere, anche nel mondo delle aziende, i temi complessi e a volte scomodi della sostenibilità in modo coinvolgente. In questo episodio dei SustainabiliTALKS© cercheremo di capire come comunicare al meglio il tema della sostenibilità, per coinvolgere gli stakeholders più difficili. 

E dall'esperienza di Diego potranno emergere trucchi e idee per migliorare la comunicazione aziendale in materia di sostenibilità a tutto tondo.

Jan 31, 202352:40
Le comunità energetiche alla svolta: 36° SustainabiliTALKS©

Le comunità energetiche alla svolta: 36° SustainabiliTALKS©


Le comunità energetiche alla svolta sono il tema del 36° episodio dei SustainabiliTALKS©. 

Uno strumento per lo sviluppo delle rinnovabili 

Le comunità energetiche sono uno degli strumenti più innovativi previsti dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE) per l’aumento della quota di produzione di energia, e di consumo finale lordo, da fonti rinnovabili. Accolte nell’Ordinamento italiano con il decreto “Milleproroghe” 162/2019, la burocrazia si è messa in moto emanando una serie di provvedimenti che avrebbero dovuto servire a far decollare questo strumento, molto valorizzato e molto atteso. 

Cosa sono le comunità energetiche Vediamo velocemente, senza pretesa di esaurire l’argomento, cosa s’intende quando si parla di comunità energetiche. In poche parole, si tratta di un insieme di soggetti che si uniscono per condividere sia la produzione che il consumo di energia. Divengono come si dice “prosumer“: produttori e consumatori al contempo. Può trattarsi dei condomini di un palazzo, privati o piccole/medie imprese, enti pubblici: la varietà dei soggetti è ampia. Può trattarsi degli abitanti di un borgo, di una rete di aziende agricole… L’importante è il ruolo di “prosumer” e la condivisione dell’energia. Proprio sulla base della condivisione dell’energia le comunità energetiche possono anche accedere a incentivi, tramite il GSE, relativi appunto alla quota di elettricità condivisa. Quella in eccesso all’uso può essere ceduta tramite il GSE alla rete nazionale. Oppure immessa in sistemi di accumulo. L’energia prodotta può provenire o meno da un impianto di proprietà. Può essere messo a disposizione in vario modo da uno o più soggetti. Democratizzazione in ritardo… Le comunità energetiche, insomma, sono uno strumento molto potente per democratizzare la produzione di energia. Con risvolti sia sulla quota di rinnovabili utilizzata nel Paese, sia sui costi sia, osiamo dirlo, sull’esercizio di pratiche di condivisione molto importanti nella nostra società. In realtà, come testimonia il rapporto pubblicato da Legambiente a Ottobre 2021, l’effetto reale di democratizzazione della produzione di energia è ancora evanescente. Le comunità energetiche non sono affatto favorite dal nostro quadro normativo e soprattutto amministrativo. Secondo il rapporto, delle 100 comunità energetiche mappate a Giugno 2022 pare che solo 16 siano arrivate a completare l’iter di attivazione con il GSE ed essere dunque operative. E che solo 3 abbiamo ricevuto gli incentivi statali dovuti. Eppure dovrebbe essere interesse prioritario dei governi italiani spronare lo sviluppo delle comunità energetiche. Così come di tutte le innovazioni che portano soluzioni sostenibili ala sfida energetica, a quella ambientale e a quella dell’occupazione. Visto che le comunità energetiche, come il mondo delle rinnovabili e dell’economia sostenibile, portano notoriamente sviluppo e nuova occupazione. La consultazione pubblica: una svolta? A questo punto è emersa la novità, promossa dall’attuale Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) – un nome a dir poco bizzarro. Si tratta di una consultazione pubblica per condividere logiche e contenuti del prossimo decreto sulle comunità energetiche. L’obiettivo? Auspicabilmente di arrivare a un documento largamente condiviso e utile al rilancio delle comunità energetiche. Per giungere finalmente allo sblocco di questo importante strumento. Per ora i pareri degli operatori di settore non sono molto favorevoli al documento alla base della consultazione. Ma la partita forse va giocata. Questo è sicuramente uno dei temi che tratteremo nel prossimo SustainabiliTALKS©, proprio in vista del termine per la consultazione che sarà il 12 Dicembre. Parliamone con l’esperto In questa puntata ‘ospite del nostro CEO Federico Fioretto è il Dott. Leonardo Setti, Ricercatore presso il Dipartimento di Chimica Industriale “Toso Montanari” dell’Università di Bologna. Autore di numerose pu

Dec 07, 202254:44
La buona governance ambientale: 35° SustainabiliTALKS©

La buona governance ambientale: 35° SustainabiliTALKS©

La buona governance ambientale è il titolo del 35° episodio dei SustainabiliTALKS©  del 23 Novembre 2022, alle 18.00.

Il pilastro ambientale

La gestione degli aspetti ambientali dell'attività aziendale è un elemento chiave - anche se non l'unico - della sostenibilità.

È indubbio che alcune imprese focalizzano troppo il loro discorso sulla sostenibilità sull'aspetto ambientale. In questo modo, sebbene appaiano molto "gentili" nei confronti dell'ambiente, perdono grandi opportunità di business. Soprattutto perché trascurano l'aspetto economico.

Anche quello sociale può, se approcciato con creatività e attenzione, generare business e opportunità per l'impresa.

Ma è certo che la componente ambientale dell'attività dell'impresa va governata bene se si vuole veramente trarre vantaggio da una efficace sostenibilità integrata.

Non solo Diritto ambientale

Un tempo si pensava alla questione degli aspetti ambientali in termini esclusivamente giuridici. In pratica, si concentrava ogni sforzo sul tenere al sicuro l'impresa da conseguenze e costi legali. Civilistici, amministrativi e penali.

Ma basta ancora oggi questo approccio? No. Sicuramente è ancora indispensabile mantenere la barra dritta sul rispetto della normativa. Sappiamo che il primo aspetto della sostenibilità è il rispetto delle Leggi. Tuttavia, oggi il costo della compliance è diventato in alcuni casi proibitivo se si vuole mantenere l'attività aziendale com'è sempre stata.

Questo significa che il percorso verso la sostenibilità richiede di guardare agli aspetti ambientali in ottica innovativa. Sia con riguardo ai processi, sia con riguardo alle governance di questi aspetti.

La buona governance ambientale

Cos'è dunque una buona governance ambientale? Si tratta di un insieme complesso di conoscenza e competenze tale da impattare su aspetti amministrativi, gestionali, tecnici, produttivi, strategici e commerciali dell'attività aziendale.

A partire dal meccanismo delle deleghe di responsabilità all'interno dell'azienda, per proseguire poi con un'accurata compliance a tutti i livelli di normazione sui temi rilevanti. Pensiamo alla sola normativa sui rifiuti e su quanti aspetti aziendali è importante considerarne l'impatto.

Ma c'è di più. Oggi gli aspetti ambientali vanno considerati per la loro influenza sulle prestazioni dell'impresa con un'ottica strategica. Il loro potenziale impatto è troppo grande perché si possa considerarli soltanto dal punto di vista contingente e reattivo. Bisogna considerare la buona governance ambientale come un atteggiamento proattivo nei confronti degli aspetti ambientali dell'attività.

E per questo sono necessari cambiamenti a tutti i livelli dell'impresa. Una sfida impegnativa, ma anche una grande opportunità.

Parliamone con l'esperto

In questa puntata 'ospite del nostro CEO Federico Fioretto è il prof. Stefano Maglia, CEO di TuttoAmbiente. Con lui affronteremo il tema della buona governance ambientale a tutto campo. Scoprendo aspetti nuovi, forse inquietanti della complessità del tema. Ma anche possibilità di soluzioni creative e assai interessanti per la sostenibilità.

Nov 24, 202252:55
Speciale Ecomondo: Tommaso De Luca di Lucart al 34° SustainabiliTALKS©

Speciale Ecomondo: Tommaso De Luca di Lucart al 34° SustainabiliTALKS©

In questo episodio speciale, registrato durante la 25° edizione di Ecomondo, alla fiera di Rimini, il nostro CEO Federico Fioretto ha intervistato Tommaso de Luca, responsabile comunicazione corporale del Gruppo Lucart. Con l'ospite abbiamo affrontato diversi temi, a partire dal contributo della comunicazione per cogliere idee per innovazioni di business per l'azienda. Oltre ad approfittarne per scoprire alcune interessanti esperienze di nuovo business per l'azienda derivate proprio dall'impegno nella sostenibilità integrata e strategica.

Mostra meno

Nov 11, 202244:57
L'impegno sociale fa buona impresa: 33° SustainabiliTALKS©

L'impegno sociale fa buona impresa: 33° SustainabiliTALKS©

L’impegno sociale fa buona impresa è il titolo del 33° SustainabiliTALKS© di Exsulting.

Etica e impresa

Etica e impresa non sono affatto nemici, come pensava Friedman negli anni ’70. Anzi. Ai SustainabiliTALKS© abbiamo già parlato di etica e impresa, dimostrando che si possono produrre eccellenti risultati facendo impresa in modo etico. Addirittura mettendo l’etica alla radice stessa della ragion d’essere dell’impresa.

Lo abbiamo fatto con Vincenzo Linarello nel 20° episodio dei SustainabiliTALKS©. Questa volta torniamo sul tema con un’altra iniziativa dal Sud d’Italia. Sarà un caso?

Agroalimentare, un settore all’avanguardia

Si, per alcuni l’agroalimentare è un settore ancorato a tradizioni antiche, addirittura zavorrato da esse. In parte forse lo è.

Ma si tratta anche di un settore nel quale l’Italia eccelle, e ha ancora un potenziale enorme da esprimere. Al contempo, le aziende agricole sono in gran parte piccole, frammentate, a conduzione familiare.  Spesso non sono attrezzata per affrontare sia il mercato globalizzato, con la concorrenza di colossi mondiali, sia la burocrazia.

Fare rete è essenziale

Se l’impegno sociale fa buona impresa lo deve spesso anche alla capacità di fare rete, che è naturalmente più forte in chi si approccia da una prospettiva etica.

Addirittura “fare rete” può diventare l’essenza stessa del business, se ci si orienta a fornire servizi che aiutino i fornitori a prosperare. Invece di focalizzarsi su una gestione “mangia tutto” secondo il più comune modello GDO.

È davvero possibile?

Parliamone con l’ospite

Proprio per aiutare a comprendere meglio questa possibilità offerta dall’impresa etica, il 16 Ottobre alle 18,00 in diretta Linkedin il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato Corrado Paternò Castello, coordinatore di Boniviri SB. Vediamo insieme come l’impegno sociale fa buona impresa!

