
True Crime Diaries, un podcast firmato LA CASE Books
By LA CASE Books

True Crime Diaries, un podcast firmato LA CASE BooksJul 18, 2023

Strage di Bologna, 2 agosto 1980
Sabato 2 agosto 1980 alle 10:25 del mattino la stazione ferroviaria di Bologna viene devastata dallo scoppio di una bomba. 85 persone e più di 200 feriti saranno il risultato del più grave attentato terroristico mai compiuto in Italia nel secondo dopoguerra. Una strage che ha ferito in maniera indelebile il Paese e che è diventata il simbolo della stagione degli anni di Piombo e delle cosiddette "stragi di stato". Diversamente da quanto è successo per altre stragi, per quella di Bologna abbiamo delle sentenze e dei colpevoli: per lo stato italiano sono stati Mambro, Fioravanti e Ciavardini gli esecutori materiali delle strage (anche se loro hanno sempre negato ogni responsabilità in merito). Ma come sempre in Italia le sentenze non hanno chiuso le polemiche e le indagini su uno dei momenti più bui della storia repubblicana. Pezzan e Brunoro provano a raccontare come la strage di Bologna abbia rappresentato uno spartiacque nella storia italiana e di come abbia segnato per sempre una generazione intera. Parlare di questa strage significa anche interrogarsi sul sistema carcerario italiano dato che Mambro e Fioravanti, condannati per la strage di Bologna e per un'altra sequenza lunghissima di omicidi, da tempo hanno scontato la pena e sono liberi cittadini.

La strage di Ustica, un muro di gomma impenetrabile
Alle 20:59 del 27 giugno 1980 il volo di linea IH870 della compagnia area Itavia esplodeva nel tratto di cielo compreso tra Ponza e Ustica. Nessun superstite per quello che ancora oggi resta uno dei grandi misteri della storia italiana del secondo dopo guerra. L'aereo era decollato da Bologna e sarebbe dovuto atterrare a Palermo.
A più di 40 anni da quei fatti drammatici Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro provano a interrogarsi su una vicenda oscura, una vicenda fatta di dolore, depistaggi, segreti di stato e muri di gomma impenetrabili. Per quale motivo il DC9 è esploso? Si è trattato di un'azione terroristica? È stato un incidente? Si è trattato di un'azione di guerra non dichiarata tra le forze della Nato e l'aviazione libica? Tutte ipotesi a cui nessuno finora è riuscito a rispondere con certezza.

Cosa sta succedendo in Francia: rivoluzione o sommossa?
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro commentano in questa nuova live di TRUE CRIME DIARIES la situazione francese. Cosa sta succedendo in Francia? È giusto parlare di tentativo di rivoluzione o sarebbe meglio parlare di una sommossa? Cercando di andare al di là dei luoghi comuni Pezzan e Brunoro provano a fare un'analisi diversa da quella proposta dalla stampa mainstream e dallo schema piatto della "banlieu in rivolta".

Mostro di Firenze e secondo livello, le teorie complottiste più in voga tra i mostrologi
Negli ultimi tempi stanno prendendo sempre più piede le teorie complottistiche sul caso dei delitti del Mostro di Firenze: secondo livello, massoneria, rosacroce, servizi segreti deviati, potenti coperture politiche, setta satanica... Forti delle parole scritte nero su bianco dai giudici nella sentenza di condanna a Vanni e Lotti, i cosiddetti "compagni di merende", parole in cui si motivava la condanna proprio con l'esistenza di un misterioso "secondo livello", i mostrologi si stanno scatenando in questa direzione.
Le indagini e i processi sul secondo livello però non hanno mai portato a nulla: assoluzioni definitive (come nel caso di Calamandrei), nulla di fatto totale (come nel caso di Narducci), fiumi di parole e teorie. Del resto gli uomini hanno sempre amato i complotti e le cospirazioni che, dopo gli anni della pandemia, sono riesplosi prepotentemente anche tra i mostrologi che, peraltro, da sempre sono una community molto sensibile a questa particolare visione del mondo.
Pezzan e Brunoro tornano ancora una volta a raccontare il caso del Mostro di Firenze immergendosi nelle teorie complottistiche più recenti della mostrologia, cercando anche di fare dei paragoni con le altre grandi teorie del complotto del True Crime italiano e internazionale, dal caso Moro all'omicidio di JFK passando per l'omicidio di Olof Palme.
TRUE CRIME DIARIES è un podcast di LA CASE Books.

Emanuela Orlandi: 22 giugno 1983 - 22 giugno 2023, 40 anni di bugie
Il 22 giugno di quarant’anni fa Emanuela Orlandi spariva nel nulla. È da quel maledetto 22 giugno 1968, infatti, che non si sa più nulla di Emanuela, nonostante le mille dichiarazioni fatte da personaggi di ogni tipo. Dichiarazione che nel corso degli anni sembrano sempre di più parte di una gigantesca campagna di disinformatia, messa in atto da chi non è dato sapere. 40 anni di bugie, silenzi e omissioni intollerabili, soprattutto se si considera che prima che Papa Wojtyla parlasse di "rapimento" durante l'angelus nessuno aveva minimamente pensato a uno scenario del genere. Cosa sapevano in Vaticano? Perché hanno utilizzato quelle parole? E, sopratutto, cosa sanno ancora oggi in Vaticano? Perché si continua a mantenere il segreto su una vicenda così dolorosa?
L'attenzione sul caso è ancora viva, grazie alla campagna portata avanti faticosamente da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che continua a chiedere una sola cosa, la verità.E proprio in occasione del 40esimo anniversario della sparizione di Emanuela Pietro Orlandi ha organizzato un sit-in dimostrativo in Vaticano: domenica 25 giugno 2023 alle 10.00 il sit in partirà da Largo Giovanni XXIII a Roma (tra Castel Sant'Angelo e via della Conciliazione). Da lì ci si recherà a San Pietro per l'Angelus.
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro, autori de "Il caso Orlandi", tornano ad affrontare uno dei casi più emblematici della cronaca nera italiana a 40 anni da quei fatti inquietanti.

È morto Silvio Berlusconi
È morto Silvio Berlusconi. Piaccia o non piaccia, Silvio Berlusconi è stato una figura centrale nell'Italia della cosiddetta "Seconda Repubblica". Amatissimo e odiatissimo, ha lasciato un segno indelebile nella società e nella cultura italiana. Pezzan e Brunoro provano a ripercorrere la vita di Berlusconi cercando di stare lontani dai luoghi comuni e dai facili populismi.

Polizia violenta, scandalo a Verona
Da Verona arriva un nuovo scandalo per le forze dell’ordine. Alcuni agenti sono indagati infatti per una serie di atti di violenza commessi nei confronti di detenuti indifesi, vere e proprie umiliazioni psichiche e corporali che fanno tornare alla mente, purtroppo, vecchi casi che hanno visto coinvolti uomini e donne delle forze dell’ordine in Italia e all'estero. E poi, di nuovo, una città come Verona, già al centro di una serie di fatti “neri” che hanno fatto discutere non poco. In questo nuovo episodio di TRUE CRIME DIARIES, il podcast di LA CASE Books, Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro provano a interrogarsi su come sia possibile che ancora oggi si verifichino episodi del genere, ma anche sulle motivazioni alla base di comportamenti così barbari e disumani.

