
SAPERE I SAPORI
By Walter Potenza

SAPERE I SAPORIAug 26, 2023

{29} PERCHE' SI CHIAMA KETCHUP?
Salve amici bentornati su i 100 secondi con chef walter PotenzaPerché si chiama ketchup?
Si chiama ketchup perché deriva da una salsa cinese chiamata "Ke Tsiap".
Una salsa dal sapore intenso e gustoso, imprescindibile nel condimento di hamburger e hot dog, ma anche buonissima sulle patatine fritte.
Per cercare le sue origini dovete spostarvi in Cina e non negli Stati Uniti, come molti credono.
Questa buonissima salsa dal colore rosso è composta da una base di succo di pomodoro, arricchito dal sapore della cipolla, dell'aceto, dello zucchero e di alcuni aromi. In origine, era una salsa cinese a base di pesce sott’aceto dal nome "Ke Tsiap" che venne importata in Occidente dai marinai inglesi nel XVIII secolo.
Un barattolo di ketchup si trova sempre in casa e se sapete come fare la maionese ne preparate una bella quantità, se avete senape, cetriolini, pomodori e insalata, siete pronti per preparare una gustosissima cena a base di hot dog, hamburger e patatine fritte.
Ed e tutto con i 100 secondi di oggi. Ci risentiremo al prossimo giro.
Buona cucina a tutti.
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{28} PERCHE SI CHIAMA HAMBURGER?
Salve amici bentornati su i 100 secondi con chef Walter Potenza.
Perché si chiama hamburger?
Si chiama hamburger perché ricorda la bistecca di Amburgo.
Hamburger è l’abbreviazione di "Hamburger steak"che vuol dire bistecca di Amburgo perché, per la prima volta, la carne inserita in un panino era stata mangiata in Germania. Questa bistecca di Amburgo ha preso talmente piede negli Stati Uniti che ben presto, nel giro di pochissimi anni, il panino farcito di carne è diventato il simbolo di un intero Paese che ha fatto nascere catene di ristoranti e fast food che si sono stabiliti in tutto il mondo. Gli hamburger si mangiano ovunque: nei fast food, ma anche nei ristoranti stellati, nei chioschetti per strada o a casa.
Questi panini ripieni di carne macinata e conditi con salse, insalate, formaggio, pomodori e chi più ne ha più ne metta, sono forse i più famosi panini del mondo.
Se arrivano in tavola hamburger e patatine per cena è una festa per tutti.
Ed e tutto con i 100 secondi di oggi. Ci risentiremo al prossimo giro.
Buona cucina a tutti.
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{27} IL FORMAGGIO DI FOSSA
Salve amici; bentornati su sapere i sapori, il podcast che tutela, promuove e tramanda la cultura gastronomica Italiana.
Sono lo chef Walter Potenza. Oggi parliamo del Formaggio di Fossa
Il formaggio di fossa è un tipo di formaggio italiano a pasta semidura che viene prodotto in alcune regioni del centro-nord Italia, principalmente nelle regioni dell'Emilia-Romagna e delle Marche. È noto anche come "formaggio di fossa di Sogliano" o "formaggio di fossa di Talamello", a seconda della zona di produzione. La produzione del formaggio di fossa è un processo unico. Si inizia con la preparazione del formaggio a base di latte vaccino crudo, che viene solitamente fatto cagliare con l'aggiunta di caglio naturale. Dopo la fase di mungitura, il formaggio viene lavorato manualmente e poi lasciato stagionare per un breve periodo.
Successivamente, i formaggi vengono trasferiti in delle fosse scavate nel terreno, solitamente realizzate in ambiente tufaceo. Le fosse sono tradizionalmente allineate e ricoperte di paglia o di canne di bambù per preservare l'umidità e promuovere la fermentazione del formaggio. Le fosse vengono quindi sigillate e il formaggio viene lasciato a maturare per un periodo che varia solitamente da due a quattro mesi. Durante il periodo di maturazione, si sviluppa un ambiente particolare all'interno delle fosse, caratterizzato da una combinazione di umidità, temperatura e batteri presenti nel terreno. Queste condizioni favoriscono la fermentazione del formaggio e contribuiscono alla creazione di aromi e sapori unici. Alla fine del processo di maturazione, i formaggi vengono estratti dalle fosse e pronti per essere consumati. Il formaggio di fossa ha un sapore intenso e aromatico, con note terrose e leggermente piccanti. Si abbina bene con miele, confetture di frutta, noci, pere e pane croccante. È spesso gustato da solo come formaggio da tavola, ma può anche essere utilizzato in cucina per arricchire piatti di pasta, risotti o insalate. È un formaggio piuttosto pregiato e difficile da trovare al di fuori delle regioni in cui viene prodotto.
Ed e' tutto per oggi sul formaggio di fossa, ci risentiremo al prossimo episodio.
Buona cucina a tutti!
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![[26] LA TORTA TENERINA FERRARESE](https://d3t3ozftmdmh3i.cloudfront.net/staging/podcast_uploaded_nologo400/24240347/24240347-1686066463710-10bf5548d9962.jpg)
[26] LA TORTA TENERINA FERRARESE
Salve amici; bentornati su sapere i sapori, il podcast che tutela, promuove e tramanda la cultura gastronomica Italiana.
Sono lo chef Walter Potenza
Oggi parliamo della Torta Tenerina
La torta tenerina è un dolce tradizionale della cucina italiana, originario della città di Ferrara, nella regione dell'Emilia-Romagna. È conosciuta anche come "torta al cioccolato di Ferrara" o "torta Margherita".
Nelle sue zone di origine, la torta tenerina viene anche chiamata anche “montenegrina”. Il riferimento è al paese balcanico, ma non si tratta di una contaminazione di sapori, quanto di un felice matrimonio. In particolare, quello tra Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, e Elena Petrovich del Montenegro. I due, incontratisi al Teatro La Fenice di Venezia, si sono sposati il 24 ottobre 1896 e le cronache dell’epoca raccontano che fossero molto innamorati.
La Regina Elena, in particolare, divenne presto famosa per essere una donna dolce e dal cuore tenero, proprio come la torta ferrarese che le venne, quindi, dedicata. Tuttavia, dal punto di vista della preparazione, la torta Tenerina non ha niente di balcanico, ma appartiene piuttosto alla categoria tutta francese dei Moelleux au chocolat. Vediamo, dunque, qual è la ricetta per prepararla e qualche consiglio per ottenere un risultato perfetto.
La caratteristica principale della torta tenerina è la sua consistenza umida e tenera. È composta principalmente da cioccolato fondente, burro, zucchero, uova e farina.
La ricetta tradizionale prevede l'uso di ingredienti di alta qualità, in particolare il cioccolato fondente, che conferisce al dolce un intenso sapore di cioccolato.
La preparazione della torta tenerina è relativamente semplice. Il cioccolato fondente e il burro vengono fusi insieme a bagnomaria, poi si aggiunge lo zucchero e le uova. Infine, si incorpora la fecola di patate setacciata fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo.
L'impasto viene versato in una teglia imburrata e infarinata e poi cotto in forno a temperatura moderata per circa 20-25 minuti. La torta sarà cotta quando la superficie sarà leggermente crostata ma l'interno rimarrà morbido e umido.
La torta tenerina è spesso servita accompagnata da una spolverata di zucchero a velo e può essere arricchita con una salsa al cioccolato o con una pallina di gelato alla vaniglia.
È un dolce molto amato dagli amanti del cioccolato per la sua consistenza unica e il sapore intenso, e naturalmente da quelli affetti a sintomi di celiachia.
Ed e' tutto per oggi sulla torta Tenerina, ci risentiremo al prossimo episodio.
Buona cucina a tutti!
walterpotenza.substack.com