Lo stile che vogliamo utilizzare nei SustainabiliTALKS© è di una chiacchierata intima, pur se svolta in pubblico. Vogliamo mettere sul tavolo domande e riflessioni che aiutino ad andare al cuore dei problemi più scottanti della transizione alla Sostenibilità e allo Sviluppo Sostenibile. Questo sarà l’obiettivo anche di questa puntata.

Oct 27, 202253:27
La sfida di comunicare la transizione energetica: 32° SustainabiliTALKS©

La sfida di comunicare la transizione energetica: 32° SustainabiliTALKS©

La sfida di comunicare la transizione energetica è il tema al centro del nuovo episodio dei SustainabiliTALKS© di Exsulting.

Si fa presto a dire transizione…

Molti sono d’accordo in astratto sul fatto che siamo in una fase di trasformazione del rapporto tra Uomo ed energia. Tantissimi sono concordi sul fatto che “altri” debbano fare questa transizione.

Pochi hanno le idee chiare su cosa comporti una transizione energetica a l livello sistemico. Ancora meno sono coloro i quali sono impegnati concretamente a passare da un sistema energetico basato su fonti fossili a uno basato su fonti rinnovabili e illimitate.

Cosa manca per rendere più massiccia la partecipazione alla transizione energetica? C’è forse bisogno di una comunicazione più efficace?

La sfida di comunicare un tema complesso

La sfida di comunicare la transizione energetica è effettivamente enorme. Da un lato vi sono aspetti tecnici, che necessitano attenzione e cura per evitare di passare informazioni scorrette.

Dall’altro vi  la necessità di comunicare a tanti livelli diversi. Vi sono le imprese, con le loro esigenze di valutazioni sia di fattibilità tecnica che di investimento. Poi vi sono istituzioni e infrastrutture, sistemi complessi che hanno necessità e modi di determinare ciò che è possibile del tutto particolari.

Infine vi sono i cittadini, persone di ogni tipo, nessuna delle quali potrà passare attraverso la transizione senza prenderne atto e adattare le proprie scelte e stili di comportamento.

La figura del Behavioral designer

Forse per questa rilevanza del comportamento, che ogni soggetto del sistema dovrà modificare in funzione del cambiamento nell”approvvigionamento e uso dell’energia, nasce un profilo nuovo. Il “progettista di comportamento” (Behavioral designer)

A prima vista sembrerebbe una figura di manipolatore professionale. Per questo ci aspettiamo di scoprire quale etica ferrea definisce i confini di questo profilo professionale.
Poi, scoprendo meglio la figura e pensando all’istituzione che l’ha creata, ci rendiamo conto che è un modo interessante di affrontare la sfida di comunicare la transizione energetica.

Informazione corretta per scelte adeguate: ne abbiamo parlato con l’ospite

Come in tanti altri campi, anche per vincere la sfida di comunicare la transizione energetica oggi è essenziale fare informazione corretta.

Proprio per aiutare a comprendere meglio la complessità di questa sfida e acquisire preziose informazioni sullo stato dell’arte della trasformazione, il 12 Ottobre 2022 alle 18,00 in diretta Linkedin il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato Antonio Disi.  Giusto il Behavioral Designer di ENEA, oltre che creatore di divertentissime campagne informative sul tema ed esperto di efficienza energetica.

Oct 13, 202251:34
Per una politica all'altezza delle sfide del tempo: 31° SustainabiliTALKS©

Per una politica all'altezza delle sfide del tempo: 31° SustainabiliTALKS©

Una politica all’altezza delle sfide del tempo è ciò di abbiamo parlato nell’episodio di ripresa dei SustainabiliTALKS© dopo la pausa estiva. E dopo ben 30 episodi che hanno portato questa nostra formula a essere uno dei podcast sul tema della sostenibilità più ascoltati.

Elezioni e non solo

Al momento di andare in onda con questo episodio sono da pochi giorni passate le elezioni politiche in Italia. Chiaramente non potremo ignorare il risultato delle elezioni. Tuttavia, per i SustainabiliTALKS© non conta tanto commentare un evento politico contingente.

Il nostro intento, vista la grande competenza dell’ospite, è quello di ragionare su quali esigenze un’economia sostenibile presenti rispetto al mondo politico. E come potrebbe essere una politica all’altezza delle sfide del tempo.

Il pericolo dell’antipolitica

La “Politica”, con la P maiuscola, sarebbe l’essenza della democrazia. Sarebbe anche la via per progettare e realizzare una società più sostenibile. Una società prospera, rispettosa dell’ambiente, attenta a soddisfare i bisogni dei propri cittadini. Una società in pace con i propri vicini e con tutte le nazioni del mondo.

Purtroppo, con la complicità di media ormai irrimediabilmente schierati e “parte in causa” nella gazzarra, la politica ha perso la maiuscola da tempo. Questo significa che ha perso la capacità di divenire interprete dei bisogni della società. Il personale politico è scaduto in qualità a un livello indefinibilmente basso. E ha trascinato con sé buona parte della burocrazia e delle Istituzioni dello Stato.

Negli ultimi decenni si è affermata la scorciatoia della cosiddetta “antipolitica”, di cui l’apoteosi è stato il Movimento 5 Stelle, un nulla fondato sui “vaffa”, che però è stato capace di intercettare per un quinquennio circa il malcontento degli italiani. Senza darvi soluzione. Anzi, congelandolo in uno sterile piagnisteo.

Il ritorno della Politica?

Per avere una politica all’altezza delle sfide del tempo bisognerebbe tornare alla maiuscola, superando gli sterili battibecchi, insopportabili nell’enfasi della campagna elettorale. La Politica dovrebbe tornare a proporre visioni di società, diverse e confrontabili. E poi operare onestamente e in modo competente, per realizzare la propria, premiata dalla delega del corpo elettorale.

Ce la possiamo fare? Oggi la sfida sembra improba. Le forze in campo, pur con qualche afflato etico e visionario che viene perlopiù dalle forze cosiddette “antisistema” (ma molto più democratiche di molti dei partiti presenti in Parlamento oggi), fanno disperare. Ma qualche speranza di ritrovare una politica all’altezza delle sfide del tempo sembra esserci.

Parliamone con l’ospite

Proprio per aiutare a impostare una riflessione costruttiva sull’esigenza del Paese, e dell’Europa, di ritrovare una politica all’altezza delle sfide del tempo, il 28 Settembre alle 18,00 in diretta Linkedin il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato Luigi Curini, professore ordinario di Scienze Politiche all’Università Statale di Milano. Un osservatore acuto ed esperto della politica, dal taglio scientifico ma non freddo sul panorama e sugli orizzonti.

Sep 28, 202253:31
La scomoda realtà della transizione energetica: 30° SustainabiliTALKS©

La scomoda realtà della transizione energetica: 30° SustainabiliTALKS©

La scomoda realtà della transizione energetica è oggetto del 30° episodio dei SustainabiliTALKS© di Exsulting, con il quale chiudiamo la stagione.

Un’urgenza non più rinviabile

Come abbiamo visto nel 28° episodio, l’urgenza di un’azione per contenere il cambiamento climatico non è più rinviabile. I dati disponibili dai rapporti dell’IPCC parlano chiaro. Se non fermiamo l’aumento delle temperature causato dalle attività antropiche, passando la soglia del grado e mezzo, andiamo incontro a disastri colossali. E costi insostenibili. Molto di più degli investimenti necessari alla transizione.

Continuare a mettere in discussione questa evidenza, che ormai anche l’esperienza empirica di chi almeno vive nelle campagne, oppure frequenta le montagne e vede cosa sta succedendo ai ghiacciai, è solo una perdita di tempo. Quel tempo che non abbiamo più, come dice un libro pubblicato proprio del nostro ospite.

Distrazioni di massa

Purtroppo, con la complicità di media posseduti in gran parte dagli stessi proprietari dei colossi del fossile, gran parte della discussione sul tema è svolta con livello e toni da tifoseria calcistica. E a pari livello di superficialità.

Va a finire che ci si accapiglia sul fatto se sia meglio l’auto elettrica, il diesel o a idrogeno. Ma si dimentica del tutto di fare un bilancio energetico dello spostamento di una persona con i vari mezzi a disposizione. Piuttosto che ragionare in termini di ciclo di vita complessivo dell’una o dell’altra soluzione, compreso il costo di esercizio e l’efficienza dei processi. Per non parlare del costo ambientale e sanitario.

L’industria del fossile spinge a fondo su improbabili utilizzi dell’idrogeno, per continuare a usare le proprie infrastrutture ora utilizzate per petrolio e gas. Molti produttori di auto resistono a ogni costo all’innovazione radicale dei modelli di mobilità, cercando di aggrapparsi al vecchio schema dell’auto privata (parcheggiata per il 92% della propria vita) e magari a benzina. La discussione si perde così in feroci lotte per indirizzare incentivi a destra o a manca. Ma si ignora la scomoda realtà della transizione energetica.

Bisogno di una riflessione seria e razionale

La scomoda realtà della transizione energetica avrebbe invece bisogno di una riflessione seria, razionale costruttiva e in grado di portare i decisori a investire in soluzioni sostenibili. E coinvolgere il pubblico in un cambiamento profondo di abitudini di consumo.

Del resto, come abbiamo di recente visto con Marco Giusti, la strada per affrontare la scomoda realtà della transizione energetica, ha forzatamente tre componenti. Esse non si possono affrontare senza il massiccio coinvolgimento del pubblico degli stakeholders:

  • Sobrietà energetica
  • Massima efficienza negli usi
  • Fonti rinnovabili al 100%
Parliamone con l’ospite

Proprio per aiutare a impostare una riflessione costruttiva sulla scomoda realtà della transizione energetica, in questa puntata il nostro CEO Federico Fioretto ne ha parlato Nicola Armaroli, Research Director presso CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche e una delle più autorevoli voci sulla transizione energetica nel nostro Paese.