Mostro di Firenze, mille teorie e nessuna verità
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro tornano ad affrontare il caso per eccellenza, quello dei delitti del Mostro di Firenze. Un caso che è diventato un mondo a parte per quanto riguarda il true crime italiano (e non solo). Un caso che continua ad essere di attualità e che, purtroppo, è ancora un caso aperto per quanto riguarda la verità giudiziaria: il duplice delitto del 1974 e i due duplici delitti del 1981, infatti, sono ancora privi di colpevoli. L'uscita del libro di Valerio Scrivo "Occhio Ragazzi: Historia del Mostro di Firenze con profilo geografico, temporale, vittimologico e tattico-strategico del più efferato serial killer italiano" (LA CASE Books, maggio 2023), diventa dunque l'occasione per ricordare le varie teorie sul caso, la verità storica e la verità giudiziaria di un mistero ancora molto fitto. Una puntata di TRUE CRIME DIARIES dunque che vuole fare il punto sulla galassia dei "mostrologi", ovvero gli esperti e gli appassionati che da anni tengono alta l'attenzione mediatica sul caso.

Bertrand Cantat, l'assassino più amato dalle francesi
Nel 2003 Bertrand Cantat, leader e fondatore dei Nord Désir massacra di botte la sua compagna, Marie Trintignant. Il cadavere di Trintignant viene rinvenuto con entrambi i nervi ottici staccati, il viso letteralmente massacrato, botte in tutto il corpo. La ragazza è rimasta agonizzate per 5 ore mentre Cantat la guardava morire senza chiamare i soccorsi. Cantat viene condannato a 8 anni di carcere, ma ne sconta 4. Quando esce di prigione i fan lo accolgono in festa. Torna a scrivere canzoni e a fare concerti come se niente fosse. Nel 2010 Krisztina Rady, la sua ex moglie con cui era tornato a vivere dopo la galera, si impicca. Aveva più volte tentato di denunciare le continue botte ricevute da Cantat ma nessuno fece niente. Vennero aperte delle indagini su Cantat che preso vennero archiviate con un non luogo a procedere. Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro ripercorrono la vita oscena di Cantat e si domandano come possano succedere cose del genere. Com'è possibile che intorno a una persona disgustosa come Cantat non ci sia disprezzo sociale? Perché questo piccolo uomo continua impunemente a essere idolatrato dai suoi fan e dalla stampa? Cantata è stato da poco eletto musicista più sexy del 2023, con buona pace dei cadaveri che si è lasciato dietro di sé, del me too, del femminismo e di tutte le parole vuote che sentiamo spesso ripetere ma che, in questo caso, nessuno ha il coraggio di pronunciare. Cantat continua a fare la vita di sempre, ospite di tanti salotti buoni che non perdono occasione di ripeterci quello che è giusto e quello che è sbagliato, quello che dobbiamo dire e quello che dobbiamo pensare.

Scandali Reali: dall'incidente di Lady Diana alla torbida vicenda che ha inguaiato il principe Andrew
Alla vigilia dell'incoronazione di Carlo III abbiamo voluto dedicare questa puntata di TRUE CRIME DIARIES agli scandali in cui è stata coinvolta la famiglia reale inglese. Due i casi che più di tutti hanno fatto discutere: la morte di Lady Diana a Parigi e lo scandalo Epstein in cui è stato coinvolto il principe Andrew, Duca di York, a cui sono state tolte le prerogative reali. Se nel caso di Lady D il mondo si è diviso in complottisti, convinti che la moglie di Carlo sia stata fatta fuori, e innocentisti, convinti che si sia trattato soltanto di uno sfortunato incidente, per quanto riguarda il caso di Andrew non ci sono molti dubbi. Il terzogenito e figlio prediletto della regina ha infatti raggiunto un accordo finanziario per mettere a tacere una vicenda che ha imbarazzato come non mai la Corte inglese, tanto che lo stesso Carlo III ha detto al fratello che intende rispettare la volontà materna e che i suoi privilegi reali non verranno mai ristabiliti.

Pietro Orlandi contro tutti
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha perso la pazienza. Non ne può più di mezze verità, bugie, rassicurazioni e toni paternalistici. Da quarant'anni ormai aspetta di conoscere la verità su quello che è successo a sua sorella e, invece, si sempre sentito raccontare bugie. E allora non ci sta più Pietro Orlandi, non vuole più recitare il ruolo di quello che aspetta in silenzio. Alza la voce: "Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due Monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case....". Finalmente Orlandi ha avuto il coraggio di dire quello che tanti hanno sempre pensato ma che in pochissimi hanno avuto il coraggio di dire: con la storiaccia di Emanuela Orlandi c'entrava anche Papa Wojtyla o, perlomeno, sapeva molto più di quanto ha detto. Pezzan e Brunoro, forti anche delle indagini sul caso fatte ai tempi dell'uscita del loro audiolibro "Il caso Orlandi" (LA CASE Books, 2010), tornano a raccontare gli infiniti sviluppi di uno dei casi di cronaca più inquietante della storia italiana. Un caso che, badate bene, non è un "mistero", ma un "segreto". Perché non ci sono dubbi a proposito: qualcuno conosce la verità ma ha deciso di non raccontarla...

Rosa e Olindo sono davvero colpevoli? È giusto riaprire il caso della strage di Erba?
Rosa Bazzi e Olindo Romano sono stati condannati all'ergastolo, con sentenza passata in giudicato, come responsabili materiali della strage di erba, il massacro che nel settembre del 2006 ha sconvolto l'Italia. Da sempre il pubblico italiano si divide in colpevolisti e innocentisti: i primi sono ovviamente d'accordo con le sentenze e parlano di caso chiuso, i secondi faticano a credere che una strage del genere possa essere stata commessa da "Rosa e Olindo". Il caso però è tornato d'attualità perché il sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser ha presentato un documento di 58 pagine per chiedere alla procura generale di Milano e all’avvocato generale di Corte d’Appello di chiedere la revisione del processo. Siamo di fronte ad una svolta? È presto per dirlo, ma di sicuro dopo una mossa del genere le polemiche intorno a una sentenza che fino a ieri sembrava intoccabile si sono riaperte. Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro tornano sul caso della strage di Erba ponendosi una sola domanda: Rosa e Olindo sono colpevoli o innocenti?

Lo Strangolatore di Boston
Il caso del cosiddetto Strangolatore di Boston è forse uno dei meno raccontati tra quelli dei serial killer del secolo scorso, per lo meno in Italia. Eppure si tratta di una storia pazzesca che, per lo meno ufficialmente, non è ancora chiusa. Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro raccontano con il loro caratteristico stile la vicenda di Alberto DeSalvo, l'uomo che confessò di essere lo Strangolatore di Boston e che aveva terrorizzato la città dal 1962 al 1964, uccidendo tredici donne senza essere mai individuato dalle forze dell'ordine. Anzi, nonostante diverse prove DeSalvo non venne creduto, tanto che si dovette aspettare la prova del DNA fatta nel 2013 per confermare quella confessione. Confessione che, nonostante tutto, è ancora messa in dubbio da chi non crede che lo Strangolatore fosse davvero DeSalvo.

Morti sospette e casi poco chiari: Jeffrey Epstein, David Rossi, Pietro Pacciani, Raul Gardini...
Cos'hanno in comune persone come Jeffrey Epstein, David Rossi, Pietro Pacciani, Raul Gardini, Michele Sindona, Giuseppe Pinelli o Enrico Fermi? Stiamo parlando di persone diversissime tra loro, che hanno vissuto e operato nei campi più disparati, in epoche diverse e in Paesi diversi. Eppure sono legati da un filo roso, rosso sangue: le loro morti sono a tutt'oggi molto sospette. Si è parlato di incidenti, di suicidi, di morti naturali... si è parlato talmente tanto che in alcuni casi sono arrivate anche delle sentenze (si veda i casi di Roberto Calvi e quello di Enrico Fermi), sentenze che hanno puntualmente confermato i tanti sospetti che per anni avevano alimentato polemiche.
Storie che a distanza di anni continuano a far discutere e su cui sembra davvero impossibile scrivere una volta per tutte la parola fine.

