
RadiciDigitali.eu: History, Literature, Didactics, Arts, Culture
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Radici Digitali è tradotto in Francese, Inglese, Italiano, Russo, Spagnolo e Tedesco perché è un progetto di divulgazione di respiro europeo e ha come fine la promozione di una didattica e di una cultura comunitarie europee.
Radici Digitali ha ottenuto l’ISSN 2532-6686 da parte del Centro Italiano ISSN, costituito presso la Biblioteca Centrale del CNR, ciò significa che gli articoli pubblicati valgono a tutti gli effetti come pubblicazioni di materia e possono essere individuati e citati da studiosi, ricercatori ed

RadiciDigitali.eu: History, Literature, Didactics, Arts, CultureNov 17, 2020

Migrazioni e Imperi dell’altro ieri: Roma e i Goti (QUINTA PUNTATA)
Da Adrianopoli (378 dC) al Sacco di Roma (410 dC) : i trent'anni che misero in ginocchio la capitale del mondo. In questa quinta e ultima parte ripercorreremo le vicende che portarono al collasso il sistema imperiale, attraverso le decisioni dell'imperatore Onorio, le richieste di oro e onori di Alarico, il passaggio delle tribù barbare sul Reno ghiacciato.
Voce: Gaia Epicoco
Testo: Alessandro Ardigò
Link all'articolo:
https://radicidigitali.eu/2019/02/17/migrazioni-e-imperi-dellaltro-ieri-roma-e-i-goti-quinta-parte/

Migrazioni e Imperi dell’altro ieri: Roma e i Goti (QUARTA PUNTATA)
"Siccome il terreno, coperto da rivi di sangue, era sdrucciolevole, tentavano in tutti i modi di vendere cara la propria pelle e si opponevano con tale energia ai nemici che incalzavano, che caddero colpiti dai dardi dei propri compagni. Insomma, tutto era insozzato di nero sangue e, dovunque si volgesse lo sguardo, si incontravano mucchi di uccisi e si calpestavano senza alcun riguardo i corpi privi di vita." (AMM, XXXI, 13, 2-6)
Questo brano di Ammiano Marcellino ci porta direttamente sul campo di battaglia di Adrianopoli, centro di questa QUARTA PUNTATA de "Roma e i Goti".
Voce: Gaia Epicoco
Autore: Alessandro Ardigò
Link all'articolo:
https://radicidigitali.eu/2018/05/11/migrazioni-e-imperi-dellaltro-ieri-roma-e-i-goti-quarta-parte/

Migrazioni e Imperi dell’altro ieri: Roma e i Goti (TERZA PUNTATA)
Nell’immaginario romano del Tardo Impero, i Germani erano saldamente associati alla forza fisica e alla brutalità tipica degli incolti e degli incivili, mentre i cittadini erano razionali e intelligenti, ma molli e inetti.
In questa TERZA PUNTATA affronteremo le diversità interpretative e culturali di Romani e Barbari.
Voce: Gaia Epicoco
Autore: Alessandro Ardigò
LINK ALL'ARTICOLO:
https://radicidigitali.eu/2018/04/01/migrazioni-e-imperi-dellaltro-ieri-terza-parte/