Jul 13, 202254:21
Aerospaziale per l'agricoltura sostenibile: 29° SustainabiliTALKS©

Aerospaziale per l'agricoltura sostenibile: 29° SustainabiliTALKS©

Negli ultimi decenni si sono sviluppati molti nuovi approcci all’agricoltura, nell’ottica della sostenibilità. In primis quelli più “convenzionali”, se così si può dire, come l’agricoltura biologica, la permacoltura o l’agricoltura rigenerativa. Ognuno con la sua validità e in comune il tentativo di ridurre gli effetti indesiderati della precedente evoluzione tecnologica. Ma vi sono anche tentativi “ad alta tecnologia” per cercare di creare un futuro diverso per la produzione di alimenti. In particolare considerando che ormai la maggioranza dell’umanità vive in città, se non addirittura in megalopoli. Nelle quali la produzione di cibo autonoma è impossibile, ma le necessità sono concentrate e imponenti. In quest’ottica sono nate le cosiddette “vertical farm“. Sono esperimenti di coltivazione intensiva che invece di utilizzare superfici agricole orizzontali sfruttano la verticalità di appositi edifici per sviluppare colture alimentari. Oppure serre tecnologiche, in alcuni casi anche a livello già di produzione industriale, per consentire la fornitura alla Grande Distribuzione di sufficienti quantità di derrate. In questo filone si innesta la proposta di tecnologie estremamente avanzate, digitali, agronomiche e biologiche, per proposte forse di frontiera, ma che possono fornire un utile spunto per la soluzione di almeno alcune sfide del nostro tempo. Talvolta, si tratta persino di tecnologie che sono state sviluppare in campo aerospaziale… niente di meno! 

Aerospaziale per l’agricoltura sostenibile 

Proprio di aerospaziale per l’agricoltura sostenibile abbiamo parlato in questo episodio dei SustainabiliTALKS©, nel quale il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato Giorgia Pontetti, fondatrice e DT di ELT HUB e CEO di Ferrari Farm. Grazie al background e all’esperienza dell’ospite, potremo porre sul tavolo domande e dare spunti di riflessione e approfondimento sui potenziali di una nuova, possibile rivoluzione agricola per la sostenibilità.


Jun 29, 202251:03
L'urgenza della transizione energetica: 28° episodio dei SustainabiliTALKS©

L'urgenza della transizione energetica: 28° episodio dei SustainabiliTALKS©

L'urgenza della transizione energetica è il tema del  28° episodio dei SustainabiliTALKS©. 

Dati serissimi ma non nuovi 

Il recente 6th Assessment Report dell'IPCC rilasciato nel Febbraio di quest'anno non lascia molto spazio all'ottimismo. Che lo chiamiamo Global Warming, Climate Change o Emergenza Climatica, la situazione è grave e urgente. In sintesi l'attività umana, specialmente quella intensamente industriale e basata sulle energie fossili, cioè sull'estrazione di CO2 dalle profondità della Terra per immetterle in atmosfera, causa "cambiamenti in atmosfera, criosfera, biosfera e oceani sono stati ampi, diffusi e rapidi". Non sono dati nuovi. O meglio: il grido d'allarme per gli effetti dell'attività umana sul clima si alzano da decenni. Ma non è che abbiamo fatto molto in merito. E la CO2 nell'atmosfera terrestre aumenta continuamente. Lo fa a un ritmo crescente, mentre in teoria dovremmo decrescere velocemente per evitare, dicono gli scienziati, la catastrofe. 

Una questione di Magnitudo 

Per comprendere veramente l'urgenza della transizione energetica, cioè di cosa vuol dire smettere di generare energia con fonti fossili, c'è da comprenderne gli ordini di grandezza. Una comprensione che ci sembra totalmente assente nel pubblico generale, tra la maggior parte degli operatori economici. E anche tra i decisori politici, la maggior parte dei quali oltre a grandi parole non pare avere la leadership per guidare una svolta sufficientemente decisa. Tra i "paroloni" possiamo anche annoverare gli impegni alle "emissioni zero" entro il 2050 dell'Europa. Niente di male, s'intenda, anzi! Tuttavia, ci pare che "sparata" così, alla leggera, non si sia data l'idea agli operatori economici, ai decisori né alle popolazioni, di cosa significhi passare a ZERO energia fossile per una società come quella Europea oggi. 

Non solo case... 

L'urgenza della transizione energetica riguarda tutti. A volte si sente dire che "basterebbe ogni casa avesse i pannelli solari sul tetto" per coprire l'intero fabbisogno energetico dell'abitazione. Possibile. Ma quell'abitazione è probabilmente costruita con acciaio, cemento, minerali come rame e alluminio, ha finestre in vetro, pavimenti in ceramica... Tutte materie che per essere prodotte richiedono enormi quantità di energia. Anche la casa fosse costruita in paglia, intonacata e pavimentata in terra cruda e calce... il costo energetico della sua realizzazione difficilmente potrebbe essere coperto dai "pannelli solari sul tetto". Come spesso accade, anzi quasi sempre: la questione della transizione energetica è complessa, sistemica, comporta l'intreccio di molti fattori. Lo stesso è per le soluzioni. 

Non solo FER 

Al di fuori di circoli molto tecnici, il dibattito sull'urgenza della transizione energetica è sostanzialmente focalizzato sulle Fonti di Energia Rinnovabile. E sull'aumento massiccio della capacità produttiva di queste. In parte è vero che c'è bisogno di aumentare la produzione eolica, solare e di altre fonti. Ma per raggiungere il risultato di un aumento massimo di 1,5 gradi Celsius della temperatura media del Pianeta, cioè la soglia sotto la quale c'è la maggior probabilità di evitare catastrofi, non basta. Per raggiungere questo risultato, servono anche Sobrietà ed Efficienza nei consumi di energia. Due aspetti sui quali le performance delle nostre società sono piuttosto scarse. 

Parliamone con l'esperto 

Mercoledì 15 giugno, alle 18 sulla pagina LinkedIn di Exsulting. Per chiarire la questione della magnitudo della transizione energetica e mettere sul tavolo altri ELEMENTI REALI che aiutino le scelte degli imprenditori, il nostro CEO Federico Fioretto ospita in questo episodio dei SustainabiliTALKS© Marco Giusti, Direttore Ingegneria e Ricerca del Gruppo AGSM AIM.


Jun 15, 202250:50
Business Model sostenibile: o lo fai o muori. 27° SustainabiliTALKS©

Business Model sostenibile: o lo fai o muori. 27° SustainabiliTALKS©

Business model sostenibile: o lo fai o muori” è il titolo del  27° episodio dei SustainabiliTALKS© ispirato a un’affermazione forte ed evocativa, pronunciata dall’ospite di questa puntata in un’intervista di due anni fa.

La performance va a braccetto con la Sostenibilità …Sostenibilità: se non la fai muori. Non è questione di “quando” ma di “se”.

Si, perché il mercato dei prodotti sostenibili è in fortissima espansione. Seppur il pubblico possa confondersi navigando tra le molteplici offerte, non tutte oneste, per le aziende davvero sostenibili vendere non è un problema.

Infatti, la capacità di leggere tempestivamente il cambiamento delle abitudini di acquisto,  il miglioramento della propria reputazione e la messa sul mercato di prodotti ad alto valore aggiunto permette un aumento importante delle vendite e, di conseguenza, migliori performance economiche e finanziarie.

Il prodotto non basta, serve un business model sostenibile

Molti percorsi di sostenibilità iniziano proprio con un prodotto. Non è un male, ma si deve avere visione per andare avanti, superare l’idea molto anni ’90 del “prodotto sostenibile” per abbracciare la sfida dell’intero business model sostenibile e della sostenibilità integrata.

Del resto, diciamocelo chiaramente: un prodotto in sé non può essere “sostenibile”, se non inquadrato in un’intera attività dell’organizzazione che risponda ai requisiti della sostenibilità. Altrimenti siamo in presenza della famosa “green capsule” che fa vetrina ma non risolve affatto il problema della sostenibilità.

Non è un passaggio facile, ma necessario. La sostenibilità deve diventare l’essenza del modello di business. Una sfida importante, complessa, ma che ha ripagato ampiamente gli imprenditori che hanno saputo guardare avanti e investirci.

Perché non c’è solo il mercato… c’è il Tempo

Tempo nel senso dell’epoca che stiamo vivendo. C’è un grave problema climatico, che richiede azione in tempi brevissimi. Ci sono limiti all’utilizzo di risorse, rispetto al dovere di conservarne per le future generazioni.  E non solo.

L’urgenza della transizione energetica la rende non più rimandabile. Uno degli elementi primari della transizione è la sobrietà nei consumi, e con essa l’efficienza nell’utilizzo. Questi due elementi richiedono innovazione nei processi, oltre che nei prodotti.

Essi sono anche spesso tra i pilastri sui quali poggia la riforma verso un modello di business sostenibile, ad esempio quello della servitizzazione. Oppure un modello basato sulla circolarità, e su competenze raffinatissime di logistica versa come quelle dell’azienda che incontriamo in questo episodio.

Parliamone con l’esperto

Per trovare risposte e cercare altre domande che aiutino le scelte degli imprenditori, il nostro CEO Federico Fioretto ospita in questo episodio dei SustainabiliTALKS© Giulio Bonazzi, Cavaliere del Lavoro, presidente e Amministratore Delegato di Aquafil Spa. Aquafil è leader mondiale nel filato di nylon rigenerato con il marchio ECONYL®. Vi aspettiamo mercoledì 1 Giugno alle ore 18 in diretta LIVE sulla pagina LinkedIn di Exsulting.

Jun 01, 202249:50
Mobilità elettrica di massa: 26° SustainabiliTALKS©

Mobilità elettrica di massa: 26° SustainabiliTALKS©

Mobilità sostenibile, cioè elettrica e di massa è il titolo del 26° episodio dei SustainabiliTALKS©. 

Il grande equivoco 

O meglio uno dei grandi equivoci, Quando si parla di mobilità sostenibile, come in altri aspetti della sostenibilità, c’è una gran confusione. Nella confusione, si affermano le voci semplicistiche. Ad esempio: l’auto elettrica è la soluzione della mobilità sostenibile. Oppure, dall’altro fronte: l’auto elettrica è un bidone, consuma risorse e va a fuoco facilmente. E poi, come la fai la corrente per miliardi di auto elettriche? Frasi da bar che non servono a risolvere il problema di muovere miliardi di persone in modo da salvaguardare l’ambiente che ci circonda e, ancora per un po’, ci permette di vivere. Né di farlo con sicurezza in un modo che sia economicamente e socialmente sostenibile. Il tema della mobilità sostenibile è molto più complesso e riguarda diversi aspetti che abbiamo trattato nel podcast, come per esempio quello delle città sostenibili. 

Integrazione, parola chiave 

Tanto per cambiare, come spesso accade parlando di sostenibilità, è nell’integrazione di approcci complessi e articolati che si possono trovare le soluzioni. Per la mobilità sostenibile è la stessa cosa. Il tema è: permettere alle persone di spostarsi in modo confortevole e sicuro, secondo le reali necessità, con la tempestività e puntualità necessarie. Il tutto con un impatto sull’ambiente e sulle risorse minimo possibile. Utilizzando energie rinnovabili, disponibili in modo adeguato, e con la massima efficienza possibile. Un tema, appunto, non banale quello della mobilità sostenibile. Nella ricerca di soluzioni a questo dilemma bisogna tener conto di una grande varietà di fattori, di portatori d’interesse, di esigenze tecnologiche, organizzative, sociali ed economiche. 