Oscar Pistorius e gli altri: cosa succede quando sul banco degli imputati c'è una star dello sport?
Cosa succede quando sul banco degli imputati c'è una star dello sport? Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro provano a rispondere a questo domanda alla vigilia dell'annuncio della decisione sulla libertà vigilata per Oscar Pistorius. Pistorius, stella dello sport paralimpico, è stato condannato a 13 anni per l'omicidio di Reeva Steenkamp, la sua scompagna. Una condanna insolitamente mite arrivata nel 2018 e ora, dopo appena 4 anni di reclusione, si parla già di libertà vigilata per l'atleta sudafricano che divenne un vero e proprio simbolo mondiale. Pistorius non è certo il primo sportivo coinvolto in una storia nera, basti pensare a Mike Tyson o a O.J. Simpson, o a tanti casi di denuncia per molestie sessuali che hanno coinvolto e coinvolgono tutt'ora sportivi di tutto il mondo. Ogni volta che un personaggio pubblico con una fanbase così vasta come uno sportivo sale sul banco degli imputati si ha la sgradevole sensazione che le cose non vadano come dovrebbero andare, che tutto il processo sia viziato da preconcetti e pregiudizi. Insomma, siamo sicuri che la giustizia sia uguale per tutti?

Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, verrà istituita una Commissione Parlamentare di Inchiesta sui due casi
A 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, l'Aula della Camera ha approvato all'unanimità, con 245 voti, l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sulla sparizione delle due ragazze. Ma qual è il significato e l'utilità di una commissione parlamentare d'inchiesta? C'è qualche speranza che questi due casi vengano finalmente risolti? Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro tornano su due misteri italiani che, a distanza di 40 anni, purtroppo sono ancora attuali.

TikTok ci spia? E gli altri social? Perché le istituzioni europee sono così preoccupate?
L'Unione Europe ha chiesto ai suoi dipendenti di disinstallare TikTok dai loro dispositivi. Il motivo è molto semplice: l'azienda cinese che controlla il social più famoso del mondo è a dir poco opaca per quanto riguarda la privacy e, di fatto, utilizzerebbe TikTok per spiare i suoi utenti. Se a questo aggiungete il filo rossissimo che lega tutte le aziende cinesi con il loro governo è facile intuire quali siano le preoccupazioni dei politici europei.
Ma è solo TikTok a spiarci? Oppure anche gli social e dispositivi che utilizziamo quotidianamente rubano informazioni preziose sulle nostre abitudini? E qual è il limite del consenso informato da parte degli utenti in questi casi?
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro affrontano in una live i mille problemi legati alla privacy e al sottile insinuarsi di dispositivi di controllo nella nostra quotidianità, senza posizioni ideologiche e cercando di capire quali saranno gli scenari che ci aspettano nei prossimi anni.

Le grandi evasioni
L’evasione dal carcere è uno dei grandi classici della letteratura, ma anche del cronaca nera e del giornalismo. In questo nuovo episodio di True Crime Diaries Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro lasciano da parte le suggestioni letterarie (dal Conte di Montecristo in giù) per concentrarsi su quelle evasioni che hanno segnato la storia della cronaca nera dal secondo dopo guerra a oggi.
Dalla mitica fuga dalla Caienna nella Guyana Francese di Henri "Papillon" Charrière, che divenne poi un romanzo e due film di grande successo, alla fuga da Alcatraz di Frank Morris e dei fratelli John e Clarence Anglin, avvenuta nella notte dell'11 giugno 1962 e raccontata anche in un classico del cinema (e che, ancora oggi, resta un mistero). E poi le grandi fughe degli anni 80 e 90: quelle di Renato Vallanzasca, Felice Maniero, Roberto Succo, Marco Furlan, Graziano Mesina... per non parlare poi dei grandi narcos che sono stati protagonisti di fughe a dir poco cinematografiche.

Lettere dal carcere, quando ci si innamora di serial killer e criminali
Cosa si scatena nella mente delle persone che si innamorano (e spesso sposano) serial killer e criminali in carcere? Cosa spinge un uomo o una donna intrattenere rapporti epistolari con criminali che si sono macchiati di crimini inauditi? E perché soprattutto leggiamo di donne che si innamorano di criminali condannati per crimini atroci proprio nei confronti delle donne? Gli esempi sono tantissimi: da Ali Agca a Gianfranco Stevanin, da Ted Bundy a Charles Manson, sono tantissimi i criminali che hanno fatto innamorare donne apparentemente normali. Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro sono partiti da queste domande per cercare di capire cosa si nasconde nella psiche umana, un tentativo di trovare una risposta a una serie di quesiti inquietanti soprattutto perché potrebbero riguardarci da vicino.
Nella puntata si fa riferimento a una giornalista italiana che ha intrattenuto un rapporto epistolare con Bobby Beausoleil, uno dei membri della Manson Family. Come specificato non si tratta affatto di una relazione sentimentale, ma di una giornalista che voleva entrare in contatto con un personaggio così controverso. La giornalista in questione è Viola Bonaldi e trovate tutti i dettagli di questa corrispondenza sul sito Salmuria.it (>> https://salmuria.it/corrispondenza-con-bobby-beausoleil/)

Palloni Sonda, Ufo, Palloni spia e oggetti volanti non identificati: cosa sta succedendo?
Disponibile anche su Spotify e sui nostri canali podcast la diretta fatta sul mistero degli oggetti volanti non identificati che stanno imperversando sui cieli degli Stati Uniti (e non solo). Di cosa si tratta? Sono davvero palloni sonda? O, come vengono chiamati da alcune testate americane, sono "spy balloons"? Oppure si tratta semplicemente di UFO, ovvero "oggetti volanti non identificati"? Insomma, è un gran casino, su questo non ci sono dubbi. Oltre al fatto che quando si parla di Pallone Sonda tutti gli appassionati di complotti, ma anche i semplici curiosi, non possono non pensare al celebre incidente di Roswell del luglio 1947 che aprì il vaso di Pandora dell'Area 51. Resta il fatto che in questi giorni stiamo assistendo a qualcosa di storico: per la prima i cittadini americani si sentono minacciati da una minaccia esterna sul loro territorio dato che gli attacchi dell'11 settembre vennero portati da aerei che erano partiti dal aeroporti americani e che erano stati dirottati. Ma di cosa parliamo, esattamente, quando parliamo di "palloni sonda"? Perché il Governo e l'esercito degli Stati Uniti sembrano così in difficoltà in questa situazione? Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro provano ad analizzare la situazione confrontandosi con la stampa internazionale e con tutto quello che è stato raccontato in questi anni sul caso di Roswell, a partire dal bestseller "Area 51: tutta la verità" firmato da Wiki Brigades e pubblicato da LA CASE Books.

Le nuove frontiere della censura e della libertà di espressione online
Partendo da un banale episodio di soft ban su Instagram a causa di un contenuto assolutamente legittimo (ma, si sa, all'algoritmo non si comanda...), Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro si interrogano sul difficile rapporto tra censura e libertà di espressione online. I social e i vari giganti del web infatti esercitano quotidianamente un controllo sui contenuti che vengono pubblicati sulle loro piattaforme. Ma quando questo controllo è legittimo e quando invece siamo di fronte a censura ingiustificata? Perché le big company del web e dei social, società che in Occidente si fanno portavoce di valori fondamentali come libertà di espressione, inclusione e antirazzismo, si dimenticano sistematicamente di questi valori quando si tratta di fare affari con Paesi che in cui la parola "democrazia" è priva di qualsiasi valore?
Un argomento spinoso che ovviamente è quasi impossibile circoscrivere, soprattutto quando ogni Paese ha una sua specifica legislazione in merito, legislazione che spesso va in aperto contrasto con quella di altri Paesi. Non c'è dubbio comunque che il controllo dei contenuti online, soprattutto nei social, è una delle sfide più complesse e politicamente rilevanti della nostra società. Concetti come libertà di espressione, contro-cultura, controllo delle idee e delle opinioni, ribellione nei confronti di regimi dittatoriali o contestazione delle cosiddette "verità di stato" sono sempre più al centro della discussione pubblica e, inevitabile, al centro delle nostre discussioni nei social. Censura o non censura...