{25} BIGOLI IN SALSA D 'ANATRA
Sapere I Sapori condivide un prelibato piatto Veneto " i bigoli fatti con un sugo di anatra", ricetta alquanto semplice ma gustosissima.
Per altri podcast, articoli e ricette, seguiteci su walterpotenza.substack.com
Buona cucina

{24} IL FRICCÒ AL MONTASIO
Lo Chef Walter Potenza presenta: Cosa cuciniamo oggi? Il friccò al Montasio e mele.
Il frico al Montasio è un piatto tipico della cucina friulana, che consiste in una sorta di frittata di patate e formaggio Montasio, un formaggio a pasta filata prodotto in Friuli-Venezia Giulia.
Per preparare il frico al Montasio, occorre innanzitutto sbucciare e grattugiare le patate, che vengono poi mescolate con il formaggio Montasio grattugiato e un po' di farina. Il composto così ottenuto viene poi cotto in una padella antiaderente con un po' di olio, fino a formare una sorta di frittata croccante e dorata da entrambi i lati.
Il frico al Montasio può essere servito come antipasto o come secondo piatto, accompagnato da insalata mista o verdure di stagione. È un piatto molto saporito e sostanzioso, ideale per le fredde giornate invernali.

(23) LA PASTIERA NAPOLETANA
Per la ricetta visitate www.sapereisapori.com
walterpotenza.substack.com

{22} LA CUCINA EBRAICA A VENEZIA
walterpotenza.substack.com
www.chefwalterscookingschool.com

{21} STORIA DEL RISOTTO ALLA MILANESE
walterpotenza.substack.com
www.chefwalterscookingschool.com

{20} IL RISOTTO
walterpotenza.substack.com
www.chefwalterscookingschool.com

{19} LE PASTE RIPIENE
Www.chefwalterscookingschool.com

{18} LA CUCINA ISCHITANA
Sapere I Sapori nella cucina di Ischia, con narrazione dello Chef Walter Potenza.
Educazione culinaria per tutti.