Elettrico e di massa: perché? 

Una delle proposte più interessanti attualmente sul tavolo, pur in modo discontinuo, è quella della mobilità elettrica di massa. Cosa significa? Il concetto sta prima di tutto a ricordare che la mobilità sostenibile riguarda masse di persone, non un ristretto numero di persone in grado di pagare fior di quattrini per le auto elettriche, con relativi costi. Nell’ipotesi piuttosto insipida di voler sostituire tutti i veicoli a combustione interna con auto elettriche, ci troveremo ugualmente nella situazione per cui un veicolo privato viene utilizzato mediamente per meno del 5% del suo tempo di vita utile. Per il resto è un cimitero di risorse naturali sprecate. E di costi sostenuti inutilmente. Ben vengano certo le auto private (o per servizi pubblici, ma sempre veicoli del genere “auto”), nei (pochi) casi nei quali servono veramente. Tuttavia, la mobilità sostenibile di massa deve basarsi su infrastrutture che permettano lo spostamento senza la proprietà del mezzo. E senza la seccatura di doverlo parcheggiare per la gran parte della sua vita utile. 

Un sistema integrato 

La proposta di una mobilità veramente sostenibile passa dunque per una riflessione sistemica, che integri: urbanistica, infrastrutture, business model innovativi, rete di trasporto pubblico… Soprattutto, riguarda una onesta ricognizione delle esigenze della mobilità e un lavoro intelligente per darvi risposta. Abbiamo trovato tracce più che interessanti di proposte di mobilità veramente sostenibile e per questo le portiamo ai SustainabiliTALKS© 

Parliamone con l’esperto, 

Per affrontare questo ennesimo tema fondamentale della transizione alla sostenibilità, mercoledì 4 maggio in diretta sulla pagina Linkedin di Exsulting il nostro CEO Federico Fioretto ospiterà Giovanni Velato, per 33 anni in ENEL e anima di alcuni dei più importanti progetti di ricerca e proposta sulla mobilità sostenibile, e ovviamente “elettrica e di massa” sviluppati nel nostro Paese.”

May 04, 202253:50
Servitizzazione e Sostenibilità: 25° episodio dei SustainabiliTALKS©

Servitizzazione e Sostenibilità: 25° episodio dei SustainabiliTALKS©

Sostenibilità e servitizzazione è il tema del 25° episodio dei SustainabiliTALKS©.

Il termine servitizzazione è stato introdotto per la prima volta nel 1988 dagli autori Sandra Vandermerwe e Juan Rada, che sostenevano che i produttori avessero bisogno di un modo per distinguersi dai concorrenti e, soprattutto, per mantenere la loro base di clienti e aumentare i livelli di differenziazione.

Tuttavia, il concetto di servitizzazione può essere fatto risalire agli anni ’60, quando Bristol Siddeley Engines iniziò a fornire “Power By The Hour”. Si tratta dell’approccio pionieristico di Rolls-Royce alla gestione della manutenzione dei motori aerei che costituisce la base del loro servizio leader di  mercato Corporate Care® .
Si tratta di un servizio completo di sostituzione del motore e degli accessori, addebitato a una tariffa fissa per ora di volo. Invece di comprare il motore, si compra la potenza che fornisce, permettendo agli operatori una maggior precisione nelle previsioni e sollevandoli dai costi di capitale.

La servitizzazione oggi

La traduzione del termine inglese Servitizationfa riferimento a modelli di business che portano le aziende a modificare la loro proposta di valore passando dalla vendita di un prodotto alla vendita di servizi.

È un processo graduale che porta il servizio a non essere solo venduto in aggiunta al prodotto, ma a diventare il fulcro dell’offerta di valore.
In questo panorama ricoprono un ruolo centrale le tecnologie IoT, la sensoristica e la gestione e analisi di una gran quantità di dati. Questi sono indispensabili per controllare il servizio offerto, sia per garantire una giusta quotazione che per assicurare una continuità dello stesso.

Sostenibilità e Servitizzazione: quali opportunità?

Nella tradizionale vendita transazionale di beni fisici le aziende non hanno un incentivo a preoccuparsi di quanto il prodotto sia riutilizzabile, rigenerabile, rinnovabile o riciclabile. Questo ha notevoli conseguenze in termini di impatti ambientali, a partire dall’ingente quantità di rifiuti che il sistema economico attuale produce.

La servitizzazione fornisce incentivi ai produttori a prendere decisioni più sostenibili.  Ciò in relazione alla progettazione, alle operazioni e allo smaltimento e/o gestione dei beni fisici alla fine del loro ciclo di vita.
In un modello di business basato sulla vendita di prodotti i progettisti svolgono il loro lavoro allo scopo di ridurre il costo dei componenti, delle materie prime e dei processi produttivi. Oltre, talvolta, a predisporre una obsolescenza precoce per precostituire ulteriori vendite di prodotto. Al contrario, se la proprietà del prodotto rimane al produttore, la progettazione sarà sicuramente orientata a mantenere il valore del prodotto/servizio il più a lungo possibile e a recuperarlo nel fine vita.

Parliamone con l’esperto

Le opportunità che la servitizzazione offre alla sostenibilità sono molte. Ma è richiesto un cambio di paradigma non facile da accettare e digerire in azienda.

Per discutere di questo complesso tema, il nostro CEO Federico Fioretto ospita in questo episodio dei SustainabiliTALKS© Mario Rapaccini, Ph.D, Professore di Innovation Management, Strategy and Entrepreneurship all’ Università di Firenze e fondatore di ASAP Service Management Forum. Nonché autore di diverse libri e pubblicazioni sulla trasformazione digitale e la servitizzazione delle aziende manifatturiere.

Apr 21, 202252:09
Le sfide della moda: 24° episodio dei SustainabiliTALKS©

Le sfide della moda: 24° episodio dei SustainabiliTALKS©

Le sfide della moda è il titolo del 24° podcast dei SustainabiliTALKS©. 

Dal punto di vista della Sostenibilità, il settore tessile-abbigliamento-moda è uno dei più critici. Secondo alcune stime il 10% dell’inquinamento globale proverrebbe da questo settore.

Molti tessuti derivano direttamente dal petrolio. Soprattutto nel campo del cosiddetto “fast fashion”, cioè l’abbigliamento di poco prezzo destinato a essere usato solo pochissime volte e poi gettato a rifiuto, più del 50% è costituito da poliestere. Del resto, oltre il 35% delle microplastiche contenute nell’acqua (e oggi ormai anche nel corpo umano) è considerato provenire proprio da prodotti tessili.

Il naturale è la soluzione?

Un ritorno alle fibre naturali sembra essere la soluzione ideale. In parte sicuramente lo è. D’altro canto, va considerato che anche  la coltivazione di fibre naturali come il cotone presenta criticità. L’uso di fertilizzanti, il grande consumo di acqua, l’impoverimento dei suoli a causa delle monocolture e la competizione con le coltivazioni alimentari sono problemi che non possono essere trascurati.

Le emissioni dell’industria della moda contengono 1,7 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno, con la previsione di un aumento di oltre il 50% nel prossimo decennio. A proposito di acqua, mentre un paio di jeans richiede 3,8 metri cubi di acqua per la produzione, secondo stime delle Nazioni Unite tra l’80 e il 90% dell’acqua utilizzata in questa filiera viene utilizzata e reimmessa in natura senza alcun trattamento o controllo. Producendo gravi danni ambientali e alla salute umana.

E gli aspetti sociali?

Abbiamo già visto in un SustainabiliTALKS© precedente gli aspetti critici della filiera moda rispetto agli aspetti sociali, legati alla sicurezza sul luogo di lavoro, al lavoro minorile, alle condizioni economiche e sociali dei lavoratori. In molte parti del mondo, e qui parliamo di una filiera estesa su tutto il pianeta, i lavoratori dell’abbigliamento, operano in condizioni completamente inaccettabili.

Non fanno eccezione anche grandi marchi, con marginalità che permetterebbero ben altri salari e condizioni di sicurezza. Ma “lontano dagli occhi lontano dal cuore”, si dice. Dunque ancora molto spesso al consumatore sfuggono questi aspetti.

Nuovi modelli di business

Ma in questo quadro, come spesso accade, la Sostenibilità porta una ventata di innovazione e idee per le soluzioni. Oggi sono in corso molte innovazioni sia nelle fibre, che nei processi produttivi. Tuttavia, una delle sfide più interessanti è forse quella del cambiamento dei modelli di business.

Dall’eccesso del modello “fast”, in cui si presenta quasi una “collezione” alla settimana, per indurre un consumo sfrenato, stiamo assistendo alla sperimentazione di modelli di business basati sul riciclo di capi di seconda mano o addirittura esperimenti di servitizzazione dell’abbigliamento, come di altri prodotti tessili (arredamento).

Forse saranno proprio nuovi approcci alla generazione di Valore da parte delle imprese, che riducano la necessità di aumentare continuamente la produzione, che potranno avviare il settore tessile-moda-abbigliamento verso una nuova stagione di maggior sostenibilità. E vincere le sfide della moda verso la sostenibilità.

Parliamone con l’esperto, il 6 Aprile in diretta sulla pagina LinkedIn di Exsulting

L’ospite del nostro CEO Federico Fioretto questa volta è stato Alberto Candiani, rappresentante della 4° generazione di una longeva famiglia di imprenditori del tessile italiano, presidente e amministratore delegato di Candiani Denim.

Apr 08, 202247:08
Imparare dall'Africa: 23° episodio dei SustainabiliTALKS©

Imparare dall'Africa: 23° episodio dei SustainabiliTALKS©

”Imparare dall’Africa” è il titolo di questo episodio dei SustainabiliTALKS©. 

Per secoli l’Africa è stato per l’Europa, e non solo, un continente da sfruttare. Poi è diventato un continente da “aiutare nello sviluppo”, ma questo è spesso rimasto un modo coloniale di guardare all’Africa.

Si sono portate soluzioni, e sostenute istituzioni, spesso inadatte alla cultura locale e finalizzate tutto sommato a perpetuare lo sfruttamento.
La più recente ondata è di impronta cinese. Senza dimenticare quella araba, soprattutto Saudita e degli Emirati, sempre e comunque in un’ottica di sfruttamento e con meno vincoli.