Dove e come si nascondono i boss mafiosi? Cosa significa essere latitanti?
La cattura del boss Matteo Messina Denaro ha riacceso l'attenzione su un tema fondamentale quando si parla di organizzazioni criminali, ovvero la gestione della latitanza. Se negli anni '70 era relativamente più semplice sfuggire ai controlli delle forze dell'ordine, come emerge dai tanti memoriali di chi all'epoca in Italia scelse la lotta armata, al giorno d'oggi è sempre più complesso (per lo meno apparentemente) vivere in latitanza. Fino a qualche anno fa si pensava ai bunker inespugnabili in cui erano rinchiusi i vecchi capomafia, ma la cronaca di oggi ci presenta boss che vivono in appartamenti che sono decisamente comuni e poco "fortificati". Per non parlare dei vari "jefes" del narcotraffico colombiano o messicano, che vivono latitanze alla luce del sole protetti da veri e propri eserciti personali. Per non parlare dei boss che, come Felice Maniero o Matteo Messina Denaro, hanno da sempre continuato a vivere nelle loro zone d'origine grazie alla collusione della popolazione. In questo nuovo episodio della quarta stagione di TRUE CRIME DIARIES Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro analizzano questi temi, parlando anche di come spesso le catture dei boss siano influenzate da scelte strategiche criminali che vanno al di là del difficilissimo lavoro svolto dalle forze dell'ordine.

Michele Profeta, il serial killer di Padova
Nei primi mesi del 2001 Michele Profeta fredda a colpi di pistola Pierpaolo Lissandron e Walter Boscolo, rispettivamente tassista e agente immobiliare. Le azioni di Profeta scatenarono il panico in città ma, per fortuna, il killer viene catturato prima che riesca a colpire ancora. Una storia che Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro, entrambi padovani, raccontano attingendo ai loro personali ricordi nel tentativo di tratteggiare il profilo di un serial killer che ancora oggi è un vero e proprio mistero. Non ci sono dubbi sulla colpevolezza di profeta: i poliziotti trovano in casa sua una quantità enorme di prove, lui stesso confessa senza problemi. Quello che nessuno riesce a capire è perché Profeta abbia lasciato dietro di sé quella scia di morte: delirio di onnipotenza? Debiti di gioco? Follia? C'era un piano lucido oppure siamo di fronte alle azioni di un uomo in stato confusionale che aveva perduto il lume della ragione? Perché lasciare sui cadaveri delle vittime delle carte da gioco? Perché uccidere in maniera casuale persone con cui non aveva avuto nessun tipo di rapporto? Tante, troppe domande senza risposta in una storia nera che ci lascia con l'amaro in bocca, la storia di Michele Profeta, serial killer per caso.

Logistica Criminale: dai Narcos alla nuove frontiere del crimine contemporaneo
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro analizzano l'importanza della logistica nel mondo criminale. Un'analisi di un aspetto troppo spesso sottovalutato da chi si confronta con il crimine organizzato che, invece, ha fatto da sempre della logistica uno dei suoi punti di forza. Dai narcos messicani che riuscirono a estromettere dal mercato i colombiani proprio in virtù della loro posizione chiave in termini logistici, alla grande mafia americana che a partire dagli anni '20 sfruttò le posizioni strategiche di New York e Chicago per diventare potentissima. Il mondo criminale e quello legale spesso viaggiano su binari paralleli e analizzare la logistica criminale significa anche capire come molto spesso la malavita organizzata utilizzi schemi e sistemi tipici delle industrie perfettamente legali... e viceversa.

Omicidio Gambirasio, un caso chiuso che continua a far discutere
Il caso dell'omicidio della giovanissima Yara Gambirasio è a tutti gli effetti un caso chiuso. Il colpevole, Massimo Bossetti, sta scontando una sentenza definitiva arrivata dopo tre gradi di giudizio. Per lo stato italiano dunque non c'è nessun dubbio: Bossetti è l'assassinio di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate ritrovata cadavere nel gennaio del 2011. Perché allora il caso è da poco tornato sui giornali? Il motivo è presto detto: la difesa di Bossetti ha chiamato in causa Letizia Ruggeri, Pubblico Ministero che nel 2014 risolse il caso. Ruggeri al momento risulta indagata per depistaggio in merito alla presunta non corretta conservazione dei 54 campioni di DNA rinvenuti sul corpo di Gambirasio, così come ha stabilito il Gip di Venezia Alberto Scaramuzza che ha ordinato la trasmissione degli atti al pm della procura veneta perché proceda all’iscrizione nell’apposito registro. Secondo il Gip, comunque, si tratterebbe semplicemente di un atto dovuto. Claudio Salvagni e Paolo Camporini, i legali di Bossetti, hanno infatti presentato una denuncia per frode processuale e depistaggio alla procura di Venezia. Il punto principale contestato è lo stato di conservazione dei 54 campioni di DNA residui trasferiti, dopo i tre gradi di giudizio, dal San Raffaele di Milano all’ufficio corpi di reato a Bergamo.
Il problema di tutta questa vicenda è che i giudici non hanno mai permesso alla difesa di effettuare le contro-analisi sui reperti di DNA trovati sul cadavere di Gambirasio, contro-analisi che ormai non possono più essere effettuate.

Idaho Murders, il massacro che ha sconvolto l'America
La prima puntata del 2023 di TRUE CRIME DIARIES, è anche la prima puntata della IV stagione del podcast di Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro. In questo primo episodio dell'anno Pezzan e Brunoro si confrontano con un caso che ha letteralmente sconvolto gli Stati Uniti e che, per ora, non sta trovando molto spazio nei media italiani.
La notte del 13 novembre 2022 la cittadina di Moscow, Idaho, è stata sconvolta da un crimine di una violenza mai vista. La piccola comunità di Moscow ruota attorno al campus universitario (20mila abitanti di cui 11mila studenti) non era certo abituata a crimini del genere. Ad essere uccisi nel sono tre studentesse e uno studente che vivevano nella stessa abitazione all'interno del campus. La polizia è stata colta completamente di sorpresa, sconvolta anche dalla reazione che quest'orrendo delitto ha scatenato in tutti gli Stati Uniti. Ai primi di gennaio il colpo di scena: le forze dell'ordine hanno arrestato un 28enne che, stando a una prima ricostruzione dei fatti, avrebbe ucciso Kaylee Goncalves, Madison Mogen, Xana Kernodle e Ethan Chapin per una sorta di "esperimento". Bryan Cristopher Kohberger, questo il nome del presunto colpevole, è uno studente di criminologia e stava partecipando a un progetto di ricerca per "capire come le emozioni e i tratti psicologici influenzano le decisioni quando si commette un crimine". Kohberger avrebbe commesso la strage per capire quali pensieri e sensazioni si provano mentre si commette un reato.
Una motivazione agghiacciante che, ancora una volta, ci fa rabbrividire pensando a quali baratri può arrivare la mente umana...