Migrazioni e Imperi dell’altro ieri: Roma e i Goti (SECONDA PUNTATA)
In questa SECONDA PUNTATA indagheremo la situazione prima della battaglia di Adrianopoli, per descrivere il contesto sociale prima della battaglia che per molti segna l'inizio della fine dell'impero. Il nostro viaggio che ci porterà fra i senatori romani, ai quali faremo i conti in tasca, e fra i barbari oltre il Reno. Un viaggio nel IV secolo, quando cominciano ad addensarsi quelle nuvole oscure che preannunciano la tempesta.
Link all'articolo:
https://radicidigitali.eu/2018/03/29/migrazioni-e-imperi-dellaltro-ieri-roma-e-i-goti-seconda-parte/
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Migrazioni e Imperi dell’altro ieri: Roma e i Goti (PRIMA PUNTATA)
Furono migrazioni barbariche o furono invasioni barbariche?
Certamente, la battaglia di Adrianopoli (378 dC) fu uno spartiacque fra un “prima” e un “dopo”, fu un evento i cui effetti determinarono condizioni da cui non si poté tornare indietro. Gli studiosi che pongono l’accento sul carattere “migratorio” e costruttivo delle invasioni barbariche tendono a focalizzare i loro studi sul IV secolo. Essi tratteggiano un mondo romano “tutto ancora in piedi”, se così si può dire, a cui aggiungono una forte componente straniera, prima presente in maniera molto minore. In generale il loro discorso verte sul concetto di continuità fra mondo romano e futuri regni romano-barbarici, continuità derivante anche dai numerosissimi elementi culturali e sociali che i nuovi venuti mutuarono dal mondo latino. Emerge insomma l’idea che il passaggio di questi popoli sia, per dirla alla maniera degli anglosassoni, sostanzialmente una “accommodation”.
Altri studiosi, invece, hanno rifiutato la moderna idea di “accomodation” e sono tornati sulla linea classica dell’invasione. Questi studiosi ci ricordano come, soprattutto per le zone periferiche, la disgregazione dello Stato romano segnò una fortissima regressione di tutti gli aspetti della vita civile. Ci ricordano come, ad esempio, i reperti archeologici ritrovati in Britannia – cioè la regione meno romanizzata dell’Impero – testimoniano che sotto i colpi delle invasioni questa zona tornò addirittura a una situazione antecedente all’età del ferro. Questi studi in genere incentrano le loro ricerche su un V secolo ormai maturo.
Questo articolo, con intento divulgativo, cerca di mettere Adrianopoli in un centro ideale, analizzando sia la situazione antecedente che quella successiva.
PRIMA PUNTATA/CINQUE
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https://radicidigitali.eu/2018/03/23/migrazioni-e-imperi-dellaltro-ieri-roma-e-i-goti-prima-parte/

La prima ora di storia – L’«Apologia della storia» di Marc Bloch
Questo intervento a firma di Alessandro Ardigò cerca di mettere in luce le questioni che emergono nel volume "Apologia della Storia" e che hanno guidato la vita e l’opera di una delle più significative menti del Novecento: Marc Bloch.
Lo studio della storia, "disciplina umanistica per eccellenza", è mai come ora da difendere e valorizzare, quale imprescindibile presidio culturale, proprio per la forza delle domande che riesce a porre.
Dobbiamo innanzitutto porre a noi stessi le domande fondanti delle nostre discipline. Questo in definitiva ci insegna Marc Bloch nella sua "Apologia della Storia”, a trovare le domande-guida, a trovare un orizzonte di senso.
Link all'articolo:
https://radicidigitali.eu/2020/09/03/la-prima-ora-di-storia-lapologia-della-storia-di-marc-bloch/
Buone letture,

Il declino dell’ideale di Crociata – Luigi IX e la Settima crociata
[IT] "...per l’infelicità del paese, dove non cade mai una goccia d’acqua, ci colpì la malattia dell’esercito: nelle gambe la carne tutta seccava e la pelle coprivasi di macchie nere e terrose come un vecchio stivale; e le gengive marcivano; e chiunque fosse colpito da tale malattia non poteva sfuggire alla morte. L’indizio della morte era questo, che quando il naso sanguinava, era forza morire. […] La malattia cominciò a infierire nel campo, e tanto ai nostri uomini marcivano le gengive, che i barbieri dovevano tagliare la carne morta, acciocché potessero masticare e inghiottire. Moveva a pietà sentire per tutto il campo i lamenti di quelli a cui tagliavano la carne morta, ché urlavano come le donne che hanno le doglie del parto."
J. DE JOINVILLE, Storia di San Luigi
[EN] "...and for the unhappiness of the country, where water never drops, people were stricken by the army illness: the flesh dried out in in the legs, the skin was covered by black and earthy marks like and old boot, and the gums rotted; whoever was stricken by that illness could not avoid death. The lethal clue was that: when the nose blooded, it meant death... The illness began to rage all over the field, and our men's gums were so rotten that barbers were obliged to cut their dead flesh, in order to let them chew and swallow. It was so painful hearing all over the field the laments of those who were deprived of their dead flesh, screaming like women during the birth labor."
Grazie all'autore
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Speciale “Intelligenza emotiva” – intervista a Stefano Rossi (SECONDA PARTE)
Ecco la SECONDA PARTE dell’intervista a Stefano Rossi direttore del Centro Didattica Cooperativa sull’intelligenza emotiva, in particolar modo nei bambini.
Secondo lo studioso Daniel Goleman, l’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi, di persistere nel perseguire un obiettivo, di gestire positivamente le nostre emozioni. Essa è una dote fondamentale da sviluppare sia in ambito sociale sia in ambito didattico e scolastico. La consapevolezza delle proprie emozioni, infatti, e delle emozioni degli altri, aiuta ad allenare l’intelligenza emotiva e a renderci persone attente ai bisogni dell’altro.
Per questo, la professoressa Marta Bernasconi vi propone questa intervista allo psicopedagogista Stefano Rossi