In parallelo a questi sviluppi, gli USA sotto la Presidenza Obama hanno avviato un’azione massiccia, capillare, con il progetto YALI per raggiungere e fidelizzare una nuova generazione di leader economici, sociali e politici. Insomma, un vero ciclone che ha investito il continente.

Questo panorama è sempre volto a un’idea di sviluppo che non chiede all’Africa e ai suoi abitanti cosa vogliano e quali siano la loro idea di sviluppo o il potenziale che intendono esprimere. Tuttavia, chi guarda con più finezza può vedere il sorgere di una generazione, o forse due, capace, dinamica e desiderosa di dire la propria, costruendo da sé il proprio destino.

Imparare dall’Africa

La nostra società malata, e continuamente fallimentare nell’affrontare le sfide della sostenibilità a livello di sistema, potrebbe imparare dall’Africa, invertendo per una volta il flusso delle idee e dei modelli?
Ci sono dinamiche e approcci allo sviluppo e alla generazione di Valore che l’Africa, o alcune delle sue molteplici culture ed esperienze, possono insegnarci?
Potrebbe venire dall’Africa il nuovo boom di sviluppo del benessere, in un’accezione magari completamente nuova, dopo che ormai da decenni si è afflosciata la capacità del mondo “sviluppato” di generare Valore in equità e condivisione?

Ne parliamo 23 marzo alle 18 in diretta sulle pagine LinkedIn di Exsulting

A queste e ad altre domande, abbiamo cercato di dare risposta nella 23a puntata dei SustainabiliTALKS©.
L’ospite del nostro CEO Federico Fioretto questa volta è stato Martino Ghielmi, fondatore della comunità Vadoinafrica.com e grande esperto del continente africano. Tra l’altro, Martino e Federico si sono conosciuti in un tempo in cui entrambi lavoravano in Africa, dunque sarà anche un confronto di esperienze professionali e personali, ad arricchire ulteriormente una puntata che sembra promettere un grande interesse.

Mar 29, 202259:29
Il futuro del turismo sostenibile: 22° SustainabiliTALKS©

Il futuro del turismo sostenibile: 22° SustainabiliTALKS©

Il turismo sostenibile è il tema del 22° episodio dei SustainabiliTALKS©.

L’Organizzazione Mondiale del Turismo definisce il turismo sostenibile come quel turismo in grado di soddisfare i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo di proteggere e migliorare le opportunità per il futuro.

Come garantire la sostenibilità, e quindi la permanenza nel lungo periodo, del turismo?
  • Facendo un uso ottimale delle risorse ambientali che costituiscono un elemento chiave dello sviluppo turistico, mantenendo i processi ecologici essenziali e aiutando a conservare il patrimonio naturale e la biodiversità;
  • Rispettando l’autenticità socio-culturale delle comunità ospitanti, conservando il loro patrimonio culturale costruito e vivente e i valori tradizionali, e contribuendo alla comprensione e alla tolleranza interculturale;
  • Garantendo operazioni economiche sostenibili e a lungo termine, fornendo benefici socio-economici a tutte le parti interessate che siano equamente distribuiti, tra cui occupazione stabile e opportunità di guadagno e servizi sociali alle comunità ospitanti, e contribuendo alla riduzione della povertà.
Come stanno cambiando le richieste e le aspettative dei clienti? E gli scenari economici e sociali?

Il megatrend della sostenibilità sta travolgendo anche questo settore. I viaggiatori, come tutti gli utenti, sono sempre più attenti alla sostenibilità e al rapporto con i territori e la loro valorizzazione. Si predilige un turismo più lento, meno di massa, attento alla cultura locale, ai luoghi marginali, agli incontri lungo la via.

Cambiano anche i viaggiatori, sempre più esploratori solitari, magari donne e/o con animali domestici al seguito.

Non si viaggia obbligatoriamente alla ricerca del relax, cambia anche il budget a disposizione e addirittura si viaggia lavorando.

Quale sarà il futuro del turismo sostenibile? È possibile anticipare il mercato per non farsi trovare impreparati? Come applicare la scienza dell’anticipazione all’industria del turismo?

Parliamone con l’esperto

Il nostro CEO Federico Fioretto ospita in questo episodio dei SustainabiliTALKS© Valentina Boschetto Doorly, una dei pochi esperti europei di Futuro dedicati al Turismo & Ospitalità. Fully accredited member di APF (Association Professional Futurists), membro attivo di Copenhagen Institute for Futures Studies (C.I.F.S) e del Marketing Institute of Ireland.

Mar 09, 202251:13
La città sostenibile: 21° SustainabiliTALKS©

La città sostenibile: 21° SustainabiliTALKS©

La città sostenibile è il titolo del 21° episodio dei SustainabiliTALKS©. L’urbanizzazione è uno dei megatrend dell’ultimo secolo. Circa metà della popolazione mondiale, 3,5 miliardi di persone, vive oggi nelle città. Si prevede che fino a 5 miliardi di persone andranno a vivere nelle città entro il 2030 e circa il 70% della popolazione mondiale entro il 2050. Come sarebbe la città sostenibile? La città sostenibile è una città progettata tenendo conto degli impatti ambientali, sociali ed economici del suo esistere, con l’obiettivo di preservare la resilienza degli ecosistemi per le presenti e future generazioni. 

Ad oggi però, le città presentano problematiche dal punto di vista ambientale, sociale ed economico che le rendono ben lontane da un paradigma di sostenibilità. Crisi che la troppo rapida urbanizzazione sta accentuando. 

Ambiente 

Le città occupano solo il 3% della superficie terrestre, ma sono responsabili del 60-80% del consumo totale di energia e del 75% delle emissioni di carbonio. Ma non è tutto: l’urbanizzazione è una delle maggiori cause di consumo di suolo. La costruzione di nuovi edifici, infrastruttura e insediamenti urbani porta con sé la necessità di occupare territori, e quindi suolo, precedentemente dedicati ad attività agricole, naturali o semi naturali. Inoltre, molte città sono più vulnerabili ai cambiamenti climatici e ai disastri naturali a causa della loro ubicazione geografica e dell’alta densità di popolazione. Quindi una progettazione resiliente e orientata alla sostenibilità è fondamentale per evitare perdite umane, sociali ed economiche. 

Società 

9 persone su 10 che vivono nelle aree urbane di tutto il mondo respirano aria inquinata a causa degli importanti impatti ambientali dovuti a un’economia tutt’ora alimentata da energia fossile. Questo ha enormi impatti sulla salute delle persone, soprattutto quelle appartenenti alle fasce più fragili come bambini e anziani. Ma il costo della rapida e mal progettata urbanizzazione non è solo ambientale e sanitario. Basti pensare al numero crescente di abitanti nelle periferie del mondo e delle metropoli occidentali, con conseguente sovraccarico e inadeguatezza dei servizi sanitari, idrici, sociali e delle infrastrutture come strade e traporto pubblico. Un circolo vizioso a danno dell’ambiente e della comunità. 

Economia 

Le città e le aree metropolitane sono le protagoniste della crescita economica, contribuendo a circa il 60% del PIL globale. Possiamo però parlare di un contributo delle città alla sostenibilità economica dell’ecosistema globale? Difficilmente. Serve un cambio di radicale di rotta: una città sostenibile deve poter garantire che tutti i cittadini abbiamo una quantomeno decente qualità della vita, che tutti facciano parte della dinamica produttiva cittadina, così da creare valore condiviso e stabilità sociale senza arrecare danno all’ambiente. 

Un possibile approccio: il metabolismo urbano. 

ll metabolismo urbano è un approccio olistico alle tematiche di sostenibilità urbana, ispirato ai sistemi naturali. Questo modello consente di tenere traccia di tutti gli input e output di un ecosistema urbano, permettendo di ottenere dati su risorse idriche, energetiche, alimentari, materiali e sulle persone, da utilizzare per una migliore pianificazione e gestione del territorio. 

Un tema complesso sul quale ragionare, porre domande e trovare risposte. A tale scopo, il nostro CEO Federico Fioretto ospita in questo episodio dei SustainabiliTALKS© Paola Pluchino, esperta di Economia Circolare Strategica e autrice del libro “La città vivente – introduzione al metabolismo urbano circolare”.

Feb 23, 202251:53
Etica efficace e sostenibilità: 20° SustainabiliTALKS©

Etica efficace e sostenibilità: 20° SustainabiliTALKS©

Etica efficace e Sostenibilità è il tema del 20° episodio dei SustainabiliTALKS©.

Un tema chiave ma spesso malinteso

L’etica, anche chiamata filosofia morale, “indica quella parte della filosofia che si occupa del costume, ossia del comportamento umano”. Nel parlar comune, chiamiamo “comportamento etico” un comportamento che riteniamo conforme a ciò che si ritiene “buono”, o “morale”. Definizione scivolosa, a rischio d’interpretazione soggettiva. In generale quindi non si usa l’etica per definire le strategie e gli obiettivi di un’impresa. Oppure lo si fa in modo molto superficiale, per il marketing e la comunicazione.

In realtà, gli esseri umani sono molto sensibili al contenuto etico dei comportamenti e delle strutture organizzative nelle quali si svolge la loro vita sociale, dunque anche professionale. Lo sono generalmente in modo inconscio, ma lo sono.

L’etica al cuore della Sostenibilità

Il fatto che si tratti di un tema delicato non ci esime dal tentare di scoprire se possa avere attinenza con la Sostenibilità. In effetti si potrebbe dire che l’etica, ovvero la tendenza a realizzare cose benefiche per la società nel suo complesso, è una motivazione essenziale della Sostenibilità.

Ma lungi da noi il voler tingere la Sostenibilità di buonismo, banalizzandola. Non un’etica qualunque, bensì l’etica efficace è il cuore della Sostenibilità. Cosa intendiamo con questo termine specifico? Etica  efficace è quell’insieme di pensieri, programmi, azioni, comportamenti che realizza obiettivi desiderabili, generatori di Valore.

Discende da questa affermazione la conseguenza che l’etica efficace può costituire la base ideale per lo sviluppo di strategie e di obiettivi che soddisfano i requisiti della Sostenibilità: gestire in modo trasparente le responsabilità dell’organizzazione per la tutela dell’ambiente, la generazione di benessere sociale e prosperità economica nel lungo periodo.

Vediamo questi principi in pratica

Per scoprire se quanto appena affermato sul legame tra etica efficace e Sostenibilità è vero, ne abbiamo parlato con un leader che sull’efficacia dell’etica ha scommesso la propria vita, professionale e non solo. Nel 20° episodio dei SustainabiliTALKS© il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato Vincenzo Linarello, presidente del Consorzio GOEL. GOEL è una realtà di straordinario interesse nel nostro Paese, nato con lo scopo del riscatto della Calabria, regione martoriata dalla criminalità. Il tutto con un progetto basato proprio su valori etici, ma sostenuto da capacità imprenditoriali di straordinaria raffinatezza e, appunto, efficacia.