Al Capone, il re dei Gangster. La vera storia di Scarface
Chi è stato davvero Al Capone? Gangster, mafioso, assassino, ma anche il filantropo, personaggio eccentrico e alla moda, benefattore dei poveri, uomo generoso che dava una possibilità a chi veniva dalla strada. Non è facile cercare di inquadrare una personalità complessa come quella di Al Capone, soprattutto dopo che la sua figura è stata mitizzata negli anni da film e libri che hanno trattato l’argomento con una certa disinvoltura, per così dire. È indubbio che la parabola criminale di Al Capone sia stata inarrestabile e per molti aspetti unica nel mondo dei gangster, al punto tale che a distanza di quasi 100 anni il suo nome è ancora sinonimo di malavita, belle donne, gioco d’azzardo e alcool per milioni di persone. Solo i boss mafiosi dei film come Don Corleone sono entrati nell’immaginario collettivo con la stessa prepotenza, ma stiamo parlando di personaggi creati per solleticare la fantasia del pubblico. Al Capone invece è stato un uomo in carne ed ossa, un uomo che riuscì a creare il più grande impero criminale della sua epoca.
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro, partendo dall'analisi del libro "Al Capone, il re dei gangster" di Steven Rubinstein e Isaac Berkowitz (LA CASE Books 2021), tracciano un profilo memorabile d Alfonso Capone, il celebre Scarface.

È giusto che lo Stato dialoghi con i Serial Killer e i criminali più incalliti?
Ted Bundy, probabilmente il più famigerato serial killer americano, riuscì a resistere per ben 9 anni nel braccio della morte prima di essere giustiziato. Come fece? Semplice, adottò la strategia definita "bodies for time", ovvero rivelò alla polizia i luoghi in cui si trovavano i resti delle sue vittime un po' alla volta, cercando quindi di ritardare il più possibile la sua condanna a morte. Alla fine però anche i parenti delle presunte vittime di Bundy, presunte perché non c'erano prove che potessero incastrare il serial killer né corpi su cui fare indagini, decisero che non avrebbero più accettato quella strategia ricattatoria. E così Ted Bundy finì sulla sedia elettrica. Partendo da questo caso celebre Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro si domandano fino a che punto sia lecito per lo stato dialogare con serial killer o criminali incalliti come Bundy, confrontando poi il sistema giudiziario italiano con quello americano. Due sistemi profondamente diversi tanto da concepire in maniera profondamente diversa lo scopo della pena carceraria. Ecco allora che ci si interroga sul caso dei membri della Family, incarcerati da più di 50 anni e destinati probabilmente a morire in carcere, confrontandoli con i casi dei brigatisti e dei terroristi italiani che, invece, hanno potuto usufruire dei vari sconti di pena previsti dalla legge. E, ancora, il caso di Gianfranco Stevanin, il serial killer veneto che da anni chiede di poter usufruire dei benifici di legge che gli permetterebbero di vivere in regime di semilibertà, oppure il caso di Angelo Izzo che, una volta uscito dal carcere, si macchio di un terribile duplice delitto. Un tema scomodo che ci mette di fronte a due modi opposti di concepire il rapporto tra Stato e cittadini.

Felice Maniero e la Mala del Brenta, la storia infinita
Felice Maniero è stato arrestato, la Mala del Brenta è morta con lui. Anzi no, ora c'è la "nuova Mala del Brenta". E poi i transfughi della Mala del Brenta... anzi adesso c'è "la Mala del Tronchetto". Possibile che non si riesca mai a scrivere la parola fine su questa brutta storia criminale? A distanza di anni continuano a saltar fuori tanti, troppi ex della vecchia Mala guidata da Felice Maniero. Eppure il vecchio boss, attualmente in carcere per scontare una condanna minore (su cui ci sarebbe moltissimo da dire...), continua a guardare tutti con il suo tradizionale sorriso stampato in faccia. E proprio lui, Faccia d'Angelo, resta il padre padrone anche di questa nuova generazione di criminali che utilizza il nome della Mala del Brenta come un vero e proprio brand criminale. Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro, autori di "Felice Maniero e la Mala del Brenta" (disponibile in formato cartaceo, ebook e audiolibro), provano a fare il punto sull'ennesima gemmazione criminale della banda che ha terrorizzato il Veneto (e non solo) fino alla metà degli anni '90, evidenziando i punti grigi e le tante contraddizioni di una nuova generazione di banditi incapaci di tagliare il cordone ombelicale con il loro presunto padre putativo.

Charles Manson, l'uomo che ha trasformato in un incubo il sogno americano
Charles Manson è stato l'uomo che ha trasformato in un incubo il sogno americano. Insieme ai membri della sua "Family" Manson è stato ispiratore e in parte protagonista di alcuni dei crimini più efferati della storia americana, come il massacro di Cielo Drive, in cui l'attrice Sharon Tate (all'epoca incinta) venne trucidata con più di 160 coltellate, o gli omicidi LaBianca. In questo nuovo episodio di TRUE CRIME DIARIES Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro ripercorrono quelle drammatiche vicende cercando anche di capire, ad esempio, perché in Europa la parabola di terrore lasciata da Manson è stata compresa soltanto parzialmente. Frutto di un lungo lavoro di indagine sui luoghi in cui la tragica vicenda di Charles Manson e della family, questa puntata di TRUE CRIME DIARIES vuole essere un tentativo di decifrare Charles Manson. Anche dopo la sua morte, avvenuta nel novembre del 2017, Manson infatti sembra una sfinge indecifrabile. Di sicuro sappiamo solo che la sua storia continua a rendere inquieti i sogni degli americani, soggiogati da quell'orrore inspiegabile nato dalle ceneri della Summer of Love.

Verona città dal "cuore nero": realtà o leggenda metropolitana?
Verona è senza dubbio una delle città più belle e colte d'Italia, eppure da decenni è ammantata da una coltre "nera" che sembra avvolgerla. I recenti fatti di cronaca ci parlano di una serie di veri e propri attacchi da parte di un gruppo di estremisti legati a Casa Pound e alla tifoseria dell'Hellas Verona (13 i fermati, tra cui anche dei minorenni), contro cittadini marocchini in festa per la vittoria della loro squadra ai mondiali. Tutto questo nei giorni successivi alle scene di devastazione che tutti abbiamo visto a Bruxelles dopo la vittoria del Marocco sul Belgio, violenze compiute da cittadini della comunità marocchina che hanno messo a ferro e fuoco la città. Queste notizie sono lo spunto per riflettere su quello che molti hanno chiamato il cuore nero di Verona. Da più parti, infatti, la città di Giulietta e Romeo viene dipinta come il laboratorio politico dell'ultradestra italiana, e la stessa storia della città scaligera conferma i parte questa narrazione: il celebre processo di Verona del gennaio '44 con cui vennero regolati i conti con i gerarchi che avevano deposto Mussolini, le stragi del gruppo Ludwig, gli episodi di razzismo e violenza di cui si è macchiata negli anni la tifoseria dell'Hellas Verona (probabilmente la tifoseria più politicizzata d'Italia), l'estremismo conservatore del cristianesimo più radicale e tradizionalista. Pezzan e Brunoro partono da questi spunti per provare a riflettere su una città che probabilmente non ha ancora fatto i conti con il suo lato oscuro.

Francesca Alinovi, caso risolto o macroscopico errore giudiziario?
Nel giugno 1983 Francesca Alinovi, giovane professoressa del DAMS di Bologna, viene ritrovata cadavere nel suo appartamento. Quello che all'inizio sembra un banale caso di omicidio ben presto diventa qualcosa di più. Il caso della “Musa" del DAMS, come veniva chiamata Alinovi, nel corso degli anni infatti ha smesso di essere considerato un semplice delitto e ha assunto una forte valenza simbolica. È diventato lo spartiacque che ha segnato il brusco risveglio alla cruda realtà per una generazione. Al di là della soluzione giudiziaria del delitto in sé non si può non evidenziare come la facoltà del DAMS di Bologna rappresentasse in quegli anni un mondo libero e libertario, mal visto dal corpo accademico istituzionale e dai ceti più conservatori della popolazione. C’è stato chi ha approfittato di questo delitto per criminalizzare un’intera categoria, e chi l’ha utilizzato per trasformare Francesca Alinovi in un’icona in cui, molto probabilmente, lei non si sarebbe mai riconosciuta. Alinovi era senza dubbio una donna eccezionale, anticonformista e, come si usa dire oggi, avantissimo rispetto ai tempi. Una donna che troppi ricordano per il modo atroce in cui morì e non per il modo eccezionale in cui visse.