(17) MANGIAFOGLIE NAPOLETANI
In questo episodio di Sapere I Sapori lo Chef Walter Potenza parla dei mangiafoglie di Napoli, e la sua origine storica.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.
Il Nostro podcast in Inglese Flavors + Knowledge Podcast
I nostri video (News you can eat 24) Video-Cast on YouTube.
Il nostro ricettario chef blog. su Sapere I Sapori
Nota
Le opinioni espresse in Sapere + Sapori newsletter sono quelle degli autori e non riflettono necessariamente la politica ufficiale o la posizione di Sapere I Sapori. Qualsiasi contenuto fornito dai nostri blogger o autori è delle loro opinioni non sono destinate a diffamare nessuna religione, gruppo etnico, club, organizzazione, azienda, individuo o chiunque o qualcosa.

(16) 5 COSE SUL PECORINO
In questo episodio di Sapere I Sapori lo Chef Walter Potenza descrive le importanti nozioni da sapere sul formaggio Pecorino per garantire la giusta dose di conoscenza quando si acquista.
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Le nostre ricette vengono tecnivamente preparate nella nostra scuola di cucina negli Stati Uniti. Speriamo che siano di vostro gradimento. Grazie e buona cucina. Walter
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(15) COME FARE LA TJELLA BARESE
Il classico piatto Barese la tjella spiegato in 100 secondi dallo Chef Walter Potenza

(14) LE PARDULAS
Le pardulas, in sardo campidanese, ovvero le casatinas, in sardo nuorese, sono uno dei dolci tradizionali sardi della Pasqua. Sono piccole tortine a base di ricotta o di formaggio, che possono essere più o meno zuccherate, avere aroma di arancia o limone più o meno accennato. Questo dolce caratteristico dell'inizio della primavera conserva negli ingredienti, nelle forme e nelle tecniche di preparazione interessanti tracce riconducibili alla loro antica origine.

(13) I CANDELAUS DOLCI SARDI
Dolce antichissimo composto da una sottilissima sfoglia di pasta di mandorle, glassata, che ricopre un morbido impasto di mandorle fresche, tagliato a scaglie, aromatizzato con acqua di fiori d'arancio.

(12) I BIANCHINUS SARDI

(11) I BELLIXEDDUS DELLA SARDEGNA

(10) AMARETTI SARDI

(9) IL BOLLITO PIEMONTESE

(8) BISTECCHE ALLA VALDOSTANA

(7) LIGURIA TERRA DELLA CABANNINA

(6) UOVA ALLA BELLA ROSINA

(5) LO GNOCCO DI ARTUSI

(4) LA FOCACCIA ANALIZZATA
Il podcast narra la storia della focaccia, e di alcune varianti nazionali
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(3) CULATELLO DI ZIBELLO
Tra i salumi pregiati, il Culatello di Zibello è sicuramente il Re. E un salume a denominazione di origine protetta, tipico della provincia di Parma. Viene citato esplicitamente per la prima volta in un documento del Comune di Parma del 1735, in cui venivano elencati i prezzi dei prodotti ottenuti dalla lavorazione del maiale. Già allora fu evidente il prestigio di questo prodotto, il cui prezzo risultava infatti il più elevato dell'elenco. Il salume comparirà poi in numerosi altri atti, come nel “Calmiero della carne porcina salata”, in cui vengono citati i “culatelli investiti”, ovvero insaccati.
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(2) CARCIOFI ALL GIUDIA
In questo episodio lo chef Walter Potenza parla dei carciofi alla giudia, un piatto tipico della tradizione culinaria romanesca derivante dalla cucina ebraica: nel ghetto ebraico di Roma era tradizione consumare i carciofi fritti dopo il digiuno del Yom Kippur, la festa dell'espiazione in cui si digiuna e ci si dedica solo al raccoglimento e alla preghiera.I carciofi alla giudia sono un piatto semplice ma estremamente gustoso. Il segreto risiede negli ingredienti: i cimaroli o mammole, ossia i tipici carciofi romani sferici e senza spine, che nel 2002 hanno ottenuto il riconoscimento a livello europeo di Identificazione Geografica Protetta IGP.
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(1) IL BORBONE, SAVOIA E LA PIZZA
L'episodio parla della storia, e della intricata relazione fra il Borbone e la reale Casa Savoia nel Regno delle due Sicilie, con la pizza.
Grazie per l’ascolto e buona cucina.
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