Feb 09, 202252:18
Sostenibilità e gestione pandemica: 19° SustainabiliTALKS©

Sostenibilità e gestione pandemica: 19° SustainabiliTALKS©


Sappiamo che la Sostenibilità ha tre componenti fondamentali: quella Sociale, quella Economica e quella Ambientale. La situazione venutasi a creare in molti Paesi del  mondo a partire dalla fine del 2019 (in Europa dall’inizio del 2020), ha impattato su tutti questi aspetti. E ancora lo sta facendo  sia per le imprese, sia per le società all’interno delle quali esse operano. Con implicazioni su diversi piani.

In questo quadro complesso, con impatti rilevanti sulle imprese e sui loro collaboratori a più livelli, ci pare che la discussione sia carente nel quadro del discorso generale sulla Sostenibilità. Eppure, una società sottoposta a uno shock così forte, dovrebbe a nostro avviso comunicare molto al proprio interno, confrontarsi apertamente alla ricerca di soluzioni condivise. Magari complesse, multidimensionali e non “one size fits all” (una misura va bene per tutti), come sembra si cerchi da molti di fare .

Crediamo anche che come professionisti della Sostenibilità sia doveroso sollecitare i nostri interlocutori e colleghi imprenditori e manager a una riflessione più ampia. La sfida è grande e non possiamo tirarci indietro dalle nostre responsabilità civili. Che sono anche, ricordiamolo, importanti per il presente e il futuro delle nostre imprese. E delle nostre persone.

Aggiungiamo domande sul tavolo

Cercheremo quindi di trovare risposte e soprattutto altre domande da porre sul tavolo comune, favorendo una riflessione più ampia sulla Sostenibilità in questa fase. Con questo fine il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato in questo episodio dei SustainabiliTALKS© Alberto Contri, Docente di comunicazione sociale e una delle persone più esperte del rapporto tra imprese e società nel nostro Paese.

Jan 26, 202257:21
Economia del Bene Comune: 18° SustainabiliTALKS©

Economia del Bene Comune: 18° SustainabiliTALKS©

L’Economia del Bene Comune sarà il tema del 18° episodio dei SustainabiliTALKS©.
Nel 2015 il Comitato Economico Sociale Europeo ha riconosciuto L’Economia del Bene Comune come l’unico modello economico – etico, sostenibile e orientato alla coesione sociale – in grado di far fronte alla scarsa resilienza del sistema economico e sociale europeo.

Ma cos’è l’Economia del Bene Comune (o EBC)?

L’EBC si definisce come;

Un movimento internazionale che propone un modello socio-economico etico in cui l’economia mette al centro il benessere delle persone e del pianeta, basato su 5 valori fondamentali orientati al bene comune:Dignità umana
Solidarietà Giustizia sociale
Eco-sostenibilità
Trasparenza
Condivisione democratica.
Piano Economico

In questo sistema socio-economico il fine è il bene comune, una buona vita per tutti, e non una mera accumulazione di denaro e capitale. Pertanto, questo si traduce in minime ineguaglianze di reddito, un consumo di risorse coerente con la capacità portante dell’ecosistema e l’impegno per i diritti e le opportunità delle generazioni future.

Piano Politico

Non solo le imprese, ma anche la pubblica amministrazione e la politica ricoprono un ruolo di attivo in questo panorama. Infatti, possono essere decisivi nell’allocare risorse, incentivi, tasse, dazi e public procurement alle imprese sulla base del loro effettivo contributo al bene comune. Andrebbero ad essere privilegiate le aziende più virtuose, rendendo la politica il driver del cambiamento.

Piano Sociale

Infine, sul piano sociale l’EBC promuove un’educazione consapevole che sia in grado di far riflettere le persone sul proprio stile di vita ponendo l’accento sulla valorizzazione del proprio essere e della comunità.

Economia del Bene Comune e Sostenibilità. Quali opportunità per le imprese? Quali gli strumenti utili?

Per trovare risposte e cercare altre domande, il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato in questo episodio dei SustainabiliTALKS© Lidia Di Vece,  commercialista e presidente della Federazione per l’Economia del Bene Comune in Italia. Vi aspettiamo mercoledì 22 Dicembre alle ore 18 in diretta LIVE sulla pagina LinkedIn di Exsulting.

Dec 23, 202152:45
Moda e sostenibilità: quali possibilità? 17° SustainabiliTALKS©

Moda e sostenibilità: quali possibilità? 17° SustainabiliTALKS©

Moda e sostenibilità: quali possibilità? È questa la domanda cardine del 17° episodio dei SustainabiliTALKS©.

Il settore della moda è intrinsecamente non sostenibile in quanto fondato sul creare e rispondere a quelle che sono tendenze del momento, sviluppando un consumo crescente all’accelerarsi del cambio del gusto indotto dai produttori.

La moda “tradizionale” è organizzata in 4 collezioni all’anno. Nel Fast Fashion invece sono state contate circo 52 micro-collezioni annue. Va da sé che questo settore si faccia protagonista di un ingente accumulo di rifiuti e spreco di materiali.

Gli impatti ambientali

A partire dalla produzione delle materie, passando per processi produttivi e fase d’uso e arrivando al fine vita, la moda è responsabile di molti impatti ambientali negativi.

Per coltivare 1 kg di cotone occorrono circa 11.000 litri d’acqua. Le fibre sintetiche sono costituite di prodotti derivati da petrolio o minerali.  Le tinture utilizzate per i capi possono essere tossiche per l’ambiente, per chi li indossa e per i lavoratori.  Ma non solo, i lavaggi dei nostri capi possono portare alla dispersione in mare di microplastiche impercettibili a occhio nudo, ma comunque in grado di entrare nella catena alimentare attraverso la fauna marina.

Il fine vita dei prodotti tessili spesso si traduce in conferimento in discarica o abbandono.
A onor del vero, negli ultimi anni si sta diffondendo ampiamente il mercato dell’usato, ma che valore può avere un capo progettato per durare pochi mesi?

Gli impatti sociali

Non è solo la componente ambientale della sostenibilità a essere interessata dagli impatti della moda. Anche il sociale è fortemente vittima del consumismo che caratterizza i nostri giorni. Il consumatore vuole comprare tanto e spesso spendendo il meno possibile. A rimetterci è la catena di fornitura, a partire dai lavoratori che spesso abitano l’altra parte del mondo.

Salari minimi inadeguati, scarsa sicurezza sui luoghi di lavoro, sfruttamento, sfruttamento minorile… Sono solo alcuni dei costi sociali che dovremmo aggiungere agli scontrini d’acquisto.

Moda e sostenibilità. Quali alternative possibili? Parliamone con l’esperto

Per trovare risposte e cercare altre domande, il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato in questo episodio dei SustainabiliTALKS© Matteo Ward, Co-founder e CEO di WRAD  una startup di moda focalizzata sull’innovazione, l’educazione e il design sostenibile.

Dec 15, 202152:34
Nonfinancial reporting, tra comunicazione e strategia: 16° SustainabiliTALKS©

Nonfinancial reporting, tra comunicazione e strategia: 16° SustainabiliTALKS©

Il percorso della rendicontazione non finanziaria o di sostenibilità è molto impegnativo per le aziende. Lo è a livello di risorse umane, economiche e strutturali. Ma intraprendere questo cammino nel modo giusto permetterà alle aziende di utilizzare i dati raccolti non solo per comunicarli all’esterno, ma anche per la definizione di strategie aziendali che siano coerenti con i bisogni dell’azienda e dei suoi stakeholder.

Gli stakeholder, e il mercato stesso, richiedono che le aziende inizino la transizione verso la sostenibilità. E saranno loro stessi a premiare le aziende virtuose. Quelle che praticano la sostenibilità e la comunicano nel modo giusto.

16° SustainabiliTALKS©: Non-financial reporting, tra comunicazione e strategia

Tante sono le opportunità per le aziende. E tante sono le incertezze.
Per trovare risposte a dubbi e curiosità, il nostro CEO
Federico Fioretto ha ospitato in questo episodio dei SustainabiliTALKS© Marco Giuliani, Professore ordinario di Revisione aziendale presso la facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche. Dal 2020 è direttore del corso di laurea magistrale in Management della Sostenibilità ed Economia Circolare nel quale è titolare del corso “Sostenibilità, non-financial reporting e assurance”.

Lo stile che vogliamo utilizzare nei SustainabiliTALKS© è di una chiacchierata intima, pur se svolta in pubblico. Vogliamo mettere sul tavolo domande e riflessioni che aiutino ad andare al cuore dei problemi più scottanti della transizione alla Sostenibilità e allo Sviluppo Sostenibile. Questo sarà l’obiettivo anche di questa puntata.

Nov 24, 202153:41
Sostenibilità e Impact Investing: 15° SustainabiliTALKS©

Sostenibilità e Impact Investing: 15° SustainabiliTALKS©

Sostenibilità e Impact Investing sono modi diversi di praticare la stessa cosa? Hanno aspetti in comune? Sono complementari? L’Impact Investing  è la svolta che risolverà le implicazioni sociali, spesso trascurate, della transizione alla sostenibilità? Oppure è l’ennesima forma di greenwashing inventata dal mondo della finanza per sfuggire a una trasformazione ormai indifferibile?


L’Impact Investing si differenzia prima di tutto dai cosiddetti SRI (Social Responsible Investments), cioè investimenti che escludono attività nocive per società e ambiente. È anche diverso dai cosiddetti “Investimenti Sostenibili” (ESG), cioè che privilegerebbero (il condizionale è d’obbligo, visto il caos nel campo) aziende “virtuose”.

Si differenziano gli Investimenti “Impact” anche dalla Filantropia, nella quale sostanzialmente il capitale è investito a fondo perduto, senza alcuna aspettativa di un ritorno, salvo eventualmente di immagine.

Opportunità per le aziende?

Si tratta quindi di capitali che vanno a finanziare attività da cui ci si aspetta che producano un reddito. Dunque, è possibile che l’II rappresenti un’opportunità per le imprese? E quali sono eventualmente i confini entro i quali queste opportunità possono essere colte?

Considerando il pubblico dei SustainabiliTALKS© sono proprio questi alcuni tra gli aspetti che vogliamo approfondire nel prossimo incontro. L’ospite sarà uno dei maggiori esperti di Impact Investing in Italia, oltre che un navigato e sensibile uomo di finanza.