Perché quello di Zodiac è il caso del serial killer da manuale (e perché c'è bisogno di una piattaforma open source per il caso dei delitti del Mostro di Firenze)
Zodiac, il misterioso serial killer dello zodiaco, nel corso degli anni è diventato il simbolo dell'anima nera degli Stati Uniti: a partire dall'estate del '68 questo assassino senza nome ha ucciso uomini e donne nell'area di San Francisco, rivendicando poi le sue azioni con una serie di lettere crittografate spedite alla stampa. Omicidio dopo omicidio, lettera dopo lettera, Zodiac ha sfidato la polizia e il mondo intero con i suoi misteriosi enigmi a tutt'oggi indecifrati e, soprattutto, lasciando dietro di sé una terribile scia di sangue e paura. Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro spiegano perché quello di Zodiac è il caso del serial killer da manuale, e provano a lanciare una provocazione a tutta la comunità italiana dei mostrologi: perché, proprio come è stato fatto con Zodiac, non utilizzare una piattaforma open source per condividere indizi, testimonianze e teorie? Perché non provare a mettere tutto a disposizione di tutti per provare davvero a risolvere il caso?

I misteri dell’Area 51, tra segreti, bufale e curiosità
Cosa si nasconde nella base militare di massima segretezza denominata Area51? Cos'è successo a Roswell nel luglio del 1947? Quali test vengono condotti nel bel mezzo di uno dei deserti più aridi del mondo? Perché nell'Area 51 vengono investiti centinaia di miliardi di dollari per progetti militari top secret? Chi dirige davvero questa base militare e, soprattutto, da dove provengono queste tecnologie? Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro provano a fare il punto su uno dei miti del complottismo moderno tra segreti militari, misteri, bufale e curiosità, nel tentativo di capire davvero cosa c'è dentro alla base segreta più famosa del mondo.

Serial Killer Cinematic Universe: dopo l'annuncio di Netflix scoppiano le polemiche
Dopo il successo planetario della serie DAHMER Netflix ha annunciato un vero e proprio "Serial Killer Cinematic Universe". Si riapre dunque la discussione pubblica sull'opportunità di trasformare il true crime in un genere di intrattenimento, in narrativa, in puro spettacolo. Una polemica che è sempre più attuale visto il successo che i grandi fatti di cronaca nera, dal caso di Jack lo Squartatore a quello dei delitti del Mostro di Firenze, trovano nei media di tutto il mondo. Si preparano dunque nuove serie tv, a partire dalla tanto chiacchierata serie sui delitti del Mostro di Firenze tratta dal romanzo Dolci colline di sangue di Douglas Preston e Mario Spezi, di cui si parla ormai da più di dieci anni. Prima doveva essere un film con Tom Cruise, poi con George Clooney. Le ultime indiscrezioni parlavano di una serie tv con Antonio Banderas.
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro analizzano lo scenario attuale dominato dai canali streaming (Netflix, Prime Video, Disney+, ecc), confrontandolo con i programmi storici della Tv italiana (da Telefono Giallo a Chi l'ha visto?), ma anche con le fiction che negli anni passati sono state dedicate ai grandi casi di cronaca nera italiana (dal delitto di via Poma ai delitti del Mostro di Firenze).

Il True Crime tra serie tv internazionali, nuove tendenze mediatiche e immaginari verticali
Netflix ha annunciato che DAHMER è stata una delle serie più viste di sempre sul canale streaming americano, con ben 496 milioni di ore di streaming nel primo mese. Ma questi numeri si traducono in una media di 5 milioni di spettatori a puntata. Tanti? Senza dubbio, ma l'ultima puntata di Don Matteo ha fatto circa. 6 milioni e 400 mila spettatori (e solo in Italia!).
Partendo da questa provocazione Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro riflettono sui numeri e sugli immaginari creati dalla serialità televisiva moderna, tutta imperniata sullo streaming, e anche sulle nuove tendenze del true crime televisivo (ci aspetta l'era dei cannibali?). Una puntata diversa dal solito che analizza principalmente gli aspetti mediatici e culturali del true crime, diventato oggi vero e proprio fenomeno di culto nonostante gli algoritmi (o forse proprio grazie agli algoritmi?).

Emanuela Orlandi tra segreti, misteri, disinformazione e "disinformatia"
A tutt'oggi sono poche le certezze sul caso Orlandi, la ragazzina di 15 anni scomparsa nel nulla il 22 giugno 1983. Forse la sola certezza è che di lei non si è saputo più niente di concreto. In questa brutta storia entrano a più riprese e a vario titolo bande criminali, terroristi internazionali, il Vaticano e, forse, addirittura servizi segreti di diversi paesi. Ci sono insomma tutti gli elementi di un thriller cinematografico. Ma questa non è fiction e sullo sfondo resta sempre e solo lei, Emanuela, una ragazzina di 15 anni scomparsa nel nulla il 22 giugno 1983 nel bel mezzo di un'estate romana. Sono passati quasi quarant'anni dalla scomparsa di Emanuela, eppure continuiamo a parlare di lei. L'aspetto paradossale di tutta questa vicenda è che gli unici che continuano a restare zitti sono quelli che conoscono la verità sul caso. Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro si muovono tra misteri, segreti, disinformazione più o meno inconsapevole e vera e propria "disinformatia", cercando soprattutto di capire per quale motivo si continua a tenere nascosta la verità.

Unabomber, il terrore senza volto
Il caso di Unabomber è uno dei cold case più inquietanti della storia criminale italiana. Ovviamente non stiamo parlando di Theodore Kaczynski, il serial killer statunitense per cui venne coniato il nickname Unabomber (university and airline bomber), ma del suo omonimo italiano. Un criminale senza volto che seminò il panico in Veneto in Friuli Venezia Giulia tra gli anni '90 e i primi anni 2000 con una serie di azioni a dir poco inquietanti. Un incubo che mischia agghiaccianti azioni criminali, clamorosi errori investigativi e, per alcuni, anche sinistri messaggi in codice. Il folle dinamitardo soprannominato Unabomber infatti ha seminato il panico tra Veneto e Friuli Venezia Giulia per anni senza lasciare tracce: mai una rivendicazione, mai un passo falso. Una vicenda che per ora sembra conclusa dopo il folle processo a Elvo Zornitta, incolpevole ingegnere di Azzano Decimo (Pordenone) che venne accusato ingiustamente di essere il misterioso bombarolo. Tutti erano certi della sua colpevolezza, finché non venne dimostrato che la prova principe che avrebbe dovuto incastrare Zornitta era stata creata ad arte dal perito Ezio Zernar. Una vicenda paradossale e kafkiana, ancora di più perché il povero Zornitta a distanza di anni non ha ancora ottenuto il risarcimento che gli spetta.

I Mostri di Firenze e il patto segreto, il nuovo libro di Michele Giuttari
Terza puntata della terza stagione di TRUE CRIME DIARIES, il podcast di Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro firmato LA CASE Books. Una nuova puntata che segna anche l'esordio del podcast nel formato video, disponibile ovviamente su tutte le piattaforme social. Pezzan e Brunoro fanno partono dal nuovo libro di Michele Giuttari, "I mostri di Firenze e il patto segreto" (Morlacchi Editore, 2022) per affrontare uno dei punti più discussi della mostrologia moderna, ovvero se sia corretto parlare di serial killer unico o se, come dicono le sentenze, a compiere i delitti attribuiti al Mostro siano stati in realtà i compagni di merende. Buon ascolto e... buona visione!