Didattica: speciale “Intelligenza emotiva”. Intervista a Stefano Rossi
Secondo lo studioso Daniel Goleman, l’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi, di persistere nel perseguire un obiettivo, di gestire positivamente le nostre emozioni. Essa è una dote fondamentale da sviluppare sia in ambito sociale sia in ambito didattico e scolastico. La consapevolezza delle proprie emozioni, infatti, e delle emozioni degli altri, aiuta ad allenare l’intelligenza emotiva e a renderci persone attente ai bisogni dell’altro.
Per questo, la professoressa Marta Bernasconi vi propone questa intervista allo psicopedagogista Stefano Rossi, direttore del Centro Didattica Cooperativa.

Didattica: speciale Resilienza. Intervista a Stefano Rossi
Cosa è la Resilienza? Ma soprattutto che funzione ha all’interno di una classe, per gli studenti e gli insegnanti e nei contesti educativi?
Ce lo racconta il noto psicopedagogista Stefano Rossi intervistato dalla nostra redattrice, prof.ssa Marta Bernasconi
Stefano Rossi è psicopedagogista scolastico autore di diversi testi per insegnanti e genitori. Dirige il Centro Didattica Cooperativa ed è curatore scientifico della casa editrice Pearson. Ha ideato il Metodo Rossi su cui ha formato più di 40 mila docenti in tutta Italia
RadiciDigitali è felice di poter avviare con lui questa rubrica di approfondimento didattico ringrazia lui e Marta per la loro disponibilità.
Ci vediamo al prossimo video approfondimento!

L'amicizia tra James Joyce e Italo Svevo
Trieste, all'inizio del Novecento, è una città viva e cosmopolita. Tra i caffè e le librerie del centro, immersi nella sua bellezza asburgica affacciata sul mare, si conoscono James Joyce e Italo Svevo. Giovane, cattolico e straniero l'uno, anziano, ebreo e locale l'altro. Ma c'è una cosa che li accomuna: l'aspirazione alla scrittura. La loro relazione, ripercorsa in questa lezione video di Mario Taccone, ci restituisce l'anima di una città, la precarietà del periodo tra le due guerre e un fermento culturale che, con l'"Ulisse" di Joyce e "La coscienza di Zeno" di Svevo, si apre all'inquietudine della modernità. Leggi anche l'articolo di Mario Taccone su Joyce e Svevo, disponibile sia in italiano sia in inglese su https://radicidigitali.eu/2017/11/27/james-joyce-e-italo-svevo-storia-un-po-triestina-un-po-milanese-di-unamicizia/

Como e i suoi autori: la letteratura sulle rive del Lario
“Quel ramo del lago di Como…”. In questa seconda videolezione di RadiciDigitali, il nostro Mario Taccone ci racconta il rapporto tra il lago di Como e la letteratura. Citato in grandi capolavori, meta prediletta di artisti e scrittori, la fama letteraria del Lario si consolida tra Sette e Ottocento con la tradizione del Gran Tour, che elegge il lago e le sue ville a ultimo avamposto di luce prima del rientro al Nord. Nel Novecento, Como sarà poi capace di smarcarsi dallo stereotipo della bella cartolina: sarà qui che prenderà avvio l’esperienza astrattista e razionalista, agganciandosi al treno delle avanguardie e aprendo la strada alle inquietudini della modernità.