Sostenibilità e Impact Investing ai SustainabiliTALKS©

Alla ricerca di risposte e di altre domande, il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato in questa puntata dei SustainabiliTALKS© Luciano Balbo, fondatore e presidente di Oltre Venture, la prima società italiana di Venture Capital Sociale.

Nov 10, 202151:04
Sostenibilità sul serio: misura degli impatti e digitalizzazione: 14° SustainabiliTALKS©

Sostenibilità sul serio: misura degli impatti e digitalizzazione: 14° SustainabiliTALKS©

La Sostenibilità “sul serio” richiede alcune azioni indispensabili. Tra queste, stabilire obiettivi precisi, metodologie e strategie per raggiungerli. Successivamente è necessario misurare accuratamente gli impatti e le performance rispetto alle attese. Ciò per poter verificare l’efficacia delle azioni pianificate e correggere il tiro in un’ottica di miglioramento continuo.

Su entrambi i punti, spesso, casca l’asino: le aziende sono restie a indicare pubblicamente i propri obiettivi, anche su temi e dati sicuramente non riservati. Quanto poi a misurare realmente gli impatti e analizzarne le cause, in vista del miglioramento continuo, questo è davvero un tasto doloroso. Non parliamo nemmeno del rendicontare su obiettivi mancati e coinvolgere gli stakeholder nel superare le proprie difficoltà.

Eppure, non si potrà raggiungere alcuno degli obiettivi ambiziosi che si è posta l’Europa per mettere in atto gli Accordi di Parigi, ed evitare i danni peggiori del cambiamento climatico, se non si fanno queste cose. La Sostenibilità “sul serio” è l’unica sostenibilità che sia degna di questo nome e porti concreti vantaggi all’impresa e a tutti i suoi portatori d’interesse. Ivi compreso l’ambiente e le nostre comunità.

Per affrontare questi temi il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato il 13 Ottobre scorso Daniele Roscino Avetrani, Founder di Ecosostenibile.eu, una ESGtech, startup benefit che si occupa di automazione, digitalizzazione e misurazione dei processi ESG.

Buon ascolto

Oct 14, 202152:41
Sostenibilità e Moda: un binomio possibile? Ecco il 13° episodio dei SustainabiliTALKS©

Sostenibilità e Moda: un binomio possibile? Ecco il 13° episodio dei SustainabiliTALKS©

Sostenibilità e moda: un binomio possibile? E’ la domanda cardine del  tredicesimo episodio dei  SustainabiliTALKS©.

Il settore della moda contribuisce attivamente al Cambiamento Climatico.  Uno studio del 2020 mostra che il settore della moda sia stato responsabile del 4% delle emissioni totali di GHG nel 2018. Per non parlare di tutti gli altri impatti ambientali dovuti all’utilizzo di sostanze più o meno tossiche, solventi e quant’altro.

La moda è responsabile anche di notevoli impatti sociali. La delocalizzazione della produzione, l’aumento del ritmo al quale vengono presentate nuove collezioni, la crescente diffusione del fast fashion e la richiesta di voler sempre di più e pagare sempre meno, si portano dietro sfruttamento dei lavoratori, salari inadeguati, poca sicurezza sui luoghi di lavoro.

Morti, malattie, inquinamento in cambio di una t-shirt a pochi euro. Ci sono alternative a questo sistema?

Alla ricerca di risposte e di altre domande, il nostro CEO Federico Fioretto ospita in questa puntata dei SustainabiliTALKS© Silvia Gambi, giornalista esperta di comunicazione e sostenibilità, docente e fondatrice del blog Solo moda sostenibile

Sep 29, 202154:26
Economia a scarto ZERO: SustainabiliTALKS© 12° episodio

Economia a scarto ZERO: SustainabiliTALKS© 12° episodio

E’ chiaro ormai che alla base di business model, aziende ed economie sostenibili e circolari ci sia l’utilizzo razionale di tutti i tipi di risorse, dall’energia alle materie prime, dalle risorse finanziarie alle risorse umane. Un sistema sostenibile è un sistema efficiente a livello ambientale, economico e sociale.

Quando parliamo di economia circolare facciamo riferimento a modelli di produzione sostenibili in grado di rigenerarsi  autonomamente. Questo vuol dire che gli scarti di un processo produttivo o di fine vita di prodotto diventano materia prima per un altro processo produttivo. Riducendo così al minimo le perdite materiali, ambientali ed economiche.

Ma a chi conferire di scarti di produzione se non si è in grado di riutilizzarli nella produzione aziendale?

Uno dei pilastri portanti dell’Economia Circolare è la simbiosi industriale. Vale a dire la collaborazione e interazione tra diversi stabilimenti industriali al fine di un più agevole ed efficiente utilizzo e riutilizzo di risorse, e quindi anche degli scarti, nonché di una vera e propria contaminazione industriale di conoscenze e competenze.

Appuntamento al 15 Settembre LIVE su LinkedIn

Per capire come ottimizzare la gestione dei residui e degli scarti e avanzi di produzione e valorizzarli in un’ottica di economia circolare, il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato in questa puntata dei SustainabiliTALKS© Marco Battaglia, cofondatore e CEO di Sfridoo che degli scarti ha fatto il suo core business.

Sep 15, 202155:44
Il potere dello Stakeholder Engagement: SustainabiliTALKS© 11° episodio

Il potere dello Stakeholder Engagement: SustainabiliTALKS© 11° episodio

Stakeholder engagement è una frase che si sente comunemente nell'ambito del dibattito sulla sostenibilità. Ma si tratta spesso di una frase fatta, un luogo comune praticato con poca consapevolezza. Il che fa perdere all'impresa un sacco di buone opportunità.

Per capire come invece il coinvolgimento dei portatori d'interesse di un'impresa può essere la chiave di volta di progetti di crescita e successo, il nostro CEO Federico Fioretto ospita in questa puntata Selina Xerra, Direttrice CSR e Comitati Territoriali del Gruppo IREN.

Con Selina abbiamo esplorato a fondo un esperimento primo in Italia di coinvolgimento propositivo e assai vantaggioso degli stakeholders da parte dell'impresa.

Buon ascolto!

Jul 22, 202149:34
Tutelare l'approvvigionamento delle materie prime con la sostenibilità: SustainabiliTALKS© 10° episodio

Tutelare l'approvvigionamento delle materie prime con la sostenibilità: SustainabiliTALKS© 10° episodio

Nello stile costruttivo e senza peli sulla lingua dei SustainabiliTALKS© abbiamo affrontato il tema del costo crescente dell'assicurazione dell'approvvigionamento delle materie prime mediante la sostenibilità, ma non solo, con un grande esperto di questo approccio alla sostenibilità integrata. Anche per ascoltare una storia di successo, tutta italiana ma con respiro globale, di coniugazione della salvaguardia dell’ambiente con l’assicurazione di una materia prima naturale, rinnovabile all’infinito… purché tutelata con attenzione, integrità e passione.

Il 7 Luglio 2021 infatti, il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato Luciano Pirovano, Global Sustainable Development Director di Bolton Food e Board Member dell’International Seafood Sustainability Foundation. Questa è la registrazione integrale dell'incontro.

Jul 07, 202151:41
Il CEO di Exsulting risponde alle domande degli ascoltatori nell'8° episodio dei SustainabiliTALKS©

Il CEO di Exsulting risponde alle domande degli ascoltatori nell'8° episodio dei SustainabiliTALKS©

Il CEO risponde è l’ottava tappa dei SustainabiliTALKS©, quella nella quale facciamo il punto con i nostri ascoltatori su ciò che hanno portato a casa fino a oggi.

È stato un momento per ascoltare le esigenze di imprenditori e manager, nel loro quotidiano approccio al tema.

  • Da dove comincio un cammino di Sostenibilità?
  • Devo fare il Report di Sostenibilità o no?
  • Che tipo di innovazione porta o richiede la Sostenibilità?
  • Mi porta dei vantaggi per raccogliere capitali e investimenti?
  • Può  davvero migliorare i risultati economici della mia azienda?

Queste sono solo alcune delle domande che ci hanno posto gli iscritti all'8° episodio dei TALKS.

L'episodio è stato registrato il 9 giugno LIVE su LinkedIn

Per rispondere a queste e altre domande, il nostro CEO Federico Fioretto è stato intervistato da Cinzia Zuccon, giornalista indipendente specializzata nei temi economici e appassionata a sua volta di Sostenibilità. La giornalista ha posto le domande pervenute dagli ascoltatori nei giorni precedenti. 

Jun 14, 202153:42
ONG e Imprese: quasi amici

ONG e Imprese: quasi amici

Continua il viaggio dei SustainabiliTALKS©, siamo arrivati alla settima tappa dal titolo “Ong e imprese, quasi amici”.

Negli ultimi anni stiamo assistendo a una trasformazione della visione delle imprese. Si sta superando il concetto di impresa con il solo scopo del profitto, abbracciando una dimensione più ampia che includa obiettivi e scopi sociali e ambientali.

L’Agenda 2030 delle Nazioni Uniti ha esteso la responsabilità di raggiungere uno sviluppo sostenibile a tutti. A tutti gli enti, governi, ong, cittadini. E anche alle imprese, che con il loro business devono riuscire a contribuire al raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

In questo contesto, si vede sicuramente rafforzato, nel bene e nel male, il rapporto tra aziende e Ong.
Da un lato, le aziende che desiderano affrontare le sfide dei nostri tempi vedono nelle Ong un alleato strategico. In grado di accompagnarle, e farsi accompagnare, nel percorso verso lo sviluppo sostenibile. Le une integrando gli aspetti di sostenibilità in azienda, le altre guadagnando una maggiore efficacia delle proprie iniziative e obiettivi.
Dall’altro lato, ci sono tutte quelle aziende incapaci di leggere l’attualità e l’importanza di un repentino cambio di rotta. Quest’ultime vedranno sempre le Organizzazioni non governative, ed i loro monitoraggi, come acerrimi nemici.

Come può, una partnership tra attori profit e non-profit, diventare uno strumento a sostegno dello sviluppo sostenibile?
Le aziende hanno superato, finalmente, la concezione filantropica della sostenibilità?  E lo scettiscismo verso modelli di business innovativi?

Ne parliamo il 26 maggio LIVE su LinkedIn

Per cercare risposte a queste e altre domande, il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato Mariagrazia Midulla, Responsabile per il Clima ed Energia di WWF Italia.