Delitto di via Poma: la soluzione del caso è vicina? Ospite: Igor Patruno
TRUE CRIME DIARIES torna ad occuparsi di uno dei casi più celebri e complessi degli ultimi trent'anni, il delitto di via Poma. Il brutale omicidio di Simonetta Cesaroni è un giallo terribile che nel corso degli anni è diventato il cold case per eccellenza della storia criminale italiana. Oggi, forse, dopo trent'anni di indagini siamo vicini a una svolta.
Brunoro e Pezzan dialogano ancora una volta con Igor Patruno, giornalista e scrittore, autore de "Il delitto di via Poma trent'anni dopo", uno dei massimi conoscitori in Italia di questa questa vicenda che nel corso degli anni ha assunto tratti paradossali.
Nell'estate del 2022 la Commissione Parlamentare Antimafia, che ha studiato a lungo il caso, ha prodotto un documento ufficiale. Anche la procura di Roma ha aperto un nuovo fascicolo a carico di ignoti. Questa puntata di TRUE CRIME DIARIES dedicata al delitto di via Poma parte dalla relazione della Commissione Parlamentare Antimafia (relazione che Patruno, Brunoro e Pezzan hanno potuto leggere in anteprima), per provare a capire quali sono le novità più significative nelle indagini. Dallo studio della relazione emergono infatti connivenze pericolose, trame nere, sospetti pesanti come macigni e comportamenti che eufemisticamente potremmo definire "poco ortodossi".
In uno scenario da film giallo la domanda finale resta sempre la stessa: riusciremo a sbrogliare questa putrida matassa una volta per tutte? Riusciremo a dare un nome all'assassino di Simonetta Cesaroni?

Jeffrey Dahmer, il cannibale di Milwaukee: da fenomeno di culto a incubo mainstream
La serie Netflix "Dahmer - Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer" di Ryan Murphy e Ian Brennan con Evan Peters ha fatto esplodere il fenomeno Dahmer. Di colpo il caso del serial killer di Milwaukee, che fino a poco tempo fa era relativamente poco conosciuto ed era uno dei tanti fenomeni di culto, è diventato invece un vero e proprio incubo mainstream. La serie, infatti, è balzata subito in testa alla classifica di Netflix delle serie più viste al mondo (soltanto Stranger Things ha ottenuto più visualizzazioni) e ha fatto esplodere una vera e propria "Dahmer mania".
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro, autori del libro Jeffrey Dahmer, il cannibale di Milwaukee (disponibile anche in formato eBook e audiolibro), in questa puntata che inaugura la terza stagione di TRUE CRIME DIARIES cercano di analizzare gli aspetti meno noti di questa vicenda: la polemica sui mancati risarcimenti alle vittime del killer; la figura tragica del padre di Dahmer, che rimase accanto al figlio fino alla sua drammatica fine; fino all'aspetto legato al fascino morboso del cannibalismo, che a tutt'oggi resta il tabu per eccellenza per la maggior parte delle civiltà umane.

Speciale Mostro di Firenze: intervista a Luca Mirri (aka Luca Scuffio)
Ultimo appuntamento con lo speciale dedicato al Mostro di Firenze, in preparazione al Convegno Nazionale sui delitti del Mostro di Firenze che si terrà sabato 16 luglio a Vernio (Prato) presso l'agriturismo Le Bandite. Ricordiamo che il convegno inizierà alle 15:30 e vedrà gli interventi di Francesco Ciurleo, Luca Mirri (aka Luca Scuffio), Valerio Scrivo, Giulia Totaro e Francis Trinipet. A seguire cena (info e prenotazioni: 338 198 06 88). L'ospite di questa settimana è Luca Mirri, meglio conosciuto nella community dei mostrologi con il nickname di "Luca Scuffio".
LUCA MIRRI
L’Ing. Mirri vive a Prato. Grande esperto del caso del Mostro di Firenze, oltre a aver già partecipato in veste di relatore a diverse edizioni del convegno, è spesso ospite di trasmissioni e podcast dedicati al caso del serial killer che insanguinò le campagne fiorentine. Nel corso degli anni si è distinto per un approccio scientifico e analitico al caso.
Il Convegno Nazionale sul caso del Mostro di Firenze di sabato 16 luglio a Vernio (Prato) è organizzato da Angelo Marotta in collaborazione con LA CASE Books.

Speciale Mostro di Firenze: intervista a Angelo Marotta
Continua lo speciale dedicato al Mostro di Firenze, in preparazione al Convegno Nazionale sui delitti del Mostro di Firenze che si terrà sabato 16 luglio a Vernio (Prato) presso l'agriturismo Le Bandite. Ricordiamo che il convegno inizierà alle 15:30 e vedrà gli interventi di Francesco Ciurleo, Luca Mirri (aka Luca Scuffio), Valerio Scrivo, Giulia Totaro e Francis Trinipet. A seguire cena (info e prenotazioni: 338 198 06 88).
L'ospite di questa settimana è Angelo Marotta, storico ideatore del convegno che da anni porta avanti questa realtà che è un punto di riferimento per la community degli italiani appassionati al caso del Mostro di Firenze. Nelle prossima puntata di TRUE CRIME DIARIES verrà invece intervistato Luca Mirri.
ANGELO MAROTTA
Nome di riferimento nella community italiana dei cosiddetti "mostrologi", Marotta è podcaster e divulgatore legato al mondo del True Crime. Tra i protagonisti del programma radiofonico "Occhi nella notte", è attivo soprattutto con il suo canale YouTube. È l'ideatore e primo promotore del Convegno sul caso del Mostro di Firenze.
Il Convegno Nazionale sul caso del Mostro di Firenze di sabato 16 luglio a Vernio (Prato) è organizzato da Angelo Marotta in collaborazione con LA CASE Books.

Speciale Mostro di Firenze: intervista a Valerio Scrivo
Continua lo speciale dedicato al Mostro di Firenze, in preparazione al Convegno Nazionale sui delitti del Mostro di Firenze che si terrà sabato 16 luglio a Vernio (Prato) presso l'agriturismo Le Bandite. L'ospite della puntata di oggi è Valerio Scrivo. Ricordiamo che il convegno inizierà alle 15:30 e vedrà gli interventi di Francesco Ciurleo, Luca Skuffio, Valerio Scrivo, Giulia Totaro e Francis Trinipet. A seguire cena (Per la cena la prenotazione è obbligatoria. Info e prenotazioni via whatsapp: 338 198 06 88).
Nelle prossime puntate di TRUE CRIME DIARIES Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro intervisteranno tutti i relatori del convegno, oltre naturalmente ad Angelo Marotta.
VALERIO SCRIVO
Il Dott. Valerio Scrivo, conduce il programma “La notte del Mistero” su Radio Florence International, dedicato ai principali casi italiani e internazionali di cronaca nera. È l’autore del libro "8 duplici omicidi" (Edizioni Ponte Sisto, 2022).
Il Convegno Nazionale sul caso del Mostro di Firenze di sabato 16 luglio a Vernio (Prato) è organizzato da Angelo Marotta in collaborazione con LA CASE Books.

Speciale Mostro di Firenze: intervista a Giulia Totaro
Nuova puntata dedicata ai delitti del Mostro di Firenze, in preparazione al Convegno Nazionale sul caso del Mostro che si terrà sabato 16 luglio a Vernio (Prato) presso l'agriturismo Le Bandite. Ricordiamo che il convegno inizierà alle 15:30 e vedrà gli interventi di Francesco Ciurleo, Luca Skuffio, Valerio Scrivo, Giulia Totaro e Francis Trinipet. A seguire cena (info e prenotazioni: 338 198 06 88).
L'ospite di questa settimana è la Dott.ssa Giulia Totaro che al convegno traccerà un bilancio su tutte le teorie legate ai delitti del Mostro evidenziandone i limiti e i punti deboli. Nelle prossime puntate di TRUE CRIME DIARIES Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro intervisteranno tutti i relatori del convegno, oltre ad Angelo Marotta.
GIULIA TOTARO
La Dott.ssa Giulia Totaro, docente e tutor, è una delle massime esperte italiane sul caso dei delitti del Mostro di Firenze. Ha già partecipato come relatrice alle precedenti edizioni del convegno organizzate da Angelo Marotta.
Il Convegno Nazionale sul caso del Mostro di Firenze di sabato 16 luglio a Vernio (Prato) è organizzato da Angelo Marotta in collaborazione con LA CASE Books.

Speciale Mostro di Firenze: intervista a Francis Trinipet
Con l'intervista a Francis Trinipet, uno dei nomi di riferimento della comunità dei "mostrologi" italiani, continua lo speciale dedicato al Mostro di Firenze, in preparazione al Convegno Nazionale sui delitti del Mostro di Firenze che si terrà sabato 16 luglio a Vernio (Prato) presso l'agriturismo Le Bandite. Ricordiamo che il convegno inizierà alle 15:30 e vedrà gli interventi di Francesco Ciurleo, Luca Skuffio, Valerio Scrivo, Giulia Totaro e Francis Trinipet. A seguire cena (info e prenotazioni: 338 198 06 88).
Nelle prossime puntate di TRUE CRIME DIARIES Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro intervisteranno tutti i relatori del convegno, oltre naturalmente ad Angelo Marotta.
FRANCIS TRINIPET
Francis Trinipet è nato a Firenze nel 1975. Bocciato al liceo, è pigionante presso una colonia felina. Non ha veri amici bensì un lavoro fisso. Sia pure part-time: questo gli consente anzi di dedicarsi a tempo perso allo studio della più tragica vicenda che ha colpito la sua città. Nel 2022 ha pubblicato con LA CASE Books l'audiolibro "UN ANNO SENZA IL MOSTRO" (lettura di Antonino Barbetta) disponibile in digital download su Apple Libri e in streaming su Audible.
Il Convegno Nazionale sul caso del Mostro di Firenze di sabato 16 luglio a Vernio (Prato) è organizzato da Angelo Marotta in collaborazione con LA CASE Books.

Speciale Mostro di Firenze: intervista a Francesco Ciurleo
Con l'intervista al criminologo Francesco Ciurleo inizia lo speciale dedicato al Mostro di Firenze, in preparazione al Convegno Nazionale sui delitti del Mostro di Firenze che si terrà sabato 16 luglio a Vernio (Prato) presso l'agriturismo Le Bandite. Ricordiamo che il convegno inizierà alle 15:30 e vedrà gli interventi di Francesco Ciurleo, Luca Skuffio, Valerio Scrivo, Giulia Totaro e Francis Trinipet. A seguire cena (info e prenotazioni: 338 198 06 88).
Nelle prossime puntate di TRUE CRIME DIARIES Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro intervisteranno tutti i relatori del convegno, oltre naturalmente ad Angelo Marotta.
FRANCESCO CIURLEO
Francesco Ciurleo è consulente socio-criminologico, investigativo e per la sicurezza. Studia da anni il caso del Mostro di Firenze, facendo da relatore a convegni e partecipando a varie trasmissioni sull’argomento. Nel 2019 ha pubblicato il romanzo Sherlock Holmes e il Mostro di Firenze, dove immagina il famoso investigatore alle prese con l’indagine sul serial killer italiano.
Il Convegno Nazionale sul caso del Mostro di Firenze di sabato 16 luglio a Vernio (Prato) è organizzato da Angelo Marotta in collaborazione con LA CASE Books.

True Crime e Storia: i diversi modi di raccontare la cronaca nera nell'antichità. Ospite: Marco Ferrandi
Quella che noi oggi chiamiamo Cronaca Nera, o True Crime, ha radici molto più lontane di quanto si possa credere. Fin dall'antichità, infatti, le azioni criminali hanno destato l'interesse e l'attenzione della popolazione, anche se gli uomini del passato avevano una concezione molto diversa dalla nostra del concetto di "crimine". Per gli antichi la violenza era parte integrante della vita quotidiana e di conseguenza gesti che oggi destano grande scalpore nelle epoche passate spesso passavano quasi inosservati.
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro, insieme al Prof. Marco Ferrandi, compiono un viaggio attraverso i secoli per capire i diversi modi in cui veniva raccontata la cronaca nera, dall'antichità fino ai giorni nostri.
Marco Ferrandi, archeologo orientalista, è specializzato in protostoria e storia antica dell’Asia centrale e meridionale. Ha partecipato a più riprese alla Missione Archeologica Italiana in Afghanistan dal 2002 al 2012.

Gangsta Rap: le storie di Tupac Shakur e Notorious BIG. Ospite: Angela Forin
Notorious B.I.G. e Tupac Shakur sono stati molto probabilmente i più grandi talenti della loro generazione. Artisti innovativi e geniali, hanno aperte nuove strade per l'hip hop e per la musica, riuscendo anche a diventare due veri e proprie fenomeni mediatici. Le loro drammatiche morti, avvenute entrambe in condizioni mai davvero chiarite, sono state l'apice della cosiddetta faida tra East Coast e West Coast che ha caratterizzato il Gangsta Rap negli anni '90.
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro, insieme alla musicologa Angela Forin, ripercorrono le storie dei due rapper americani, ricostruendo la scena musicale in cui sono cresciuti e in cui si sono affermati, cercando allo stesso tempo di rispondere alle tante domande ancora aperte sulle loro tragiche morti.
Angela Forin, musicologa e divulgatrice culturale, è la responsabile di Musicologica.it. Scrive di musica dagli inizi degli anni 2000 passando dalla critica musicale alla redazione di magazine online, a commenti e note critiche per mostre e cataloghi di arte contemporanea.

Il delitto Wirsung. Ospite: Silvia Gorgi
Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro, insieme alla giornalista e scrittrice Silvia Gorgi, fanno un'incursione nel Rinascimento italiano per raccontare un cold case che all'epoca creò non poco scalpore.
Scopriremo dunque com'era la vita degli studenti che nel '600 arrivavano all'Università di Padova da tutta Europa, una vita molto più violenta e pericolosa di quanto si potrebbe credere. Poteva capitare, infatti, che uno studente fra letture all'Università, giochi amorosi e spettacoli teatrali, finisse molto facilmente invischiato in duelli per futili motivi, imbattersi in un caso di stregoneria nel Lazzaretto patavino o, ancora, essere assassinato in circostanze decisamente particolari. Proprio come capitò all'anatomista Wirsung, che a Padova fece una scoperta fondamentale per la medicina moderna e che fu suo malgrado protagonista di un giallo dai toni oscuri.
Silvia Gorgi: padovana DOC, giornalista, scrive di cinema, arte e nuove tendenze, per i quotidiani del gruppo editoriale GEDI e per Sugarpulp Magazine, per il quale segue come inviata i festival cinematografici internazionali (Venezia, Cannes, Berlino, Transilvania). Giornalista, scrittrice e sceneggiatrice, ha fondato la società di pre-produzione cinematografica Nordest Boulevard. Con Newton Compton editori ha pubblicato Forse non tutti sanno che a Padova…, Storie segrete della storia di Padova, I luoghi e i racconti più strani di Padova, Le incredibili curiosità di Padova e Padova che nessuno conosce.