May 28, 202155:15
CFO e Sostenibilità: un'alleanza possibile. Il 6° episodio dei SustainabiliTALKS©

CFO e Sostenibilità: un'alleanza possibile. Il 6° episodio dei SustainabiliTALKS©

NOTA SULLA QUALITÀ AUDIO: Ci scusiamo con i nostri ascoltatori per la qualità a momenti non eccellente di questo audio. L'ospite ha voluto molto apprezzabilmente mantenere l'appuntamento ma per un imprevisto non ha potuto trovarsi in un luogo silenzioso: il bello della diretta! Abbiamo fatto del nostro meglio :-)

CFO e Sostenibilità: fino a poco tempo fa due termini che rappresentavano l’uno l’antitesi dell’altro. Questa la conseguenza di un approccio minimalista e convenzionale alla Sostenibilità. Come prematura erede della CSR, essa veniva considerata una mera aggiunta di costi per rispondere, anche solo apparentemente, a richieste ed esigenze del mercato.

Uno sviluppo del concetto di Sostenibilità troppo focalizzato sul reporting ha peggiorato ulteriormente la situazione per alcuni anni. Finalmente, negli ultimi pochissimi anni e con il contributo della pressione del Cambiamento Climatico e della crisi mondiale, le cose stanno cambiando.

Non più eresia

Anzi, soggetti insospettabili di buonismo ambientalista come il World Economic Forum hanno abbracciato il tema della Sostenibilità per la generazione di Valore. In quest’ottica la Sostenibilità deve essere integrata nelle scelte strategiche di lungo periodo, come prima cosa. Essa deve contribuire in modo determinante agli obiettivi di business, che costituiscono un tutt’uno con quelli di Sostenibilità. Integrazione, appunto, nell’interesse di tutti gli stakeholders, azionisti e investitori inclusi. Ogni spesa per la Sostenibilità deve essere un investimento, con risultati misurabili. Anche se non sempre e solo finanziari. Ma ANCHE finanziari. E poi va integrata nelle decisioni a ogni livello e nei processi, compresa la loro gestione. Un approccio che per Exsulting ed ESIndex®.  è nativo.

Un ruolo fondamentale, non più ostile

Il CFO ricopre un ruolo fortemente strategico e decisionale nell’impresa; per questo è necessario cambiare approccio se lo si vuole coinvolgere e convincere con la sostenibilità. Ovviamente era “il nemico” in una logica di pura aggiunta di costi per “far bella figura”. E meno male, verrebbe da dire.
Una volta passati dalla logica basata sui costi a quella basata su ricavi, sui risparmi e sulla neutralizzazione dei rischi, il CFO diventa automaticamente un alleato. Ma certo che per convincere una figura così intimamente connessa alla concretezza dei numeri, non bastano le chiacchiere.  L’idea di utilizzare la sostenibilità come strumento per la generazione di Valore va solidamente dimostrata e motivata.

Parola di CFO

Fatte queste premesse è stato molto interessante sentire il parere di un diretto interessato: Raffaele Ruella, CFO, Head of Corporate Services & Amministratore delegato di AFV Beltrame Group e grande sostenitore della sostenibilità integrata in azienda. È la prima volta che facciamo un’eccezione, incontrando un cliente ai SustainabiliTALKS©, ma siamo sicuri che ne varrà la pena, vista l’esperienza dell’ospite.


May 12, 202152:10
Imballaggi ed Economia Circolare: 5° Episodio dei SustainabiliTALKS©

Imballaggi ed Economia Circolare: 5° Episodio dei SustainabiliTALKS©

Il peso del packaging potrà frantumare le ambizioni dell’Unione Europea per uno sviluppo sostenibile e un’economia circolare? Il tema è da molto tempo uno dei più caldi nel dibattito sulla Sostenibilità.

Non solo rifiuti

Il problema non è solo quello della gestione della quantità enorme di rifiuti da imballo che accompagnano una gran parte dei prodotti oggi in circolazione.

C’è il tema della logistica, con l’aggravio dell’impronta dei trasporti. C’è lo spazio nei punti vendita. Ci sono gli imballi in materiali compositi/accoppiati, e così via.
Sono temi importanti, la responsabilità della cui soluzione compete a un’altrettanto complessa galassia di soggetti: istituzioni, imprese, cittadini…

Non solo problemi

D’altro canto gli imballi non rappresentano solo problemi. In molti casi possono rappresentare soluzioni: allo spreco alimentare, alla sicurezza contro i furti, alla protezione di merci delicate.

Parallelamente, come ogni problema complesso, anche quello degli imballi e della protezione dei prodotti può essere affrontato in molti modi diversi. Spesso la discussione è svolta in modo ideologico, da un lato motivata da legittime preoccupazioni ambientali e relative alla salute. Dall’altro da altrettanto legittimi interessi economici e occupazionali.

Ben diverso è l’approccio alla Sostenibilità di Exsulting e di ESIndex®

Ne abbiamo parlato il 28 Aprile LIVE su LinkedIn

Nello stile costruttivo e senza peli sulla lingua dei SustainabiliTALKS© il nostro CEO Federico Fioretto ha incontrato Elisabetta Bottazzoli, già Responsabile Area Green Economy e Sostenibilità del CONAI e ora advisor indipendente per aziende e istituzioni sui temi dell’ambiente e della sostenibilità.

Apr 28, 202153:47
Che fare con la Tassonomia? SustainabiliTALKS© 4° episodio, con Pietro Negri

Che fare con la Tassonomia? SustainabiliTALKS© 4° episodio, con Pietro Negri

Sono passati poco più di 3 anni da quando la Commissione Europea presentava il Piano d’Azione sulla finanza sostenibile.

Il piano contiene strategie e misure da adottare per rendere il sistema finanziario europeo coerente con gli impegni presi con la comunità internazionale. Si tratta di operare per prevenire, contrastare ed adattarsi al cambiamento climatico nonché agire per rimediare alle sempre più ampie disuguaglianze sociali.

La finanza sostenibile è stata scelta come strumento primario per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e giustizia sociale dell’UE, prevedendo l’orientamento dei flussi di capitale verso investimenti sostenibili.

Ma come si può identificare un’attività finanziaria sostenibile?

Una delle sfide della Finanza Sostenibile è proprio trovare una risposta a questa domanda.

Probabilmente è la sfida più importante, e solo alcune delle risposte sono arrivate nel marzo 2020, con la pubblicazione del report finale sulla tassonomia UE delle attività economiche sostenibili. Seguita a giugno 2020 dal regolamento UE relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili.  Nel report vengono individuati e classificati 70 settori economici principali ed i relativi criteri sulla base dei quali verificarne la sostenibilità.

Che fare con la tassonomia?

Quali soggetti dovranno applicarla? Sicuramente gli operatori finanziari sostenibili e responsabili e le aziende soggette all’obbligo di rendicontazione non finanziaria.

Ma in che modo dovranno utilizzarla? È sufficiente avere un dizionario condiviso sulla sostenibilità per salvare il pianeta?

Per cercare risposte a queste e altre domande, il nostro CEO Federico Fioretto ha ospitato Pietro Negri, già presidente del Forum per la finanza sostenibile e una delle voci più autorevoli in Italia sul tema. Ne è uscita una conversazione, nella parole di un'ascoltatrice, "FRIZZANTE".

Buon ascolto!

Apr 15, 202154:07
Verso una Finanza Sostenibile SustainabiliTALKS© 3° episodio

Verso una Finanza Sostenibile SustainabiliTALKS© 3° episodio

Verso una Finanza Sostenibile è il titolo del terzo episodio dei SustainabilliTALKS©. Il 10 Marzo u.s.  è stata la prima tappa del Sustainable Finance Disclosure Regulation (Sfdr). Si tratta del regolamento Ue sulla disclosure di sostenibilità, In quel giorno si prevedeva l’attuazione delle norme di primo livello, ossia quelle relative all’informativa sui rischi di sostenibilità dei diversi prodotti finanziari.

La corsa all’adeguamento del 10 Marzo

Abbiamo assistito a una corsa furiosa nella quale,le varie società d’investimento soggette alla regolamentazione hanno cercato di conformarsi al dettato normativo. Anche noi di Exsulting siamo stati chiamati  per fungere da Advisor per l’allineamento ai criteri ESG. In particolare riguardo ai portafogli d’investimento in aziende produttive.

Finanza sostenibile o un altro Greenwashing?

L’esperienza è stata variegata, con una forte tendenza al “Greenwashing”, ma con lodevoli eccezioni che fanno ben sperare su una reale svolta della finanza verso la sostenibilità.

Parliamone con l’esperta

Sul punto però abbiamo sentito il parere di una grande esperta del settore, Daniela Carosio, PhD.
Daniela è professore associato di CSR e Business Ethics presso la Bologna Business School nonché Senior Partner di Sustainable Value Investors e direttrice di SEV – Sustainable Equity Value Ltd. Quest’ultima è una società che promuove la cultura della sostenibilità tra aziende, organizzazioni  e investitori istituzionali.

Apr 01, 202151:02
Quale Economia Circolare? 2° episodio dei SustainabiliTALKS©

Quale Economia Circolare? 2° episodio dei SustainabiliTALKS©

Il CEO di Exsulting, Federico Fioretto, incontra Carlo Ghiglietti, CEO di Zeroenvironment, per una riflessione senza equivoci sul tema del momento: l'Economia Circolare. Affrontiamo alcune domande chiave:

Qual è la differenza tra Economia Circolare e Sostenibilità?

Una supera l'altra? Oppure sono obiettivi sinergici? Cosa mettere in priorità? Sono parole al vento oppure hanno un significato di strategia industriale?

E ancora: può una singola impresa dire di "fare Economia Circolare"?

E infine il DOMANDONE: Riciclo è Economia Circolare?

Nello stile che vogliamo dare ai SustainabiliTALKS©, una chiacchierata intima, svolta in pubblico, per mettere sul tavolo domande e riflessioni che aiutino ad andare al cuore dei problemi più scottanti della transizione alla Sostenibilità e all'Economia Circolare

Mar 17, 202151:01
SustainabiliTALKS© Episodio n. 1: Un futuro senza Plastica?

SustainabiliTALKS© Episodio n. 1: Un futuro senza Plastica?

Il CEO di Exsulting, Federico Fioretto, incontra Massimo Bergamini, CEO di SIRT, azienda del settore della plastica, per una riflessione senza pudori su un tema caldo della sostenibilità. Sarà possibile immaginare un futuro senza plastica? Èquesta la domanda giusta da posti? E quale "plastica"? E le plastiche bio-based?

Nello stile che vogliamo dare ai SustainabiliTALKS©, una chiacchierata intima, svolta in pubblico, per mettere sul tavolo domande e riflessioni che aiutino ad andare al cuore dei problemi più scottanti della transizione alla Sostenibilità e all'Economia Circolare

Mar 08, 202154:48